Dopo tre anni Intel dice addio alla sua divisione wearable
Quando si parla del mercato dei wearable tra smartband, smartwatch e device fitness, Intel non è certo il primo produttore che viene in mente, sebbene i passi del colosso di Santa Clara in questo settore non siano stati pochi. Prima il rilascio delle piattaforme Edison e Quark per sfidare Qualcomm e Texas Instruments proprio su questo versante, poi l’acquisizione di Basis per 100 milioni di dollari e infine la fusione con Recon, produttore specializzato in visori per lo sport.
Insomma, la divisione wearable di Intel si è mossa su diversi fronti, ma stando a recenti notizie fatte trapelare da CNBC la divisione interna dedicata ai prodotti Basis è stata chiusa e tutti i dipendenti sono stati licenziati. Già a novembre, sempre secondo CNBC, Intel aveva tagliato l’80% della forza lavoro della divisione wearable, pur continuando a supportare questo mercato con alcune novità in lavorazione per il lancio dello smartwatch TAG Heuer Connected e degli occhiali Oakley Radar Pace.
Alcuni dei dipendenti licenziati sarebbero stati reintegrati in altre divisioni come quella della realtà aumentata, settore sul quale c’è molto fermento (si pensi solo all’ARkit di Apple o ai piani di Microsoft) e che Intel non vuole lasciarsi sfuggire. Si chiude così un percorso iniziato nel 2014, quando Intel entrava nell’allora nascente mercato degli indossabili con la speranza di conquistarsi un posto di rilievo.
Mercato che però, come abbiamo visto con i recenti avvenimenti (chiusura di Pebble, licenziamenti in casa Fitbit, liquidazione di Jawbone), sta vivendo un momento piuttosto difficile sebbene le previsioni per i prossimi anni siano molto ottimistiche, come dimostrano ad esempio le ultime stime di IDC che vendono per il 2021 consegne di wearable pari a 240 milioni di pezzi contro i 125 milioni del 2017.