Sorpresa: le aziende italiane sono le più avanzate in Europa nell’uso delle API
Il 55% delle aziende italiane afferma di aver raggiunto un livello “maturo” nell’utilizzo delle API, superando in questo parametro le concorrenti straniere in tutta l’area EMEA. Le API sono alla base di una moderna integrazione di sistemi per produrre servizi digitali, interni o esterni all’azienda, e quindi questo dato è un incoraggiante indice del grado di adeguatezza digitale delle aziende nostrane. Questo è quanto emerge dalla ricerca internazionale APIs: Building a Connected Business in the App Economy, condotta da Coleman Parkes. Sono stati coinvolti 1.770 responsabili aziendali, di cui 695 in ambito EMEA e 75 italiani, in aziende di tutti i settori merceologici e con fatturato di oltre 1 Miliardo/anno. Sono stati intervistati business decision maker di livello senior che si occupano di architetture informatiche e sviluppo e gestione delle API.
Delle aziende italiane interpellate, il 61% è convinto che le API abbiano permesso loro di differenziarsi dalla concorrenza, mentre il 72% ha citato un miglioramento della customer experience a seguito dell’introduzione delle API.
Tra i vantaggi misurabili dall’utilizzo delle API, le aziende italiane hanno evidenziato un aumento del 40% nella soddisfazione dei clienti e del 37% in quella dei partner, una riduzione del 32% dei costi associati all’IT e una diminuzione del 35% nel mancato superamento degli audit di conformità.
Ben il 75% delle organizzazioni italiane interpellate afferma di aver già adottato le API in qualche forma, focalizzandosi sulla capacità di supportare la crescita dei ricavi (27% degli intervistati) e sulla capacità di offrire maggiore rapidità e innovazione sfruttando API di terze parti (24%).
Seppur positivi in assoluto, questi valori purtroppo non corrispondono al primato percepito nel grado di maturità. In termini di valutazione dell’impatto sul business, l’Italia si posiziona infatti nella parte bassa della classifica, probabilmente anche a causa dello stato dell’economia italiana nel suo insieme, e della digital economy in particolare.
I principali ostacoli all’adozione delle API identificati dalle aziende sono la carenza di personale adeguatamente qualificato (34%), un tempo di sviluppo iniziale dell’API lungo (32%), difficoltà nello scalare l’utilizzo mantenendo prestazioni adeguate (31%), mancanza di tool per l’integrazione (30%) e difficoltà nel definire le reali motivazioni di business (30%).
Le API in Italia, al di là dei numeri
Per andare oltre i numeri della ricerca e avere qualche impressione in più sulle effettive modalità di adozione delle API da parte delle aziende italiane, abbiamo interpellato Francesco Tragni, Solution Account Director della divisione EMEA API Management di CA Technologies, al quale abbiamo chiesto alcuni commenti sui risultati della ricerca.
Un dato che non appare direttamente è la percentuale di aziende italiane che abbiano sviluppato API in proprio. Su questo, Tragni afferma che “la stragrande maggioranza delle aziende italiane che utilizza API, ne ha implementata almeno una sviluppata in proprio. Essendo la ricerca focalizzata su grandi aziende, è abbastanza normale avere degli sviluppatori (in casa o in outsourcing) che provvedano a customizzare le API con l’obiettivo di rendere accessibili le proprie informazioni in modo uniforme e scalabile”.
Altro dubbio è quanto l’utilizzo delle API serva a unificare le informazioni presenti in silos informativi separati all’interno dell’azienda, e quanto invece per aprire le informazioni all’esterno, permettendo a terze parti di utilizzare e “mixare” le informazioni dell’azienda (gratuitamente o a pagamento), in ottica API Economy.
Per Tragni, “la maggior parte delle aziende italiane utilizza le API per sistemi interni, utilizzando i gateway come orchestratore per normalizzare i contenuti provenienti da repository non omogenei. Meno di un terzo stanno già utilizzando le API per la pubblicazione verso l’esterno, tramite un portale dedicato agli sviluppatori. C’è infatti ancora qualche remora nell’utilizzare le API per pubblicare i propri dati, sebbene i trend indichino grande sviluppo nei prossimi anni anche in questo ambito”.
Riguardo a quali siano i settori e le organizzazioni più attive nell’adozione delle API, Tragni non esita a indicare il settore bancario, “parito prima di altri sia per ragioni di business (le API sono alla base delle app di mobile banking), sia per ragioni di compliance (la normativa PSD2 da fine 2018 obbligherà le banche a rendere disponibili ai merchant i dati dei conti correnti dei propri clienti)”, ma cita anche il “mercato automotive, sulla spinta della tendenza della connected car, e la Pubblica Amministrazione, trainata da SPID (l’identità digitale che le Amministrazioni dovranno supportare entro fine anno), e dal trend delle Smart Cities, che potranno fornire informazioni utili ai cittadini sotto forma di open API”.
Una roadmap per l’adozione delle API in azienda
La ricerca è accompagnata da raccomandazioni di CA Technologies sui passi che le aziende devono seguire per utilizzare API nei propri processi digitali in modo funzionale al business nel suo complesso e in termini duraturi. Passi che abbiamo chiesto a Francesco Tragni di spiegare in dettaglio.
1. Definite la vostra strategia in termini di business
Sviluppare le API in modo puntale e opportunistico porterà a scarso valore aziendale. È importante definire la visione, la strategia e le priorità per quanto si voglia realizzare con le API, e pianificare tutti i passi in anticipo.
2. Misurate i parametri più importanti
Il vero indicatore dell’adozione di successo di un sistema di API è il modo in cui queste siano utilizzabili con profitto da clienti, consumatori e sviluppatori esterni. È fondamentale quindi definire un criterio di misura con delle metriche che riflettano questo tipo di soddisfazione del cliente e del partner e che misurino la crescita del volume delle transazioni.
3. Investire nei talenti con le capacità adatte
Il team di lavoro può essere a proprio agio utilizzando API interne nel proprio business. Ma la pubblicazione di API per sviluppatori esterni e l’utilizzo di API esterne richiede competenze diverse. È importante predisporsi a fornire formazione aggiuntiva per tutto il personale esistente. Se necessario, conviene reclutare nuovi talenti come “API owner”, responsabili di prodotti e specialisti di analisi.
4. Fornite un’infrastruttura adeguata
Le fondamenta di un programma di adozione delle API riuscito sono gli strumenti e i processi che consentono la creazione, la verifica, la pubblicazione e la gestione di singole API durante il loro ciclo di vita. Una infrastruttura robusta riduce i costi, il time-to-market e le sfide di sviluppo.
5. Attirate e “coltivate” gli sviluppatori di app
Considerate sempre l’esperienza di sviluppo di chi deve utilizzare le vostre API. Quanto è facile scoprire le API e il loro funzionamento? Fornite codice e documentazione di esempio per facilitarne l’uso? Siete in grado di utilizzare assieme alle API, anche sistemi di reportistica e di risoluzione dei problemi?
6. Implementate procedure di sicurezza robuste
Le API spesso forniscono una connessione a dati aziendali altamente sensibili. È fondamentale assicurarsi che gli utenti, le app e i dispositivi giusti dispongano dell’accesso appropriato. Per evitare costosi buchi di sicurezza, occorre rendere sicure le API sin dall’inizio.
7. Create progetti che siano performanti e scalabili
Poiché l’utilizzo delle API si espande, sarà necessario distribuire funzionalità di gestione API più robuste per la gestione del ciclo di vita delle API: dal design e dalla creazione alla governance. Per mantenere una buona user experience, le funzionalità di monitoraggio e gestione sono essenziali per garantire che le prestazioni non siano compromesse, anche se l’utilizzo delle API dovesse aumentare in modo significativo.