Elezioni USA, “X epicentro della disinformazione”, ma “nessun impatto sui risultati”
Un report parla di 2 miliardi di letture per notizie false sul social. La responsabile della Cybersecurity Agency conferma l'aumento della disinformazione ma nega impatti
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Francesco segue il mondo della tecnologia dal 1999, scrivendo per numerose testate online e cartacee. È specializzato soprattutto in tecnologia B2B, hardware e nuovi m... Leggi tutto
La direttrice dell’agenzia statunitense per la sicurezza informatica Jen Easterly ha dichiarato che il suo dipartimento non ha riscontrato prove di attività che potrebbero avere un impatto diretto sull’esito delle elezioni USA, nonostante l’aumento della disinformazione. Nonostante ciò, le elezioni di quest’anno hanno dovuto affrontare una “quantità di disinformazione senza precedenti” da parte di avversari stranieri come la Russia (ma non solo).
La settimana scorsa i funzionari dello Stato della Georgia hanno definito “disinformazione mirata” un falso video che circolava online in cui un immigrato haitiano con più documenti d’identità della Georgia affermava di aver votato più volte. In una dichiarazione, alti funzionari dell’intelligence statunitense hanno ricondotto il video proprio alla Russia e dichiarato che è molto probabile che gli sforzi di disinformazione stranieri continuino nelle settimane e nei mesi successivi alle elezioni, fino all’insediamento del nuovo Presidente USA atteso il 6 gennaio 2025.
Easterly ha inoltre dichiarato che “l’infrastruttura elettorale non è mai stata così sicura e che la comunità elettorale non è mai stata così preparata a garantire elezioni sicure, protette, libere ed eque”.
Nel frattempo, secondo un report del Center for Countering Digital Hate, Elon Musk ha condiviso quest’anno affermazioni false o fuorvianti sulle elezioni statunitensi generando 2 miliardi di visualizzazioni su X. La piattaforma social di Musk avrebbe inoltre facilitato la diffusione di informazioni ingannevoli sugli stati cruciali per l’esito della corsa presidenziale.
La vasta influenza di Musk, che conta quasi 203 milioni di follower, ha contribuito a creare un “effetto rete” che consente ai contenuti di X di diffondersi su altre piattaforme come Reddit e Telegram, spiega Kathleen Carley, esperta di disinformazione alla Carnegie Mellon University. Quest’anno, almeno 87 post di Musk, etichettati come falsi dai fact-checker, hanno raggiunto un pubblico di miliardi di persone.
In Pennsylvania, uno degli stati chiave, alcuni utenti di X hanno diffuso fake newssu frodi elettorali basate su segnalazioni di moduli di registrazione incompleti, descrivendo erroneamente tali situazioni come interferenze elettorali, come riportato da Philip Hensley-Robin di Common Cause. L’organizzazione ha chiarito che si trattava di procedure regolari degli amministratori elettorali.