Addio ai Google Glass, ma la realtà aumentata è tutt’altro che morta
Dopo una corsa durata un decennio, è arrivata la fine definitiva per i Google Glass. Le vendite della versione Enterprise sono state infatti interrotte a partire da mercoledì, anche se il supporto continuerà per altri sei mesi. “Dopo il 15 settembre 2023, potrete continuare a utilizzare il dispositivo Glass Enterprise Edition e il software esistente. Non sono però previsti aggiornamenti software”, si legge nella FAQ aggiornata.
Google ha dichiarato inoltre che i dispositivi non funzionanti potranno essere sostituiti fino al 15 settembre tramite la procedura esistente, attraverso la quale gli utenti contattano i loro distributori o rivenditori per presentare una richiesta di sostituzione. Google ha sottolineato che le terze parti sono responsabili della manutenzione delle loro applicazioni e che non sono previsti ulteriori aggiornamenti software da parte di Google. Le immagini di sistema, tuttavia, rimarranno disponibili su questa pagina almeno fino al 1° aprile 2024.
I Google Glass non hanno mai guadagnato terreno tra gli utenti
Nonostante abbiano suscitato molta curiosità fin dal primo annuncio, i Glass (la cui prima versione consumer risale al 2012) hanno avuto difficoltà a farsi accettare da tutti, in parte a causa di un design che li faceva sembrare un gadget piuttosto che un accessorio di moda. Inoltre, la capacità del dispositivo di scattare foto e catturare video senza che gli altri lo sapessero ha contribuito alla sua scarsa popolarità per le implicazioni a livello di privacy facilmente comprensibili. Nel 2015 i Google Glass sono stati sospesi per gli utenti non aziendali, dopodiché Google ha spostato la sua attenzione sulle aziende e gli sviluppatori.
La prima edizione dei Google Glass Enterprise, introdotta nel 2017, ha aiutato una “varietà di settori – dalla logistica, alla produzione, ai servizi sul campo – a svolgere diverse mansioni in modo più efficiente, fornendo un accesso a mani libere alle informazioni e agli strumenti necessari per completare il lavoro”, ha dichiarato Google. “I lavoratori possono usare i Glass per accedere alle liste di controllo, visualizzare le istruzioni o inviare foto o video di ispezione”.
I Glass Enterprise Edition 2, usciti nel 2019, avrebbero dovuto aiutare le aziende a migliorare ulteriormente l’efficienza dei loro dipendenti secondo le prospettive di Google. Peccato che il prezzo del dispositivo sia sempre stato percepito come troppo elevato. Mentre l’Explorer Edition originale, che costava 1.500 dollari, era un prezzo elevato per un prodotto che, come ha ammesso Google, era essenzialmente un prototipo, l’Enterprise Edition 2 non era molto più economica (999 dollari) e non offriva molto di più rispetto alla versione originale.
Le aziende tecnologiche continuano a sviluppare dispositivi AR e VR
Resta il fatto che le grandi aziende tecnologiche continuano a sviluppare prodotti come occhiali AR, visori VR e dispositivi per la realtà mista. Meta, ad esempio, ha lanciato gli smart glass di Ray-Ban con fotocamere ma senza display e, dopo il visore VR Quest Pro, si appresta a portare sul mercato il Quest 3. Di Apple abbiamo parlato recentemente in questo approfondimento e Microsoft ha gli HoloLens, i suoi occhiali a realtà aumentata per le aziende il cui team di sviluppo è stato però licenziato in parte dopo gli ultimi tagli.
Sebbene Google abbia dismesso i Glass dopo undici anni, ciò non significa che l’azienda abbia abbandonato la ricerca nell’ambito della realtà aumentata. Nonostante infatti alcuni commentatori sostengano che i Google Glass non dovrebbero essere considerati una vera e propria AR in quanto erano in grado di visualizzare solo informazioni di base, nel giugno dello scorso anno Google ha presentato in anteprima un altro modello di smart glass più evoluto in grado di tradurre e trascrivere il parlato in tempo reale, dichiarando che continuerà a testare prototipi di occhiali a realtà aumentata.