Gli sviluppatori di software passano oltre il 57% del loro tempo nelle cosiddette “war room” per risolvere i problemi di prestazioni delle applicazioni, piuttosto che investire il loro tempo nello sviluppo di nuove applicazioni avanzate a supporto della strategia di innovazione dell’azienda. A sostenerlo è una nuova ricerca Cisco condotta in diversi paesi nel mondo inclusa l’Italia, secondo cui la pressione esercitata su questa figura professionale è sempre più elevata, con l’85% degli intervistati che riferisce di aver riscontrato una maggiore urgenza in termini di accelerazione dei tempi di rilascio, e il 77% che invece sottolinea la necessità di fornire esperienze digitali sicure e fluide.

Da un lato gli sviluppatori sono chiamati a fornire nuovi strumenti e funzionalità a velocità sempre maggiori, mentre dall’altro si ritrovano a ricevere richieste infinite per supportare i Site Reliability Engineer (SRE) e i team operativi IT nella gestione della disponibilità e delle prestazioni delle applicazioni.

Secondo gli sviluppatori, il problema dipende dal fatto che le aziende non dispongono degli strumenti giusti e della visibilità necessaria per comprendere la causa principale dei problemi legati alle applicazioni. Ritengono che ciò derivi dalla mancanza di una visione completa e unificata delle applicazioni e dello stack IT a supporto da parte dei reparti IT. Gli sviluppatori sono preoccupati per le potenziali conseguenze che ciò potrebbe avere; tre quarti (75%) degli intervistati teme infatti che la mancanza di visibilità e comprensione delle prestazioni IT aumenti le probabilità che l’azienda subisca tempi di inattività e interruzioni delle applicazioni business-critical.

La situazione sta incidendo in modo significativo sul morale degli sviluppatori, con l’82% che ammette di sentirsi frustrato e demotivato e il 54% sempre più propenso a lasciare il proprio lavoro. Tali risultati dovrebbero mettere in guardia quelle aziende che per creare le esperienze digitali coinvolgenti e intuitive richieste dai i clienti e dagli utenti, oggi più che mai dipendono dagli sviluppatori. Con una domanda di competenze di tale figura professionale ai massimi storici e un pool di talenti limitato, le aziende non possono permettersi un esodo di professionisti per il solo fatto che i loro team IT non hanno gli strumenti necessari per svolgere il loro lavoro.

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Il potenziale della full-stack observability

Fortunatamente, gli sviluppatori sono consapevoli dell’esistenza di soluzioni in grado di risolvere questi problemi e ben il 91% ritiene di dover svolgere un ruolo più incisivo nel definire e decidere le soluzioni necessarie all’interno dell’azienda per cui lavorano. In particolare, gli sviluppatori indicano la full-stack observability come un fattore determinante, in grado di fornire agli SRE e ai team operativi IT una visibilità unificata delle applicazioni e dell’infrastruttura di supporto sia negli ambienti cloud-native, sia in quelli on premises.

Sebbene gli sviluppatori stessi non siano i principali utilizzatori delle soluzioni di full-stack observability, il 78% ritiene che la sua implementazione all’interno dell’azienda possa essere vantaggiosa. Gli sviluppatori riconoscono infatti i benefici di una visibilità unificata su tutto il patrimonio IT e riconoscono che la full-stack observability renderebbe molto più semplice e veloce l’identificazione dei problemi, la comprensione delle cause principali e l’esecuzione dei necessari interventi correttivi.

Il 76% degli sviluppatori ha dichiarato di non riuscire a svolgere il proprio lavoro perché gli SRE e i team operativi IT non dispongono delle informazioni necessarie per gestire efficacemente le prestazioni IT. Ciò spiega perché il 94% indichi la full-stack observability come risposta al problema.

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Il ruolo dell’intelligenza artificiale

Oltre alla full-stack observability, il 39% degli sviluppatori ritiene che l’azienda per cui lavorano (e loro stessi) avrebbe dei benefici dall’implementazione dell’IA per automatizzare il rilevamento e la risoluzione dei problemi delle applicazioni. Piuttosto che affidarsi a processi manuali, l’IA permette ai team IT di analizzare i volumi di dati delle applicazioni per identificare i problemi più gravi e risolverli in tempo reale.

Inoltre, gli sviluppatori sono disposti ad adottare nuove modalità di lavoro all’interno del reparto IT per ottenere maggiore efficienza e produttività e un approccio più snello alla gestione delle prestazioni delle applicazioni. Il 57% ritiene che sia necessaria una maggiore collaborazione tra sviluppatori e team IT, scenario che si sta già vedendo nello spostamento dell’attività di testing nelle prime fasi di sviluppo e nell’adozione diffusa delle metodologie DevOps e DevSecOps, in modo che le considerazioni sulla disponibilità, le prestazioni e la sicurezza delle applicazioni siano integrate nel ciclo di vita dello sviluppo fin dall’inizio.

“In un momento in cui i talenti nell’ambito dello sviluppo sono molto richiesti, le aziende devono fare tutto il possibile per dotare i propri team degli strumenti necessari per poter lavorare al massimo delle loro potenzialità e ottimizzare l’impatto” ha commentato Shannon McFarland, Vice President, Cisco DevNet. “La full-stack observability è diventata mission-critical, tanto che senza di essa i team IT non sono in grado di offrire i livelli di esperienza digitale che i consumatori oggi richiedono”.