In un articolo precedente abbiamo definito Windows 11 un aggiornamento inutile. Il ragionamento di fondo si basava sul fatto che fosse un sistema operativo con problemi di compatibilità e che non aggiungesse nulla a Windows 10. Certo, offre una maggiore sicurezza, ma la maggior parte di questi miglioramenti erano già compresi nella versione 20H2 di Windows 10 (l’aggiornamento di ottobre 2020): dovete solo attivarli. Ma allora a cosa serve veramente Windows 11? Secondo me, Microsoft vuole sfruttarlo per farci abituare lentamente all’idea di Windows as a Service (WaaS).

Da anni Microsoft cerca di spostare gli utenti verso questo modello Desktop-as-a-Service (DaaS). Oggi potete già abbonarvi a Windows 365 Cloud PC, oppure, se volete maggiore controllo e più funzionalità, sono disponibili Windows 365 Enterprise o Azure Virtual Desktop. Ma questi sono soluzioni che riguardano più il mondo professionale che non quello consumer. E mentre Microsoft tiene in altissima considerazione i suoi clienti business, non è certo diventata allergica alle versioni “home” delle sue piattaforme, soprattutto in un periodo come questo in cui il confine tra casa e lavoro non è mai stato così labile.

Ecco perché quando osservo le recenti modifiche a Windows 11, vedo chiari segnali che questo OS di Microsoft sarà il cavallo di Troia che porterà WaaS a tutti, che lo vogliate o meno. Innanzitutto, Windows 11 ha introdotto di nascosto un gestore degli abbonamenti Microsoft nell’aggiornamento di febbraio 2022.

Se andate nel menu Impostazioni di Windows 11 e poi in Account, troverete una nuova sezione chiamata Il mio account Microsoft dove potete controllare lo stato del vostro abbonamento a Microsoft 365, quanto è pieno il vostro spazio di archiviazione nel cloud di OneDrive e altri dettagli. Un ulteriore indizio del fatto che si debba ormai accettare Windows come parte di un mondo Desktop-as-a-Service (DaaS) basato su cloud.

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Ma Microsoft non aveva detto che avrebbe aggiunto funzionalità a Windows 11 solo una volta all’anno? Sì, l’ha fatto, ma non è stata del tutto sincera. Windows 11 riceverà nuove funzionalità ogni volta che Microsoft lo vorrà e quello che sentite in lontananza è il lamento degli gli amministratori di sistema di Windows 11 preoccupati di tutto il “male” che le funzionalità nascoste si porteranno dietro.

A parte questo, poche settimane dopo è arrivata la build 22567 di Windows 11 Insider Preview per il canale Dev. E cosa troviamo al suo interno? La richiesta dei dati della nostra carta di credito direttamente da parte di Windows. Certo, Microsoft richiede da anni i dati della nostra carta di credito per le transazioni tramite la pagina Web del nostro account Microsoft e, quindi, non è tutta questa grande novità.

Questa aggiunta però rende Windows un po’ più facile da usare per effettuare acquisti. Ciò che ritengo davvero importante è come, in combinazione con la funzione relativa ai nostri abbonamenti Microsoft, questa nuova aggiunta renda più facile pagare non solo per Microsoft 365, ma anche per Windows stesso. Windows non sarà più un acquisto unico. Sarà per sempre un servizio in abbonamento con un solo piede nel tuo PC e l’altro sempre più saldamente nel cloud.

Se da un lato mi piace il modello DaaS, mi piace anche avere il mio sistema operativo sotto il mio controllo e principalmente sul mio PC. Quindi, continuerò a utilizzare il desktop Linux come sistema operativo principale. Per quanto riguarda tutti gli altri, spero che siate soddisfatti e convinti di aver riposto la vostra fiducia in Microsoft per quanto concerne tutto il vostro lavoro informatico, perché ora più che mai sarà Microsoft, e non voi, a prendere le decisioni.