Cortana: è arrivato davvero il momento di dire addio?
Microsoft sta un po’ indorando la pillola, ma nel prossimo aggiornamento di Windows atteso in primavera Cortana, almeno come la conosciamo ora, cesserà di esistere. L’assistente digitale non sarà più facilmente accessibile in Windows 10 e perderà la possibilità di fare molte delle cose per cui è stato progettato come controllare i dispositivi intelligenti in casa o riprodurre musica. Non competerà più con Alexa di Amazon, Siri di Apple o Google Assistant (non che l’abbia mai fatto davvero) e non sarà più integrato negli smart speaker (ma anche qui gli esempi si contano sulle dita di una mano).
Cortana non viene però completamente uccisa. Non ancora. Ma potrebbe essere nella fase iniziale di uno di quei lunghi ed estenuanti letti di morte che Microsoft tende a far durare parecchio quando ha a che fare con prodotti “falliti”. Cortana vivrà per ora ma in un modo molto più limitato. Spiegherò tutto, ma prima diamo un’occhiata alla storia di Cortana e al perché Microsoft ha deciso che è tempo di ridurre drasticamente ciò che è in grado di fare.
Cortana è stato introdotto per la prima volta nel 2014 in Windows Phone 8.1 (versione non più supportata dal luglio 2017). È arrivato in Windows 10 nel 2015 e Microsoft sperava di competere con Siri e Alexa (Google Assistant è stato introdotto in seguito). Ma Cortana ha faticato fin da subito a trovare il proprio posto.
All’inizio del 2018, dopo l’uscita del primo (e ancora unico) smart speaker con Cortana integrato, si notava quanto Cortana fosse già rimasta indietro rispetto ai suoi tre concorrenti. Alla fine del 2017 Cortana aveva solo 230 skill (essenzialmente applicazioni vocali) rispetto alle 25.000 di Alexa. Nessuno stava acquistando smart speaker con Cortana, mentre decine di milioni di altoparlanti intelligenti con Alexa e Google entravano nelle case di tutto il mondo. Ai tempi più di un osservatore attento del mercato notava come gli smart speaker con Cortana avrebbero subito la stessa sorte degli altri prodotti Microsoft che non avevano una vera ragione di esistere.
A fine 2017 Microsoft aveva dato un chiaro segnale nei confronti di Cortana, in quanto la persona che era stata incaricata di seguirne lo sviluppo lasciò l’azienda e Cortana fu spostata (o meglio, retrocessa) dalla divisione AI e Research al team Experiences & Users. Per gli osservatori esperti questo significava che Cortana non sarebbe più stato sviluppato come un prodotto indipendente. All’epoca scrissi che “probabilmente questo passaggio segnerà la fine di Cortana come tecnologia all’avanguardia e come assistente digitale autonomo. Cortana diventerà probabilmente una tecnologia meno visibile per fornire assistenza ad altri prodotti Microsoft anziché un prodotto con marchio altamente visibile.”
Ed è proprio quello che Microsoft si appresta a fare. Andrew Shuman, vicepresidente aziendale di Microsoft per Cortana, ha scritto in un blog: “Come parte dell’evoluzione di Cortana in un assistente di produttività personale in Microsoft 365, vedrete alcuni cambiamenti su come funziona Cortana nell’ultima versione di Windows 10. Abbiamo rafforzato l’accesso a Cortana in modo che sia necessario accedere in modo sicuro con il proprio account di lavoro/scuola o il proprio account personale Microsoft prima di utilizzare Cortana; inoltre, alcune competenze di stampo consumer tra cui musica, smart home e skill di terze parti non saranno più disponibili nella nuova esperienza Cortana all’interno di Windows 10.”
Questo è un grande cambiamento. Significa che le persone che desiderano utilizzare account Windows locali anziché il loro account Microsoft o di lavoro non saranno in grado di accedere a Cortana. Significa anche la morte di Cortana come aiutante dell’utente consumer. Microsoft ha già separato Cortana dalla casella di ricerca di Windows, che da sola ha reso Cortana meno utile e accessibile. Ma con quest’ultima mossa Cortana diventa ancora meno utile e meno integrata nella vita di Windows e delle persone.
Da ora in poi, l’”evoluto” Cortana lavorerà dietro le quinte per eseguire ricerche (non meglio definite) per Microsoft 365, ovvero una combinazione di Office 365, Windows 10 Enterprise ed Enterprise Mobility and Security. Come, esattamente, Cortana si adatterà a questa combo non è affatto chiaro. Ma gli esempi forniti nel post del blog di Shuman, tra cui la verifica del calendario, l’aggiunta di un’attività all’elenco delle attività e la creazione di promemoria, sono deludenti. Sono cose che Cortana già fa e nessuna di queste equivale a una tecnologia particolarmente sconvolgente. L’evoluzione non è più quella di una volta.
Non sorprendetevi, tuttavia, se gli assistenti digitali di altre società diventeranno sempre più importanti in Windows 10. Esiste già un’app Alexa che potete scaricare per Windows 10 e Microsoft e Amazon hanno lavorato in passato per convincere Cortana e Alexa a parlarsi e lavorare l’uno con l’altro. Il CEO di Microsoft Satya Nadella ha mostrato la volontà di lavorare con rivali di una volta e persino attuali (si pensi solo al nuovo browser Edge basato su Chromium). È troppo presto per sapere che tipo di partnership potrebbe stringere Microsoft, ma avere Alexa al centro dell’attenzione per l’automazione della casa sarebbe un obiettivo chiaro.
La fine virtuale di Cortana non è comunque un grosso fallimento per Microsoft, che ha preferito non continuare investire risorse come invece fece (per poi pentirsene amaramente) con Windows Phone/Nokia. Invece, è un segno che Nadella è abbastanza intelligente da sapere quando il prodotto di un concorrente è migliore del suo e quando bisogna uscire dalla competizione. Dopotutto è stato Nadella a uccidere Windows Phone e da allora Microsoft ha prosperato. Uccidere Cortana come lo conosciamo non può che aiutare l’azienda, liberando risorse che potranno essere utilizzate per perseguire tecnologie più importanti.