Nella stessa settimana in cui Tim Cook visita la Bocconi e annuncia un Apple store al centro del capoluogo lombardo, la presenza di Satya Nadella nella Capitale non giunge inaspettata. Sia Apple che Microsoft sono attive nella promozione del proprio ecosistema come abilitatore di modelli di business più agili e innovativi. Per questo sono in cerca di esempi di creatività nell’uso dei nuovi strumenti, dote che ai nostri sviluppatori di certo non manca.
Una caccia alle startup più interessanti alimentata da una narrazione, in questo periodo di ‘ripresina’ fortemente spinta anche dalle istituzioni, che vuole la piccola impresa italiana come tessuto ideale per lo sviluppo dell’app-economy. Nasce da qui l’evento Future Decoded, che si é svolto all’Auditorium Parco della Musica, in una Roma tiepida e indecisa sulle proprie sorti come non accadeva da tempo, stretta tra i fallimentari riti del passato e le incertezze del nuovismo imperante.

Lo ha detto chiaramente Carlo Purassanta, numero uno di Microsoft Italia, introducendo il suo Ceo e il progetto triennale GrowITUp: “Vogliamo creare un canale per fare più grandi le startup italiane, selezionarle e fare cultura insieme, per poi aiutarle a trovare investimenti.” Il tentativo é quello di invertire il flusso che porta le aziende più promettenti a fuggire dal Bel Paese verso Berlino, San Francisco, Londra o New York, dimostrando che si può creare un’azienda internazionale anche senza sradicarsi.

Nadella non c’era, visto che vi è entrato solo nel ’92, ma nel suo discorso ha voluto ricordare come i primi prodotti Microsoft, come il Basic, fossero tool per sviluppatori, rimarcando questo Dna dell’azienda di Redmond. “Sono anni emozionanti, quelli in cui la tecnologia digitale può avere un simile impatto su tutta la nostra vita. E Microsoft ha la missione di rendere ogni persona e organizzazione in grado di ottenere di più.”
Del resto il quarantottenne Ceo di origini indiane ha da poco finito di convincere i suoi dipendenti, che hanno avuto solo due leader e del calibro di Gates e Ballmer, ad abbracciare una strategia che sta portando Redmond verso lidi inesplorati. Ora il percorso è definito e la nuova platea sono i giovani sviluppatori che, Nadella l’ha capito meglio di chi lo ha preceduto, saranno determinanti nel decretarne, o meno, il successo.
Un percorso che parte dai servizi cloud come abilitanti per una logica completamente mobile. Questo senza rinunciare a sfoggiare la nuova livrea di produttore di hardware, secondo un modello singolarmente vicino a quello del vecchio nemico al gusto frutta, che ancora una volta è per Microsoft uno spunto da cui organizzare la riscossa.

ovunque mi rechi in visita la prima domanda é sempre su quale contributo possiamo dare all’economia locale

C’è però una peculiarità nel modello Microsoft, che Nadella mette subito in chiaro. “Noi pensiamo allo stesso tempo agli individui e alle organizzazioni”, permettendo ai singoli di condividere e collaborare per rendere più efficiente il proprio business. Questo è ciò che offre Nadella ai 10 milioni di utenti che sono già passati all’ultimo Windows, ma anche ai molti altri che hanno scelto diverse piattaforme. Perché mai come ora Microsoft è aperta, a Linux, Android e iOS, abbandonando la spocchia autoreferenziale che ne aveva caratterizzato anni di lenta decadenza. E non è un caso che l’iPhone appaia alle spalle di Nadella accanto a un Lumia, con quasi lo stesso risalto dell’hardware fatto in casa.

Il nuovo Ceo non crede nella fine del Pc, la cui crisi d’identità ha tolto il terreno sotto i piedi alla vecchia Microsoft, ma solo in una sua trasformazione che apre nuove possibilità. “C’é sempre più computing nelle nostre vite, e non conta che sia attraverso schermi piccoli o grandi, con indossabili o sensori”. L’importante è che sia utile, e perché ciò avvenga ci vogliono le app, e quelle universali per l’ecosistema Windows devono aumentare e migliorare. Perché se è vero che il Pc cambia solo forma, anche il mondo delle vecchie applicazioni, in cui Windows dominava, ora è tutta roba da museo.

Un palcoscenico per l’innovazione

Per promuovere gli sviluppatori e le startup capaci di sfruttare gli strumenti di Azure è stato varato il programma GrowITUp, incubatore di imprese capace di finanziare i più meritevoli grazie alla partnership con la Fondazione Cariplo e Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa del Ministero dell’Economia.
“La nostra tecnologia é diffusa in tutto il mondo, ma ovunque mi rechi in visita la prima domanda é sempre su quale contributo possiamo dare all’economia locale.” La risposta è in esempi virtuosi come BabyGoldrake, progetto di sviluppatori sedicenni nato per offrire intrattenimento con robot interattivi ai bambini ospedalizzati e colpiti da gravi malattie. Microsoft ha aggiunto all’iniziativa uno strumento capace di controllare i giocattoli con le onde cerebrali, rendendo possibile il divertimento anche a piccoli pazienti con importanti disabilità.
Tra le altre iniziative italiane celebrate dal palco dell’Auditorium ci sono Melixa e HearthWatch. La prima, nata in Trentino, aiuta gli apicoltori a controllare gli alveari con un sistema di sensori e lo stato di salute delle api, mentre la seconda, realizzata con l’Ospedale San Raffaele, sfrutta tecnologie indossabili per monitorare il cuore e avvertire in caso di anomalie.
E proprio nelle nuove forme di interazione con le app c’è il seme di quanto Microsoft si aspetta dal suo futuro. Hololens per la realtà aumentata è ormai una realtà e promette di rivoluzionare l’insegnamento e la progettazione tecnica, mentre l’uso dello stilo e dell’inchiostro elettronico può essere reinventato per nuove applicazioni, ora che anche Apple vi si è convertita. Lo dimostrano soluzioni come Staffpad, Easydom e Case western, non a caso citate da Nadella.
La prima è un’app per tablet Windows 10 che sfrutta lo stilo per scrivere musica su uno spartito con la massima naturalezza e un perfetto riconoscimento dei simboli. Easydom è un completo sistema per la domotica, con un’interfaccia innovativa. Case Western è una storica facoltà di medicina di Cleveland che, grazie a una partnership con Microsoft, sperimenta l’uso di Hololens per insegnare ai futuri medici i dettagli della pratica clinica con la vividezza della realtà virtuale.
Casi concreti, che però sono ancora una goccia nel mare di possibilità che si apriranno nei prossimi anni con l’uso combinato di cloud, mobility, big data, sensori e nuove interfacce.

Per Nadella il vero impulso per la crescita economica di una nazione o lo sviluppo di un business può venire dalla capacità di esprimere sensibilità verso un mondo che cambia. Di certo dalle parti di Redmond sono caduti molti tabù e, per la prima volta da molti anni, la determinazione al rinnovamento dell’ex colosso inamovibile appare profonda e a 360 gradi.