Il Garante Privacy ferma GEDI: non può cedere i suoi archivi a OpenAI
Il Garante Privacy ha avvertito formalmente l’editore italiano GEDI di non condividere i suoi archivi di dati personali con OpenAI, citando la preoccupazione per le potenziali violazioni delle norme UE. GEDI, di proprietà della holding della famiglia Agnelli Exor, aveva annunciato una partnership strategica con OpenAI a settembre per portare i contenuti in lingua italiana del proprio portafoglio di notizie agli utenti dell’azienda IA guidata da Sam Altman.
Nell’avvertimento formale a GEDI, il Garante sottolinea che gli archivi digitali dei giornali conservano le storie di milioni di persone, con informazioni, dettagli, dati personali anche estremamente delicati che non possono essere dati in licenza a terzi per addestrare l’intelligenza artificiale senza le dovute cautele.
“Se il Gruppo GEDI, in forza dell’accordo firmato lo scorso 24 settembre con OpenAI, comunicasse a quest’ultima i dati personali contenuti nel proprio archivio, potrebbe violare le disposizioni del Regolamento UE, con tutte le conseguenze anche di carattere sanzionatorio previste dalla normativa”, si legge nell’avvertimento del Garante.
Il provvedimento, inviato a tutte le società che sono parte dell’accordo con OpenAI (Gedi News Network Spa, Gedi Periodi e Servizi Spa, Gedi Digital Srl, Monet Srl e Alfemminile Srl), è stato adottato nell’ambito di un’istruttoria avviata di recente dal Garante.
Sulla base delle informazioni ricevute, l’Autorità italiana ritiene che le attività di trattamento sono destinate a coinvolgere un grande volume di dati personali, anche di natura particolare e di carattere giudiziario, e che la valutazione d’impatto, svolta dalla società e trasmessa al Garante, non analizzi sufficientemente la base giuridica in forza della quale l’editore potrebbe cedere o licenziare in uso a terzi i dati personali presenti nel proprio archivio a OpenAI perché li tratti per addestrare i propri algoritmi.
L’avvertimento formale evidenzia infine come non appaiano sufficientemente adempiuti gli obblighi informativi e di trasparenza nei confronti degli interessati e come GEDI non sia nelle condizioni di garantire a questi ultimi i diritti loro spettanti ai sensi della disciplina europea sulla privacy, in particolare per quanto riguarda il diritto di opposizione.