Quando anche i fax possono diventare veicoli d’infezione
Una nuova ricerca di Check Point ha dimostrato come organizzazioni, aziende e privati potrebbero essere hackerati tramite i propri fax a causa di falle nei protocolli di comunicazione utilizzati da decine di milioni di macchine in tutto il mondo. Tutto quello di cui ha bisogno un hacker per sfruttare questa falla, e potenzialmente prendere il controllo di un’azienda o di una rete domestica, è il numero di fax.
Il team di ricerca di Check Point ha rilevato tale vulnerabilità nella linea di stampanti all-in-one HP Officejet Pro. Gli stessi protocolli sono, però, presenti in altri modelli di fax e stampanti multifunzione e nei più diffusi servizi online come per esempio fax2email. Potrebbero, quindi, essere colpiti utilizzando la stessa tecnica. Dopo aver fatto questa scoperta, Check Point ha condiviso i risultati con HP, che ha risposto rapidamente rilasciando una patch di aggiornamento per i propri dispositivi, disponibile sul sito HP.com.
Anche se spesso non è percepito come una tecnologia moderna, ci sono nel mondo più di 45 milioni di apparecchiature fax ancora in uso, con 17 miliardi di fax inviati ogni anno. Questa tecnologia è ancora ampiamente utilizzata in diversi settori, come quello sanitario, legale, bancario e immobiliare, dove aziende ed enti sono depositarie e gestiscono un’ingente mole di dati sensibili.
Basti pensare al servizio sanitario nazionale del Regno Unito che da solo è il più grande acquirente di queste macchine al mondo, con almeno 9.000 apparecchi operativi per l’invio dei dati dei pazienti. In molti Paesi dove l’e-mail non costituisce prova in tribunale, il fax può essere utilizzato nei processi aziendali e legali. Quasi la metà, infine, delle stampanti laser vendute in Europa sono dispositivi multifunzione che offrono la possibilità di inviare fax.
“Molte aziende non si rendono conto di avere una macchina fax connessa alla propria rete, ma tale funzione è integrata in molte stampanti multifunzione installate sia in azienda sia a casa” ha dichiarato Yanis Balmas, Group Manager, Security Manager di Check Point. “Questa nuova ricerca dimostra come tali dispositivi possano essere colpiti dagli hacker per compromettere le reti e violare i dati o interrompere i processi aziendali”.
“È fondamentale che le organizzazioni adottino misure per proteggersi da questi possibili attacchi, aggiornando i propri fax con le patch più recenti e separandoli dagli altri dispositivi, all’interno della rete”, ha aggiunto Balmas. “Questa scoperta è l’ennesima riconferma che nell’attuale e complesso scenario degli attacchi di quinta generazione (Gen V), le aziende non possono trascurare la sicurezza di nessuna componente delle proprie reti aziendali”.
Dopo aver ottenuto il numero di fax (che è facilmente estraibile dai siti web aziendali), il malintenzionato manda via fax un file immagine creato ad hoc all’organizzazione. Le vulnerabilità permettono al malware (ransomware, cripto-miner o spyware) di essere codificato nell’immagine, che il fax decodifica e carica nella sua memoria. Il malware potrebbe quindi violare i dati sensibili o causare interruzioni diffondendosi attraverso le reti ai quali il fax è collegato.
Per ridurre al minimo il rischio, Check Point raccomanda alle aziende di controllare gli aggiornamenti dei firmware disponibili per i propri apparecchi fax e di scaricarli. Inoltre, sarebbe preferibile, installare il fax su un segmento di rete protetto e separato da applicazioni e server che trasmettono informazioni riservate, con lo scopo di limitare la capacità di propagazione del malware attraverso le reti.