ChatGPT, Apple permette di usarlo solo dopo i 17 anni di età
In un periodo in cui le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa sono uno degli argomenti tecnologici di maggiore discussione, non poteva passare inosservata una decisione presa da Apple. La società ha infatti deciso di limitare ai maggiori di 17 anni la possibilità di scaricare l’aggiornamento dell’app di posta BlueMail, proprio perché utilizza ChatGPT. Il motivo alla base di questa scelta sta nel fatto che l’app potrebbe presentare contenuti inappropriati per i minori.
Contenuti non adatti ai minori
Più in dettaglio, la nuova funzione AI di BlueMail aiuta ad automatizzare la scrittura delle e-mail basandosi sui contenuti dei messaggi precedenti e sugli eventi del calendario. Dopo aver analizzato tale funzione, secondo quanto riportato dal WSJ, il team di revisione delle applicazioni di Apple ha inviato un messaggio a Blix, sviluppatore di BlueMail, in cui ha scritto: “La vostra applicazione include contenuti generati dall’intelligenza artificiale, ma al momento non sembra disporre di un filtro adeguato. Per questo potrebbe produrre contenuti non adatti ai minori”. Per evitare che ciò accada, il team di revisione delle applicazioni di Apple afferma che BlueMail dovrebbe innalzare il limite di età a 17 anni o includere un filtro dei contenuti.
Un attacco mirato?
Lo sviluppatore ha risposto immediatamente alle richieste di Apple, precisando che l’app è dotata di una funzionalità per il filtro dei contenuti, ma la restrizione riguarda gli utenti di età superiore a 4 anni. Portare tale restrizione fino a 17 anni vorrebbe dire far rientrare l’applicazione tra quelle che possono includere qualsiasi tipo di contenuto proibito, dal linguaggio offensivo ai contenuti sessuali e ai riferimenti alle droghe. Una decisione che Blix non solo non condivide, ma addirittura ritiene ingiusta. Lo sviluppatore ha infatti evidenziato che sull’App Store di Apple ci sono diverse altre applicazioni che pubblicizzano una funzione simile a ChatGPT, ma non per questo hanno restrizioni di età. Inoltre, alzare il limite di età potrebbe ridurre il numero dei nuovi potenziali utenti di BlueMail.
In sostanza, Blix considera la decisione di Apple come una sorta di attacco mirato, dato che con altri sviluppatori Apple ha usato un metro di misura differente. Per altro, fa notare Blix, è stato possibile aggiornare la versione Android dell’applicazione sull’app store Google Play senza alcuna richiesta di restrizione dell’età o di ulteriore filtraggio dei contenuti.
Da precisare che anche Microsoft ha recentemente rilasciato, sia sull’App Store di Apple sia sul Play Store di Google, una versione aggiornata dell’app Bing per smartphone che integra la funzionalità ChatGPT. E questo aggiornamento è presente nell’App Store dell’iPhone con la stessa restrizione ai maggiori di 17 anni richiesta da Apple per BlueMail, mentre sul Google Play Store non ha alcuna limitazione di età.
Prodotti privati e sicuri
Al di là dell’indiscusso valore tecnologico che introducono i nuovi chatbot come ChatGPT, dalla decisione di Apple emerge chiaramente come vi siano ancora grandi preoccupazioni e incertezze riguardo il loro possibile uso su vasta scala.
Apple non ha ancora una propria versione di chatbot basato intelligenza artificiale generativa. E non sembra nemmeno intenzionata ad averla entro breve. Infatti, nel suo recente vertice annuale sull’intelligenza artificiale per i dipendenti, le discussioni si sono focalizzate su come migliorare l’utilizzo dell’esistente, in termini di privacy, realtà artificiale o assistenza sanitaria, invece che pensare come pianificare l’uso di nuove tecnologie quali l’AI generativa.
Tuttavia, è evidente che l’azienda è attenta a come sta evolvendo l’impiego dei large language model (e quindi del deep learning e delle reti neurali) nell’elaborazione del linguaggio naturale e quali conseguenze, positive e anche negative, può comportare. Questo anche per tenere fede all’impegno preso verso gli utenti di iPhone e iPad di mantenere sempre i suoi prodotti privati e sicuri.