Secondo il Consumer Privacy Survey 2024 di Cisco, a livello globale il 53% dei consumatori afferma di conoscere le leggi sulla privacy del proprio Paese, un dato che in Italia sale al 69%. Questa consapevolezza si traduce in maggiore sicurezza: l’89% degli italiani si sente infatti più protetto nei confronti dei propri dati, rispetto al 43% di chi non conosce queste normative.

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Secondo Harvey Jang, Vice Presidente e Chief Privacy Officer di Cisco, tale consapevolezza è essenziale per costruire fiducia: “Quasi il 60% dei consumatori che conoscono le leggi sulla privacy si sente a proprio agio nell’utilizzare l’IA. Ampliando la consapevolezza, si favoriscono decisioni informate e una maggiore accettazione delle tecnologie emergenti.”

Un aspetto centrale dello studio è il divario generazionale. Tra i consumatori di età compresa tra 25 e 34 anni, il 49% ha cambiato azienda o fornitore a causa di politiche sui dati o pratiche di condivisione ritenute inadeguate, mentre tra gli over 75 questa percentuale scende al 18%. A livello globale, il 64% dei giovani conosce i propri diritti sulla privacy, contro il 33% degli over 65.

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Anche nelle azioni concrete si notano differenze significative. Il 46% dei giovani esercita diritti come la cancellazione o la correzione dei dati personali, contro solo il 16% degli over 65. Questa tendenza riflette una maggiore sensibilità delle nuove generazioni verso la protezione dei dati, percepita come un requisito fondamentale per la fiducia nei confronti delle aziende.

Gli italiani dimostrano un atteggiamento proattivo:

  • Il 71% degli intervistati aggiorna regolarmente le impostazioni sulla privacy nelle app
  • Il 73% utilizza l’autenticazione a più fattori
  • Il 69% si affida a password manager per gestire in sicurezza le proprie credenziali

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Nonostante ciò, molti consumatori italiani continuano a condividere informazioni personali, come dati finanziari (29%), sanitari (39%) e lavorativi (45%), con strumenti di IA generativa. Questo avviene nonostante l’84% dei consumatori globali esprima preoccupazioni sul potenziale abuso di questi dati.

Il 68% degli italiani riconosce inoltre che l’IA può migliorare la vita quotidiana, ma rimane cauto sui rischi legati alla sicurezza e all’etica. Dev Stahlkopf, Chief Legal Officer di Cisco, sottolinea l’importanza di un approccio responsabile: “Il 78% dei consumatori ritiene che sia compito delle aziende garantire un uso etico dell’IA.”

Infine, il 77% degli intervistati globali (76% in Italia) sostiene l’adozione di normative internazionali uniformi per standard minimi di protezione dei dati. Questa crescente consapevolezza si riflette anche nelle decisioni d’acquisto: oltre il 75% dei consumatori dichiara che non acquisterebbe prodotti da aziende di cui non si fida.