Privacy: un italiano su due teme furti d’identità e perdite finanziarie
Gli Italiani sono tra i cittadini europei che più stanno cogliendo le opportunità della rivoluzione digitale, adottando in modo sempre più pervasivo i nuovi strumenti e servizi in grado di arricchire e migliorare la propria vita privata e professionale. Forse proprio per questo, più della media europea, si mostrano consapevoli della necessità di proteggere i propri dati personali in rete. E’ quanto rileva l’edizione 2016 di Tech Habits, la ricerca che Samsung conduce annualmente a livello europeo per fotografare il rapporto in continua evoluzione delle persone con la tecnologia.
Lo studio è stato realizzato in collaborazione con Opium Research tramite questionario online dal 16 marzo al 1 Aprile 2016 su un campione di 10.138 persone al di sopra dei 16 anni in 18 paesi europei tra cui Austria, Germania, Grecia, Italia, Spagna, Svezia, Svizzera e Gan Bretagna. Alcuni dati fanno parte di uno studio aggiuntivo condotto da Lightspeed GMI su un campione di 18.000 persone nei medesimi mercati (1000 per ogni Paese), attraverso interviste online effettuate dal 21 Aprile al 18 maggio 2015.
Se da una parte lo studio evidenzia come il 59% degli Italiani dichiari di utilizzare più tecnologia rispetto a due anni fa contro una media europea del 52%, emerge anche come il 55% dei consumatori del nostro Paese mostri più preoccupazione sulle modalità di utilizzo e archivio dei dati online rispetto a due anni fa, percentuale superiore alla media europea che si attesta invece al 46,2%.
Il 30% degli Italiani legge sempre le informazioni relative alla privacy e al trattamento dei dati
Non solo quindi cresce l’attenzione alla propria privacy in Rete, ma anche la propensione a proteggerla attivamente; il 95,3% degli Italiani infatti dichiara di intraprendere azioni concrete e di assumere comportamenti e abitudini a favore di un uso più attento di Internet. Per fare ciò, il 51,2% degli intervistati dichiara di differenziare le proprie password sui diversi siti web che richiedono registrazioni e credenziali di accesso, mentre il 38,1% evita di lasciare che il proprio computer o dispositivo memorizzi le password online e il 36,8% fa regolarmente scansioni dei propri dispositivi con un programma antivirus.
Attualmente furto d’identità e perdite finanziarie causata da un attacco hacker sono le maggiori fonti di preoccupazione rispettivamente per il 67% e il 57% degli Italiani. Nonostante ciò gli Italiani non rinunciano affatto ai servizi online e sono più propensi della media europea a condividere informazioni personali su Internet. Lo fa infatti il 48,5%, contro il 35,2% della media continentale, prestando però particolare attenzione ai Termini e alle Condizioni di utilizzo dei diversi siti online e app mobile.
Il 30% degli Italiani legge infatti sempre le informazioni relative alla privacy e al trattamento dei dati, contro il 19,9% dei cugini nel resto d’Europa. Tuttavia, una volta informati sulle modalità di utilizzo dei dati, il 52,5% degli Italiani ha spiegato di aver cambiato idea almeno una volta, rinunciando al servizio online o a scaricare l’app.