Windows 11: l’inutile aggiornamento di Microsoft
A volte, Microsoft non ha altra scelta che aggiornare Windows. Windows Millennium Edition, alias Windows ME, era orribile. Il suo successore, Windows XP, era invece molto meglio. Il sostituto di XP, Vista, era pessimo. Microsoft ci ha fatto dimenticare Vista con Windows 7, che per molte persone è stata la migliore versione di Windows di sempre. Microsoft ha quindi provato, senza successo, a sostituirlo con i ben poco fortunati Windows 8 e 8.1. Quindi, l’azienda di Redmond ha fatto di nuovo bene con Windows 10, che sarebbe dovuto essere l’ultima versione di Windows.
Mentre Windows ha continuato a ricevere aggiornamenti importanti, come Windows 10 versione 21H1, Microsoft ha mantenuto come nome Windows 10 fino a quando non ha deciso di passare a Windows 11. Avete già capito dove voglio andare a parare? Microsoft sembra alternare versioni di sistemi operativi valide e scadenti. Se quindi Windows 10 è stata una buona versione, Windows 11 sarà molto meno valida, almeno seguendo lo schema che abbiamo riportato all’inizio.
Dopo aver lavorato con Windows 11 per alcune settimane, non lo definirei però un brutto sistema operativo. Semplicemente, l’ho trovato inutile. Sì, gli aggiornamenti di sicurezza di Windows 11 sono ottimi, se avete l’hardware giusto. Ma potete già utilizzare quegli aggiornamenti di sicurezza se state eseguendo la versione di Windows 10 20H2 (aggiornamento di Windows 10 di ottobre 2020). Quindi, il motivo dell’aggiornamento da Windows 10 a Windows 11 qual è esattamente?
Alcune persone pensano che il nuovo SO sia bello da vedere e da usare. È una questione di gusti. Per me non è niente di speciale. È solo il “volto” di Windows 10 con alcuni miglioramenti estetici come una barra delle applicazioni con tutte le icone al centro per impostazione predefinita. Il menu Start è tornato e ora include le app consigliate; anche i widget in stile Windows 7 sono tornati. Non li uso, intendiamoci, ma ci sono.
L’aggiornamento di un PC esistente a Windows 11 è poi qualcosa di estremamente confuso. Alcuni processori comunque veloci e performanti non possono eseguirlo. E senza un Trusted Platform Module (TPM) 2.0 non andrete da nessuna parte. Tra la mezza dozzina di sistemi Windows 10 che possedevo lo scorso anno, nessuno poteva eseguire Windows 11. E prima ancora di pensare di passare a Windows 11, è necessario eseguire l’app PC Health Check di Microsoft.
L’aggiornamento di un PC Windows 10 a 11 richiede inoltre molto tempo. Il mio sistema di test principale di Windows 11 è un PC Dell XPS 8940 Special Edition con processore Intel Core i7-11700 da 2,5 GHz di 11a generazione, GPU AMD Radeon RX 5700 da 8 GB GDDR6, 32 GB di RAM, un SSD PCIe M.2 da 512 GB e un HDD SATA 7200 RPM da 1 TB ed è connesso a Internet con una connessione Gigabit. In altre parole, questa è una macchina veloce. E mi ci è voluta più di un’ora per aggiornarla.
Se rapportiamo questa tempistica a un solo utente, non è certo un problema. Ma se dovete aggiornare dozzine o centinaia di macchine, significherebbe un sacco di tempo per il vostro personale IT, mentre i dipendenti aspettano che si concluda il tutto girandosi i pollici.
E che dire del fatto che Windows 11 rallenta le CPU AMD Ryzen dal 10% al 15% su applicazioni impegnative? O che Windows 11 non funziona bene con il software di rete Intel Killer e SmartByte? Microsoft promette che entrambi i problemi verranno risolti molto presto.
Ma ciò che mi preoccupa è che questi problemi sono abbastanza facili da individuare e sono problemi fondamentali con l’hardware AMD e Intel. Voglio dire, chi esegue Windows senza processori AMD o Intel? Come poteva Microsoft non aver individuato e corretto questi bug molto prima che la versione finale di Windows 11 vedesse la luce il 5 ottobre? Quali altri problemi con hardware o software meno mainstream potrebbero emergere con il passare delle settimane?
Ed ecco un altro problema che all’inizio non ho notato perché eseguo Windows 11 Pro. Se utilizzate Windows 11 Home, dovete disporre sia di una connessione Internet, sia di un account Microsoft . Non potete infatti configurare un account utente locale. Certo, non ci sono molte persone in questa situazione, ma qualcuno c’è sicuramente.
Ecco perché non vedo un vero motivo per passare a Windows 11 da Windows 10. È solo un aggiornamento noioso, inutile e leggermente fastidioso che posso tranquillamente saltare. Rimanete con Windows 10 per ora. Tra un po’ dovrete forse acquistare un nuovo PC con Windows 11, ma non è necessario affrettarsi. Se volete davvero qualcosa di diverso e potenzialmente migliore, perché non puntare su Linux Mint, su un Chromebook o su Windows 365 Cloud PC?