Cinque anni di forte crescita per realtà virtuale e aumentata
Visto l’interesse crescente verso la realtà virtuale e aumentata, IDC ha inaugurato un nuovo settore del suo comparto di indagine del mercato tecnologico dedicato proprio a questo nascente mercato. Secondo il primo rapporto rilasciato pochi giorni fa, ci attendono cinque anni di forte crescita per la realtà virtuale e aumentata, con un tasso di crescita annuo da qui al 2020 del 108,3%.
IDC ha diviso il mercato in due distinguendo tra visori per la realtà virtuale (VR) e quelli per la realtà aumentata (AR), facendo però anche una seconda classificazione tra visori senza display (il Gear VR di Samsung ad esempio), visori con display incorporato (HTC Vive, Oculus Rift) e visori standalone come nel caso di HoloLens di Microsoft e dei Moverio di Epson.
Nel 2016 si prevedono consegne per 10,3 milioni di visori divisi tra 10,2 milioni di visori VR e 0,1 milioni di visori AR, ma nel 2020 si raggiungerà quota 76 milioni. In questo caso a farla da padrone saranno sempre i visori VR (61 milioni), ma quelli AR cresceranno notevolmente, fino a raggiungere quota 15 milioni.
Quello della realtà aumentata è insomma un settore destinato a crescere poco nell’immediato futuro ma molto sul lungo periodo, anche grazie a future applicazioni in ambito professionale e industriale e a un maggior numero di dispositivi sul mercato, che oggi sono invece ancora pochissimi.
IDC ricorda come il successo globale di Pokémon Go, l’arrivo dei primi smartphone con Project Tango di Google e la distribuzione iniziale di HoloLens abbiano iniziato a far conoscere su larga scala i vantaggi della realtà aumentata, la cui diffusione però inizierà a farsi significativa solo a partire dal 2019.
La realtà aumentata invece sta già prendendo piede ora grazie ai visori appena accennati (aggiungiamo anche PlayStation VR) e al maggior numero di dispositivi disponibili sul mercato, che vanno tra l’altro da poche decine di euro fino agli 800-900 euro delle soluzioni più performanti e innovative.