Secondo una nuova analisi di IDC il mercato dei wearable, inteso come insieme di dispositivi indossabili nella loro interezza (e quindi non solo smartwatch), è destinato a crescere con percentuali molto elevate da qui al 2019. Questo grazie soprattutto agli orologi smart ma non solo, visto che a fine 2015 saranno circa 80 milioni i wearable venduti a livello globale, mentre il prossimo anno questa cifra è destinata a salire a 111 milioni.

Nulla però in confronto a quanto IDC si attende per il 2019, quando i dispositivi di seconda e terza generazione, molto più evoluti di quelli attuali (occhiali smart compresi), permetteranno al mercato wearable di raggiungere i 215 milioni di device venduti.

Quest’anno, rispetto a un 2014 in cui gli smartwatch rappresentavano circa il 24% dell’intero mercato wearable, si assisterà a un testa a testa tra orologi (88 milioni di pezzi venduti) e fitness band, mentre nel 2019 gli smartwatch domineranno il mercato con il 55% di share e si vedranno anche sempre più abiti e occhiali smart, oggi del tutto ininfluenti. La grande ascesa degli smartwatch si dovrà principalmente a un’evoluzione tecnologica che trasformerà questi dispositivi in veri e propri computer da polso e non, come invece succede adesso, solo in estensioni dello smartphone.

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La pensa così anche Ramon Llamas, Research Manager Wearables di IDC, secondo il quale lo smartwatch che abbiamo oggi non assomiglierà per nulla a quello che vedremo in futuro. Connettività cellulare, sensori fisici e l’esplosione di un mercato di applicazioni di terze parti andando avanti cambieranno lo scenario e aumenteranno l’appeal e il valore del mercato.

Passando invece alle piattaforme e ai sistemi operativi, WatchOS continuerà a farla da padrone sia a fine 2015 (IDC stima un market share del 61,3%), sia nel 2019, quando il sistema operativo di Apple si attesterà al 51%. Subito dopo è destinato a piazzarsi Android Wear, con un ancora modesto 15,1% stimato entro fine anno ma con una previsione di crescita fino al 39% nel 2019.

D’altronde la piattaforma wearable di Google può ormai contare su tantissimi produttori (LG, Huawei, Asus, Motorola, Sony, Tag Heuer) e, da alcuni mesi, Android Wear è diventato compatibile con iOS, spingendo quindi molti possessori di iPhone a puntare anche su uno smartwatch con l’OS di Google invece che solo sull’Apple Watch.

Inoltre la maggior parte degli odierni smartwatch Android Wear costa decisamente meno di un Apple Watch e anche questo fatto è destinato a contare molto da qui al 2019. Tra quattro anni gli altri sistemi operativi dovranno accontentarsi delle briciole e ci riferiamo sia a Pebble (2,6%), sia a Tizen per i device di Samsung (2,8%), con il primo che nel 2019 vedrà, sempre secondo IDC, un vero tracollo rispetto alla percentuale odierna.