6 cose che i CIO devono sapere sugli NFT
Aziende come Anheuser Busch (società madre di Budweiser) e Adidas si sono lanciate a capofitto nel mondo degli NFT, con un successo apparentemente strepitoso. Dopo 19 ore dal lancio a gennaio, la collezione di 11.000 NFT di Budweiser è andata esaurita, facendo guadagnare alla società qualcosa come 4,8 milioni di dollari.
Un’analisi del mercato NFT, che tra l’altro non tiene traccia di tutte le vendite, indica ancora quanto sia enorme l’opportunità di business, con oltre 77 milioni di dollari di vendite di NFT generati ogni 24 ore. Il richiamo di una montagna di soldi e l’attenzione dei media possono attirare le organizzazioni verso il concetto di NFT, ma prima di buttarsi a capofitto in questa nuova corsa all’oro digitale è importante capirne rischi e benefici.
Che cosa sono gli NFT?
Aiuta sempre capire in cosa state potenzialmente investendo prima di farlo. “Quello che la maggior parte delle persone vede come NFT è arte” afferma Nick Donarski, fondatore di ORE System, azienda che gestisce un marketplace NFT. Le tre lettere di NFT stanno per non fungible token “e ciò significa che un NFT rappresenta un’istanza su qualsiasi blockchain che è stata creata”, afferma Donarski.
La blockchain è la tecnologia alla base di gran parte di ciò che viene definito Web 3.0, ovvero una visione futura di un Internet decentralizzato che toglierebbe il potere ad alcuni dei grandi nomi che l’hanno dominato negli ultimi due decenni e lo metterebbe nelle mani della gente comune. “Il modo migliore per pensare alla blockchain è vederla come un database distribuito”, afferma Donarski. “Gli NFT sono solo indicatori all’interno del database, associati a qualunque siano i dati.” In altre parole, un NFT è fondamentalmente un’immagine, in un luogo specifico, nella blockchain.
Gli NFT possono essere un rischio informatico
Per i CIO, uno dei rischi degli NFT è fondamentale per la progettazione dell’infrastruttura. “Dove teniamo la criptovaluta che otteniamo quando viene venduta quella NFT?” si chiede Donarski. “Come possiamo convertire quella criptovaluta in una valuta fiat?”. Se scegliete di utilizzare gli NFT come record di documenti all’interno della vostra azienda, dovete comprendere e costruire un’architettura blockchain per gestirli.
Inoltre, gli NFT sono collegati a chiavi private, che rappresentano un potenziale punto di ingresso per i pirati informatici. Questo scenario li rende una proposta piuttosto rischiosa. “La gestione delle chiavi private sarà uno dei maggiori ostacoli che il CIO dovrà gestire”, afferma Donarski. “C’è il rischio che se vengono divulgate o violate, quelle chiavi diano poi accesso a tutto in quel mondo crittografico”.
Per mitigare tale rischio, Donarski ritiene che i CIO dovrebbero riflettere attentamente su quante chiavi verrebbero utilizzate. Ad esempio, potrebbero essere conservate in un cold storage con un’API che interagisce con esse ma non le scambia o non le trasmette mai tramite una connessione pubblica. Il livello di sicurezza dipende dalla criticità delle applicazioni, dal budget, dai regolamenti, dalla tolleranza al rischio e dall’importo che l’organizzazione ha investito in NFT.
L’infrastruttura sottostante agli NFT potrebbe scomparire
Una delle principali preoccupazioni di ogni CIO è la protezione contro la possibilità che un fornitore chiave di software o un provider di infrastrutture scompaia o diventi obsoleto. Gli NFT non sono diversi, afferma Dipan Roy, vice chief information officer della società di gestione patrimoniale britannica London & Capital.
“La maggior parte degli NFT sono crittografati e archiviati utilizzando Ethereum”, afferma Roy, riferendosi alla popolare criptovaluta. “Ci si chiede quindi cosa succede a quegli NFT se, in futuro, Ethereum cessasse di esistere.”
Donarski non è del tutto d’accordo. “Il mondo NFT sembra più spaventoso di quanto non sia in realtà. L’unico motivo per cui fa paura è perché le persone non lo capiscono.” Man mano che più aziende entreranno in questo mercato e inizieranno ad adottare la tecnologia, la blockchain diventerà solo un’altra parte del tessuto informatico. “Una volta che le persone si rendono conto che è solo un altro computer sulla rete, la cosa diventa molto più facile da digerire”.
Potreste non possedere l’NFT che create
Quando si tratta di questioni legali, le acque NFT sono particolarmente torbide. “Certo, avete un token non fungibile che vi dà diritto a una determinata opera d’arte, un video o un tweet sulla blockchain di Ethereum”, afferma Roy. “Ma tutto ciò in cosa si traduce nel mondo reale?”
La risposta, al momento, non è del tutto chiara. Non potete tecnicamente impedire a nessuno di copiare una particolare opera d’arte, video o tweet di cui possedete l’NFT. E mentre c’è la possibilità di ricorso legale, il processo è costoso e richiede tempo e la natura opaca e anonima della blockchain significa anche che può essere difficile individuare contro chi adire legalmente.
“La proprietà digitale di quella risorsa non vi conferisce la proprietà fisica o alcun diritto legale al di fuori di quella blockchain di Ethereum”, afferma Roy. È qualcosa che un piccolo gruppo di investitori è arrivato a riconoscere quando ha acquistato una copia del libro di Frank Herbert, il mitico Dune. Gli investitori hanno pianificato di bruciare il libro fisico dopo averlo trasformato in NFT e creare una serie animata per trarre profitto dai suoi diritti. Il problema? Non possedevano i diritti sull’opera. Solo il libro. “Non è così che funzionano gli NFT”, afferma Donarski. “Compratori, state attenti; dovete capire cosa state comprando”.
Il rischio di non agire ora
Uno dei rischi di non entrare nello spazio NFT per i detentori di proprietà intellettuali (IP) è che qualcun altro lo faccia al posto loro, rubando la loro IP nel processo e capitalizzando la loro brand equity. Il furto di NFT è un problema crescente e la mancanza di giurisprudenza rende difficile il ricorso per i creatori di contenuti digitali.
Il mondo degli NFT è ancora giovane e le norme sociali e commerciali devono ancora essere pienamente stabilite. “Solo perché si afferma che qualcosa non è fungibile non significa che qualcuno non possa creare un altro token di quella stessa opera d’arte, ad esempio, su un’altra blockchain, o anche sulla stessa blockchain”, afferma Roy.
Potremmo essere in una grande bolla
I grandi numeri che vengono sbandierati sembrerebbero rendere gli NFT una proposta commerciale che vale almeno la pena considerare, ma sono anche una buona ragione per non muoversi troppo velocemente. Abbiamo già visto bolle nel mercato tech che si sono sgonfiate molto presto e i più scettici sui grandi piani per il futuro degli NFT stanno consigliando cautela sulla creazione o l’investimento in essi. “Le persone stanno pagando importi superiori a un milione di dollari per la foto di uno scimpanzé”, afferma Roy. “Questo, per me è un segnale ovvio di come, nel mondo degli NFT, il valore è fortemente distaccato dalla realtà.”