Prevenire i crimini con social e Big Data: secondo Hitachi si può fare

Prevenire i crimini con social e Big Data: secondo Hitachi si può fare
La nuova Visualization Suite 4.5 del colosso giapponese sfrutta l’analisi predittiva per analizzare dati raccolti in tempi reale e offrire alle forze di sicurezza strumenti più efficaci contro la criminalità

Hitachi Data Systems Corporation (HDS) ha annunciato nuovi strumenti che sfruttano dati raccolti in tempo reale, per esempio dai social media, per riconoscere un potenziale crimine. I nuovi strumenti, presentati in occasione dell’ASIS International Annual Seminar and Exhibits, sono Visualization Predictive Crime Analytics (PCA) e Video Management Platform (VMP) 2.0, ed entrambi fanno parte della Visualization Suite 4.5. L’azienda ha spiegato che PCA è il primo strumento del suo genere in grado di analizzare dati raccolti in tempo reale dai social media e da Internet per elaborare una visione “intelligente” e migliorare la sicurezza pubblica fornendo previsioni di criminalità molte precisioni.

La prima release di Hitachi Visualization è stato progettata per dare agli enti che si occupano di sicurezza pubblica una maggiore comprensione della situazione e la capacità di estrarre informazioni in modo efficace da un’ampia gamma di fonti per garantire tempi di risposta più rapidi”, ha dichiarato Mark Jules, vice presidente Public Safety and Data Visualization di Hitachi Data Systems. “Oggi, diamo loro la possibilità di adottare un approccio proattivo al crimine e al terrorismo. La sicurezza pubblica è un pilastro fondamentale della nostra visione delle smart cities e della società”.

Hitachi Visualization Suite (HVS) è una piattaforma basata su cloud ibrido che integra in tempo reale i dati e le risorse video provenienti dai sistemi di pubblica sicurezza (come lettori di targhe e sensori di arma da fuoco) e li presenta con una visualizzazione geospaziale. Unendo i dati degli eventi in tempo reale a quelli storici sulla criminalità, gli algoritmi di analisi predittiva di PCA aiutano le forze dell’ordine ad assegnare un livello di minaccia per ogni area della città. Gli algoritmi permettono una migliore comprensione dei fattori di rischio che generano o mitigano un crimine, e possono essere usati per prevedere con precisione dove possono verificarsi i crimini o dove è necessario un intervento delle forze dell’ordine.

Il nuovo Video Platform Management (VMP) è una soluzione basata su appliance che offre integrazione, gestione e visualizzazione di dati per applicazioni video gestite da software VMware. VMP supporta tutti i principali fornitori software di gestione video per semplificare lo storage e l’elaborazione di tutti i tipi di dati video.

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Gartner e le previsioni per le stampanti 3D

Gartner e le previsioni per le stampanti 3D
Nel suo nuovo report Gartner prevede che entro la fine del 2015 saranno vendute 245.000 stampanti 3D a livello globale.

Nelle sue stime per il mercato della stampanti 3D, ancora piuttosto piccolo ma in continua ascesa, Gartner prevede che entro la fine del 2015 saranno vendute 245.000 stampanti a livello globale, mentre nel 2016 questo numero raddoppierà (+103%) fino a raggiungere quota 496.000. La tendenza al raddoppio continuerà inoltre tutti gli anni fino al 2019, quando il numero di stampanti 3D vendute a livello globale toccherà i 5,6 milioni di unità.

Gartner prevede una grande espansione di questo settore sia sul versante consumer, sia soprattutto su quello industriale-aziendale. È lo stesso Pete Basiliere, research vice president di Gartner, a sostenere come l’innovazione nelle tecnologie di stampa 3D e la qualità “stiano guidando sia il mercato enterprise, sia il mercato consumer”.

Nel suo report Gartner riporta anche le sette tecnologie di stampa 3D presenti oggi sul mercato, sebbene quella a estrusione guidi già oggi il mercato con una prevalenza schiacciante e oltre 230.000 unità vendute nel 2015, grazie anche al fatto che i materiali utilizzati sono relativamente poco costosi.

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Tecnologia a estrusione che anche nel 2019 rappresenterà la stragrande maggioranza del settore (97,5% di diffusione globale con 5,5 milioni di pezzi venduti), mentre quella DED (directed-energy deposition) e quella a fusione “powder bed” rimarranno particolarmente costose e quindi destinate a un mercato di nicchia.

Venendo invece alle fasce di prezzo, Gartner prevede per il 2015 un 25,2% di stampanti 3D con un costo inferiore ai 1.000 dollari, mentre nel 2019 la maggior parte delle stampanti vendute (oltre il 40%) sarà rappresentata dai modelli fino a 2.500 dollari. Questi saranno sicuramente troppo costosi per l’utente consumer medio e poco performanti per l’industria, che invece punterà sui modelli di fascia alta, ma troveranno posto soprattutto in ambenti come le scuole e le università per scopi didattici.

“Le stampanti 3D enterprise possono non solo permettere di creare prototipi di nuovi prodotti e produrre strumenti che vengono poi impiegati per fare altri oggetti, ma stampano a loro volta oggetti di altissima qualità e rifiniti in tempi brevi. E’ proprio questa abilità e versatilità che traina la crescita della stampa 3D in tutto il mondo”, conclude Basiliere.

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