MacOS Server elimina i servizi usati dalle PMI
Alla fine del mese scorso Apple ha svelato le principali modifiche che apporterà a macOS Server. Sebbene l’annuncio non abbia rivelato molto sulle nuove feature che MacOS Server guadagnerà, elenca i servizi che verranno eliminati a partire da questa primavera. Anche se queste funzionalità non scompariranno immediatamente, alla fine verranno rimosse dalle versioni future e “nascoste” nelle nuove installazioni di macOS Server.
Apple ha affermato che il suo obiettivo è “concentrarsi maggiormente sulla gestione di computer, dispositivi e storage sulla rete”, ma l’elenco dei servizi che andranno in pensione è decisamente ampio. Gli attuali amministratori di macOS Server avranno infatti bisogno di sostituti per strumenti di collaborazione chiave, inclusi i contatti condivisi, calendari, e-mail e messaggistica, nonché servizi come DHCP, DNS, VPN e il servizio di distribuzione Mac NetInstall. Anche i servizi web fanno parte di questa lista.
Come si è evoluto macOS Server
MacOS Server è passato attraverso numerosi aggiornamenti nella sua storia quasi ventennale. È stato lanciato nel 1999 come Mac OS X Server 1.0 e in questa sua release iniziale era stato sviluppato per fornire un gran numero di servizi necessari ai Mac nelle reti aziendali e inizialmente non offriva supporto per i sistemi non Mac; si basava principalmente sulla tecnologia di NeXT, acquisita da Apple nel 1996. Rilasciato insieme a Mac OS 9, Mac OS X Server 1.0 segnava il primo passo di Apple nella costruzione di una vera piattaforma di business che includeva servizi di rete di base, boot da remoto e funzionalità di distribuzione e gestione per i Mac.
Sebbene le prime edizioni fossero solo per Mac e non fornissero alcuna reale scalabilità, Panther Server, rilasciato nel 2003, risolse molti di questi problemi incorporando funzioni di ridondanza del server e supporto per gli standard di Windows, incluso Active Directory. L’implementazione e la gestione del Mac, tuttavia, continuarono ad essere i più grandi selling point della piattaforma. In quel periodo Apple aveva anche sviluppato il suo primo hardware per server montato su rack e soluzioni di archiviazione di rete avanzate (rispettivamente Xserve e Xserve RAID). L’obiettivo era chiaramente quello di rendere i server Mac e i Mac una vera opzione aziendale.
Lentamente, nel corso degli anni, Apple ha aggiunto servizi di rete multipiattaforma insieme a servizi di collaborazione e gestione dei dispositivi iOS. Ha inoltre rafforzato la capacità di distribuire in azienda i Mac e i relativi software. Uno dei principali progressi della piattaforma è però arrivato nel 2007 con Leopard Server, che comprendeva un’opzione di configurazione e gestione semplificata rivolta a piccole imprese e gruppi di lavoro.
Ciò ha permesso al mercato delle PMI di diventare un importante sostenitore dei server Mac e Apple, non a caso, ha voluto imprimere ancora più forza al suo progetto per le piccole realtà lanciando il Mac mini Server. Come opzione di collaborazione per le organizzazioni più piccole (solo per sistemi Mac o multipiattaforma), Mac OS X Server si è rivelata un’ottima soluzione all-in-one. E lo è stata ancora di più quando Apple ha reso la piattaforma molto più accessibile, visto che alla fine, dal prezzo iniziale di 999 dollari per utenti illimitati e di 499 dollari per 10 utenti, Apple ha fissato il prezzo a 21,99 euro, vendendo ora macOS Server come add-on opzionale per macOS e rendendolo disponibile direttamente sul Mac App Store.
L’allontanamento di Apple dall’hardware
Negli ultimi dieci anni Apple ha però iniziato a cambiare approccio nei confronti degli ambienti aziendali. La società infatti ha cominciato a tirarsi fuori dal mercato dei data center quando ha cancellato Xserve RAID e successivamente Xserve. Sebbene macOS Server sia rimasta una valida opzione per l’hosting di una vasta gamma di servizi, la strategia aziendale di Apple si è concentrata maggiormente sulla partnership con importanti fornitori come IBM, Deloitte, Accenture, SAP e Cisco, rendendo possibile l’utilizzo e la gestione dei prodotti Apple con una gamma di soluzioni aziendali di alto livello.
Poiché i reparti IT possono fare affidamento su software e hardware che fanno già parte del proprio stack aziendale, la distribuzione e la gestione di dispositivi Mac e iOS è più semplice. Apple fornisce le funzionalità e molti vendor aziendali le sfruttano come parte di pacchetti olistici di dispositivi, dati e servizi che supportano anche prodotti non Apple come i dispositivi Android e Windows. Il risultato è un ambiente altamente integrato che consente al personale IT di concentrarsi maggiormente sulla creazione di valore per le proprie attività.
Questo approccio, in combinazione con l’uscita di Apple dal mercato hardware aziendale, significa che molte organizzazioni utilizzano già largamente soluzioni per servizi che macOS Server offre. Per queste aziende la decisione di Apple di eliminare alcuni servizi non avrà probabilmente un impatto significativo, in particolare per le grandi imprese che dispongono già di tali servizi o possono migrare verso alcune alternative.
MacOs Server e PMI
Lo stesso però non si può dire per il mercato delle PMI. Per diversi anni Apple ha presentato macOS Server come una sorta di sportello unico per soluzioni di rete e collaborazione e molte organizzazioni più piccole hanno costruito il proprio ambiente attorno a macOS Server. Sono queste le realtà che ora devono iniziare la pianificazione per una migrazione, che non sarà però facile per chi ha personale, risorse o budget IT limitati (oltre al prezzo basso macOS Server poteva contare anche su una significativa semplicità d’uso).
I cambiamenti in arrivo potrebbero, tuttavia, consentire alle aziende di rivedere i servizi di cui hanno realmente bisogno e capire il modo migliore per fornirli. Sebbene nel suo annuncio Apple abbia indicato un numero di alternative on-premise, molti di questi servizi possono essere forniti da offerte basate su cloud con diversi vantaggi rispetto a macOS Server. Come risultato le aziende possono puntare a rinnovare completamente il loro approccio IT ai dispositivi Apple e non Apple, con soluzioni nuove che consentiranno loro di concentrarsi sui bisogni tecnologici del mercato attuale. Anche se simili cambiamenti non sono mai facili, il risultato finale potrebbe essere una serie più efficiente di soluzioni che richiedono un peso IT ridotto da gestire.
Non è ancora chiaro come Apple posizionerà macOS Server in futuro. Cupertino non sembra infatti avere piani per eliminarlo completamente, preferendo se mai concentrarsi su un singolo bisogno come la capacità di implementare, aggiornare, proteggere e gestire i dispositivi Apple in un contesto aziendale. Resta da vedere se ciò significherà solo gestire i dispositivi e aumentare l’importanza della gestione della mobilità aziendale.
Nonostante ciò Apple ha ancora una propria strategia aziendale che ha costruito nell’ultimo decennio, aggiungendo funzionalità di gestione dei dispositivi in iOS e unendosi con molti partner di alto profilo e non per assicurare una sicurezza e una gestione di alto livello dei dispositivi. Il fatto che la società si stia avvantaggiando delle partnership in questo modo dimostra quanto rimanga interessata alle esigenze dei clienti aziendali, anche se come già visto il cambiamento in arrivo sarà più difficile da gestire per le PMI.