Xerox verso una storica scissione in due società
Più di 50 anni fa, Xerox ha introdotto le fotocopiatrici sulla base di un processo a secco denominato “xerografia”. Il concetto e la tecnologia sono diventati così diffusi che in molti mercati gli utenti non chiedevano la fotocopia, ma il “xerox” di un documento. Nel frattempo, al Palo Alto Research Center di Xerox sono state sviluppate tecnologie, come Ethernet e l’interfaccia utente grafica, alla base di importanti sviluppi tecnologici successivi.
Xerox, che nel corso degli anni si è trasformata in una società di servizi per le imprese e la gestione dei documenti, è ora sotto pressione e deve reinventarsi ancora una volta.
L’azienda con sede centrale a Norwalk, nel Connecticut, ha in programma di dividersi in due società distinte, una focalizzato sul proprio hardware di office automation, come le stampanti, e un’altra sui servizi, secondo quanto riportato dal New York Times. Nella scissione giocherà un ruolo importante Affiliated Computer Services, la società di outsourcing che Xerox ha acquistato nel 2010 per 6,4 miliardi di dollari.
La mossa è apparentemente il risultato delle trattative con l’investitore Carl Icahn, che l’anno scorso ha acquisito una significativa quota di partecipazione in Xerox. In base al piano proposto, Icahn otterrà tre poltrone nel cda della società di servizi, secondo il Wall Street Journal.
Xerox dovrebbe annunciare ufficialmente la scissione oggi, durante la chiamata trimestrale. Un portavoce della società ha declinato ogni commento sulla notizia, ma Icahn ha rilasciato una dichiarazione alla CNBC: “riteniamo che questa sia una mossa importante, che permetterà di migliorare notevolmente il valore per gli azionisti”.
La strategia della scissione è stata recentemente seguita da Hewlett-Packard, che si è divisa in una società focalizzata sull’enterprise e una su stampanti e PC. Anche eBay ha seguito questa strada, con lo spin-off della sua unità di elaborazione dei pagamenti PayPal.
La divisione, però, rappresenta un cambiamento drastico nella strategia di Xerox, la cui forza era un portafoglio diversificato, che rispondeva a diverse esigenze aziendali. “Stiamo cambiando il modo in cui il mondo compra, impara, pubblica contenuti, fa operazioni bancarie, fruisce di assistenza sanitaria e ancora di più”, ha dichiarato il CEO Ursula Burns nel maggio dello scorso anno. “Aiutando aziende e governi di ogni dimensione a risolvere le sfide, facciamo funzionare il mondo ogni giorno un po’ meglio”.
Tuttavia Xerox, che è stata fondata nel 1906 a Rochester, New York, nel terzo trimestre del 2015 ha riportato 4,3 miliardi di dollari di ricavi, in calo del 10 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel trimestre ha registrato una perdita di 34 milioni di dollari, contro un utile di 266 milioni dello stesso trimestre dell’anno precedente, a causa della sospensione di alcuni progetti in ambito governativo. All’epoca Burns dichiarò che il cda aveva in programma una revisione completa delle “opzioni strutturali per il portafoglio della società”.