A tu per tu con Windows 11: le prime impressioni

Windows 11
Alcune modifiche potrebbero richiedere un po' di tempo per abituarsi, ma in questa prima versione preview Windows 11 mette in mostra alcuni miglioramenti dell'interfaccia a tutto vantaggio dell'efficienza.

Al momento di scrivere, Windows 11 è disponibile in versione preview ed è ben lungi dall’essere completo; questa fase della distribuzione è in genere focalizzata sull’assicurare la compatibilità dell’hardware e delle applicazioni. La maggior parte delle mie macchine desktop più recenti non potranno ancora eseguire Windows 11 perché non sono state configurate con i Trusted Platform Modules (TPM) 2.0 attivati (la soluzione è comunque semplicissima) o con il Secure Boot abilitato (una soluzione molto più complicata).

Tuttavia, sono stato in grado di caricare l’anteprima di Windows 11 sul mio desktop Dell OptiPlex 7070 Ultra con successo e senza problemi. Se volete (e potete) provare anche voi Windows 11, vi suggerisco di scaricarlo durante la notte, poiché l’aggiornamento richiede diverse ore per essere completato.

Ecco le mie prime impressioni.

Interfaccia utente

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La barra delle applicazioni di Windows 11 sembra un mix aggiornato della barra delle applicazioni di Windows 10 e del dock di macOS senza le animazioni. L’apertura dell’indice delle applicazioni è simile in pratica, ma il risultato è molto diverso e molto più vicino a quello che vedreste su uno smartphone: le app che usate di più sono presentate in una griglia alfabetica e non in un elenco come nelle versioni precedenti di Windows. Questa modifica ha reso molto più veloce trovare applicazioni specifiche rispetto a prima.

Passare all’elenco completo delle app è semplice e veloce, ma è un passaggio in più rispetto all’elenco di app predefinito che avevamo prima. Come per l’elenco delle app predefinite, l’effetto complessivo è più vicino a quello a cui siamo abituati su uno smartphone. Una volta che vi sei abituati a questo nuovo layout, sembra tutto più efficiente.

Le impostazioni non vengono visualizzate immediatamente quando si preme l’icona di Windows, che è ancora a sinistra ma ora centrata con le altre icone delle app nella barra delle applicazioni. Le icone sulla mia schermata iniziale e il mio sfondo sono rimaste invariate. Una volta aperto Impostazioni, tuttavia, il layout è significativamente diverso e inizialmente potrebbe essere necessario un po’ di tempo per trovare dove si è spostata l’impostazione desiderata.

Detto questo, le impostazioni che guardo più spesso, come gli aggiornamenti software, erano in bella vista e non nascoste in un sottomenu, riducendo il tempo per accedervi. Come con gli elenchi delle app, una volta che vi sarete abituati al nuovo layout delle Impostazioni, probabilmente lo troverete più efficiente da usare.

Integrazione con lo smartphone

L’app di integrazione per smartphone di Microsoft (Il tuo telefono) funziona su questa build iniziale e fa un buon lavoro nel fornire una visualizzazione su schermo di alcune delle funzionalità principali del telefono come messaggi e telefonate. Dovrebbe avere anche una funzione musicale, che attualmente però sembra essere disabilitata. Ho apprezzato il fatto che si possa trascinare nella posta elettronica una foto dall’interfaccia desktop del tuo PC. L’app è più facile da usare e più utile dell’ultima volta che l’ho usata.

Prestazioni

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Durante questa primissima fase della distribuzione, la piattaforma in genere non è ancora ottimizzata per offrire chissà quali prestazioni. Tuttavia, non ho notato alcun rallentamento sul mio PC Dell e questa mancanza di indecisioni nelle performance generali suggerisce che potrebbe esserci solo un leggero aumento delle prestazioni man mano che ci avviciniamo alla release definitiva.

Concludendo: Mah…

Sebbene ci siano stati piccoli miglioramenti, non c’è stato nulla in Windows 11 che mi abbia sorpreso davvero. Ma ciò era previsto in questa prima fase, che si concentra principalmente sulla compatibilità hardware/software e non è ancora completa. Questa fase del test non dovrebbe infatti essere qualcosa di “eccitante”, ma dovrebbe semplicemente funzionare e Windows 11 ha funzionato in modo pressoché impeccabile.

L’aggiornamento da Windows 10 è andato liscio e non si sono verificati errori, le mie app principali hanno funzionato bene e l’app Il tuo telefono ha mostrato un deciso miglioramento dell’usabilità. Tornerà sull’argomento man mano che il prodotto sarà più completo di funzionalità, ma per ora non vedo alcun problema significativo oltre alla nota necessità di un TPM aggiornato e del Secure Boot.

Chiunque utilizzi un PC aziendale che abbia meno di tre anni, configurato con TPM 2.0 e con Secure Boot abilitato dovrebbe avere un’esperienza simile alla mia. I requisiti del TPM 2.0 e del Secure Boot per Windows 11 dovrebbero portare a molti più PC sicuri, anche perché molti PC supportano tali tecnologie che però non vengono abilitate. Altri sistemi dovranno essere sostituiti, anche se non necessariamente subito: il supporto a Windows 10 infatti continuerà almeno fino al 2025.

Con il significativo aumento degli attacchi ransomware, rimandare a data da destinarsi tutto ciò che aumenta la sicurezza dei PC comporta un rischio intrinseco e potrebbe essere quindi più saggio passare a Windows 11 il prima possibile e non attendere troppo. Tuttavia, per la distribuzione in azienda, è consigliabile aspettare almeno due mesi dopo il rilascio generale per assicurarsi che i nuovi problemi vengano identificati e corretti prima dell’installazione. Spesso un buon momento per un aggiornamento come questo è durante le vacanze, dove eventuali problemi avranno un impatto minimo sulla produttività.

Nota finale. Quando ho controllato le funzionalità di sicurezza dopo l’installazione di Windows 11, erano state disattivate e ho dovuto attivarle manualmente. Controllate quindi queste funzionalità se avete intenzione di scaricare e installare questa build. L’ironia di installare una versione più sicura di Windows 11 solo per scoprire che la sicurezza è disattivata è un paradosso mica da ridere.

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Perché così tanti PC non potranno installare Windows 11?

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Se vi state ancora chiedendo perché il vostro PC relativamente recente non potrà far girare Windows 11, è perché le prestazioni della vostra CPU potrebbero scendere drasticamente con tutte le funzionalità di sicurezza nel nuovo sistema operativo abilitate.

Se vi state ancora chiedendo perché il vostro computer relativamente recente non potrà far girare Windows 11, è perché le prestazioni della vostra CPU potrebbero crollare con tutte le funzionalità di sicurezza nel nuovo sistema operativo abilitate.

Una domanda più che legittima dopo che la scorsa settimana Microsoft ha annunciato che Windows 11 non supporterà le CPU Intel Core di settima generazione e precedenti, così come le CPU AMD Ryzen 1000 e precedenti. Per aumentare la confusione, gran parte del “perché” della domanda sembrava dipendere dal requisito di un modulo TPM 2.0 per eseguire il nuovo sistema operativo, anche se molti PC con SoC Intel Core e Ryzen 1000 supportano il TPM.

In un’intervista con il capo della sicurezza di Microsoft David Weston, Mary Branscombe di TechRepublic riferisce che molti dei requisiti hardware così stringenti derivano dall’abilitazione delle funzionalità di virtualizzazione dell’hardware chiamate Virtualization-Based Security (VBS) e Hypervisor-Protected Code Integrity (HVCI).

“La sicurezza basata sulla virtualizzazione è attiva per impostazione predefinita. Ovviamente il TPM è presente e questo ci darà la possibilità di eseguire BitLocker in Windows Hello in più scenari predefiniti”, ha detto Weston. “Ciò consentirà alle imprese commerciali di attuare politiche zero trust e di sfruttare funzioni come System Guard. Voglio che le persone aprano il loro laptop e sentano di essere protette e sappiamo che con Windows 11 lo saranno”.

Microsoft ha fatto questa mossa per vendere più PC nuovi?

Questo cambiamento non è solo per vendere più PC (che durante la pandemia sono già saliti alle stelle come numeri), ma per rendere i PC più sicuri, ha affermato Microsoft. “Se guardate ai principali attacchi odierni, che si tratti di ransomware o phishing, abbiamo cercato direttamente di mitigarli, o almeno di renderli molto, molto più protetti su Windows 11”, continua Weston.

Anche se probabilmente riconoscete il valore della sicurezza, probabilmente non vi spiegate ancora perché un Core i7-7500U Kaby Lake di settima generazione non superi il test di compatibilità Windows 11 mentre un Core i7-8550U Kaby Lake R ci riesce. E in maniera forse ancora più assurda, in quale mondo un Intel Atom x6500FE può far girare Windows 11 ma un Ryzen Threadripper 1950X a 16 core viene tagliato fuori?

Branscombe spiega che il motivo non è arbitrario come sembra: “L’ampiezza e la varietà dell’ecosistema PC rendono le specifiche più complicate di quanto si possa pensare. Le CPU Intel di ottava generazione, AMD Zen 2 e Qualcomm 7 e 8 Series hanno le giuste caratteristiche hardware per sicurezza, affidabilità e prestazioni; hanno anche pieno supporto. Sebbene le CPU Zen di settima generazione e AMD Zen abbiano le giuste caratteristiche hardware, hanno anche ciò che Microsoft ci ha descritto come supporto limitato. Una delle cose che mostreranno le versioni Windows Insider di Windows 11 sarà capire esattamente quale di questi processori offrirà una valida esperienza con il nuovo sistema operativo” riferisce la Branscombe.

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“Prima di rilasciare i requisiti hardware, abbiamo esaminato le prestazioni, l’affidabilità e le funzionalità disponibili: la virtualizzazione necessaria per le app Android, i driver disponibili e le funzionalità di sicurezza. Tutto ciò è stato preso in considerazione nel prendere la decisione finale”, ha detto Weston a TechRepublic.

Le prestazioni potrebbero soffrire non poco con tutta la sicurezza attiva

Per coloro che dubitano che ci sia molta differenza tra un Kaby Lake di settima generazione e un chip Whisky Lake di ottava generazione, beh, probabilmente c’è, ma non è mai stata molto visibile. Durante la grande spinta promozionale di Microsoft per i suoi PC Secured-Core per Windows 10 (essenzialmente PC “rafforzati” per gli utenti aziendali), ci sono stati numerosi resoconti di significativi cali nelle prestazioni abilitando particolari feature su computer più vecchi. Daniel Aleksandersen ha scritto ad esempio di come il suo laptop ThinkPad di 7 anni fa con Windows 10 e una CPU Core i5-3472U sia rallentato notevolmente quando HVCI è stata attivata per sbaglio.

Altri hanno riferito che l’attivazione delle funzionalità Secured Core su SoC Intel Skylake di sesta generazione ha avuto un impatto sulle prestazioni fino al 30%, il che potrebbe spiegare perché anche il chip Skylake-X a 18 core di Intel da 2000 euro deve essere escluso da Windows 11.

Questione di processore

La mancanza di visibilità sulle funzionalità di sicurezza che Intel e AMD hanno aggiunto alle CPU nel tempo ha aumentato la confusione. Ricordate poi che spesso molti hanno bollato i cambiamenti generazionali di Intel dalla sesta generazione alla settima, ottava e oltre come “la stessa cosa con un paio di core in più”. Sebbene ciò possa essere stato vero dal punto di vista delle prestazioni, nel corso degli anni sono stati trascurati i cambiamenti di sicurezza a bassa visibilità e meno appariscenti.

Allo stesso modo, anche se il passaggio dal Ryzen 1000 originale di AMD (basato sull’architettura Zen) alla serie Ryzen 2000 (basato su Zen+) è stato visto principalmente come un miglioramento dei prezzi, i core Zen 2 hanno migliorato le prestazioni con HVCI e Mode Based Execution Control.

Tra l’altro non vi è alcuna garanzia che anche le CPU recenti funzioneranno bene. La guida di Dell ai clienti dei suoi notebook commerciali Secured-core Latitude o Precision avverte dei possibili rallentamenti con l’attivazione di HVCI o VBS. “Se l’impatto sulle prestazioni diventasse troppo importante, HVCI e VBS possono essere disabilitati tramite uno dei metodi nel seguente documento Microsoft”, si legge nella guida di Dell.

Almeno per ora sembra comunque che qualsiasi mossa di Microsoft per escludere dalla compatibilità i chip Intel di quarta, quinta e sesta generazione e le CPU Ryzen 1000 (o precedenti) di AMD si basi sulle prestazioni effettive quando attivate tutte le feature di sicurezza e non sia solo un modo cinico per vendere più computer nuovi.

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