Sistemi operativi desktop: Windows 7 non molla la presa
Nonostante tra pochi giorni cesserà il supporto di Windows 7 da parte di Microsoft, il mese scorso sono stati centinaia di milioni di PC a livello globale che si sono affidati a questo sistema operativo ormai prossimo alla pensione. Secondo infatti le nuove stime di Net Applications la quota di mercato di Windows 7 tra tutti i personal computer è scesa di due decimi di punto percentuale (una piccola differenza rispetto a un novembre piatto), per chiudere l’anno al 26,6%. La quota di utenti di Windows 7 dei soli PC Windows è invece scesa di quattro decimi di punto, al 30,8%.
Ricordiamo che la percentuale di PC Windows è maggiore della percentuale di tutti i personal computer perché Windows non alimenta tutti i desktop e laptop. A dicembre Windows era infatti presente sull’86,8% dei personal computer di tutto il mondo (con un aumento di sette decimi di punto percentuale), con il resto rappresentato da macOS, Linux e Chrome OS.
In genere, Windows 7 e il suo successore, Windows 10, sono in equilibrio: quando uno cede terreno, l’altro sale di circa la stessa quantità. Dicembre è stato diverso, in parte a causa dell’aumento complessivo di Windows. Mentre Windows 7 è ha perso poco rispetto a novembre, Windows 10 ha chiuso dicembre al 54,6% di tutti i PC con un aumento di 1,3 punti percentuali, toccando invece il 63% dei sistemi desktop e notebook Windows: un record storico.
Microsoft ritirerà il supporto a Windows 7 il 14 gennaio, sebbene le aziende possano acquistare patch post-pensionamento attraverso il programma a pagamento Extended Security Updates (ESU). Secondo le previsioni di Computerworld Windows 7 sarà installato sul 29,7% di tutti i PC Windows il 31 gennaio, due settimane dopo il suo ritiro ufficiale. Se questa percentuale non sembra significativa, si parla in realtà di circa 446 milioni di PC su cui viene eseguito un sistema operativo non più supportato. Molti sistemi continueranno quindi a fare affidamento su Windows 7 anche dopo che Microsoft lo avrà mandato in pensione.
Tra un anno (l’1 gennaio 2021) Windows 7 dovrebbe invece rappresentare ancora il 18,7% di tutti i sistemi Windows (circa 281 milioni di PC), mentre Windows 10 sarà installato sull’80% dei dispositivi Windows. Windows XP, che è stato ufficialmente “abbandonato” da Microsoft nell’aprile 2014, oltre mezzo decennio fa, è ancora eseguito su circa 20 milioni di PC in tutto il mondo.
La sua quota, scesa di sette decimi di punto percentuale all’1,2% a dicembre, ha registrato un calo molto lento. L’ultima volta che Windows XP manteneva un market share a doppia cifra è stato a luglio del 2016. Ci aspettiamo però che Windows 7 rimarrà in vita molto più a lungo di XP, poiché soprattutto le aziende rifiuteranno il più a lungo possibile il modello di servizio di Windows 10.
Sempre a dicembre Windows 8/8.1 ha aggiunto misteriosamente quattro decimi di punto percentuale alla sua quota di utenti, raggiungendo il 4,3%. Un incremento strano e discutibile, poiché il sistema operativo si è ridotto più o meno costantemente da quando Windows 10 è apparso sul mercato nel luglio del 2015. Nel frattempo, macOS ha perso mezzo punto percentuale a dicembre, scendendo all’11,1%.