Lo strumento di cattura integrato in Windows ha subito un importante aggiornamento negli ultimi anni. Inizialmente faceva parte della collezione PowerToys, prima di ricevere un’importante spinta e diventare l’interfaccia predefinita per la cattura degli screenshot in Windows 10 e 11. Sembra però che la versione attuale di questo tool possa condividere molto più di quanto previsto, seppur in scenari molto specifici.

Qualche giorno fa alcuni ricercatori di sicurezza hanno scoperto che gli screenshot scattati e ritagliati sugli smartphone Google Pixel potevano essere analizzati con strumenti di recupero specializzati, rendendo nuovamente visibile almeno una parte delle immagini ritagliate. Questa Acropalypse, come è stato subito definito l’inquietante fenomeno, ha spinto molti utenti a osservare da vicino altri strumenti predefiniti per la cattura degli screenshot. Come riporta Bleeping Computer, diversi ricercatori hanno riscontrato problemi simili con lo strumento di Windows 11 e con la vecchia interfaccia Strumento di taglio per la stessa funzione.

Il problema deriva dal modo in cui questi strumenti salvano i file PNG, in particolare dal modo in cui sovrascrivono i file con lo stesso nome dopo che un primo file è già stato salvato. Come si è scoperto, gli strumenti per la cattura degli screenshot troncano in modo errato il file salvato, lasciando delle porzioni dell’immagine originale non ritagliata. Alcuni strumenti di recupero possono essere utilizzati per rendere nuovamente visibile parte dell’immagine originale.

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Al momento non sembra possibile un recupero completo e perfetto del file originale, ma le versioni corrotte del file a grandezza naturale potrebbero comunque mostrare abbastanza elementi per recuperare testi o immagini sensibili.

L’articolo si addentra in un gergo tecnico piuttosto complesso, ma per rendere il tutto molto più semplice da capire, si tratta della stessa differenza che c’è tra ritagliare fisicamente una foto da un giornale con le forbici o coprirla semplicemente con un adesivo. In quest’ultimo caso, la foto è ancora presente e forse danneggiata e con un lavoro accurato è ancora possibile vederla.

C’è però una buona notizia. Sebbene sia abbastanza facile espandere un’immagine ritagliata fino alle sue dimensioni originali, questo non significa automaticamente che tutti i dati ritagliati vengano ripristinati. Inoltre, il metodo di recupero funziona solo dopo una lunga sequenza di eventi. L’immagine deve infatti essere salvata con lo Strumento di taglio, poi ritagliata all’interno dell’interfaccia dello strumento, quindi salvata nuovamente nello stesso file con lo stesso nome. Non sembra funzionare se si preme semplicemente Stampa schermo e si ritaglia uno screenshot completo, quindi si salva il file o lo si incolla in un altro programma.

Microsoft ha risposto alle notizie pubblicate su diversi siti di tecnologia indicando di essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro per trovare una soluzione.