Elon Musk lancia xAI e guarda alla Cina per un’IA responsabile
Elon Musk ha lanciato la sua startup di intelligenza artificiale xAI, presentando un team composto da ingegneri provenienti dalle stesse grandi aziende tecnologiche statunitensi che spera di sfidare nel suo tentativo di costruire un’alternativa a ChatGPT di OpenAI, azienda che proprio Musk aveva contribuito a fondare nel 2015 ma dalla quale era uscito tre anni dopo.
La startup sarà guidata dallo stesso Musk, che ha più volte affermato che lo sviluppo dell’IA dovrebbe essere messo in pausa e che il settore necessita di una regolamentazione. Musk infatti ha più volte espresso preoccupazione per il potenziale di “distruzione della civiltà” dell’IA e, per costruire un’IA più sicura e piuttosto che programmare esplicitamente la moralità nella sua IA, Musk ha precisato che xAI cercherà di creare un’IA “massimamente curiosa”.
Musk ha anche previsto che la superintelligenza, ovvero l’IA più intelligente degli esseri umani, arriverà entro cinque o sei anni. Il team di xAI comprende Igor Babuschkin, ex ingegnere di DeepMind di Google, Tony Wu, che ha lavorato in Google, Christian Szegedy, anch’egli ricercatore di Google, e Greg Yang, che in precedenza lavorava in Microsoft. Inoltre, Dan Hendrycks, che sarà il consulente del team xAI, è attualmente direttore del Center for AI Safety e il suo lavoro ruota proprio attorno ai rischi dell’IA.
Contemporaneamente all’annuncio di xAI, Musk si è reso protagonista di altre dichiarazioni riguardanti la Cina, che secondo il vulcanico imprenditore americano è interessata a un quadro internazionale di cooperazione sull’intelligenza artificiale. Musk ha fatto queste osservazioni nel corso di un evento Twitter Space con due membri del Congresso degli Stati Uniti, il democratico Ro Khanna e il repubblicano Mike Gallagher.
“La Cina è sicuramente interessata a lavorare in un quadro internazionale di cooperazione per la regolamentazione dell’IA”, ha dichiarato Musk, che durante i suoi recenti incontri in Cina ha inoltre sostenuto la necessità di regolamentare e supervisionare l’intelligenza artificiale. In Cina sono state appena emanate alcune misure provvisorie per gestire il settore dell’IA e il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha dichiarato che la Cina attribuisce grande importanza allo sviluppo e alla governance dell’IA e “sostiene l’adesione al principio dell’intelligenza incentrata sull’uomo e la creazione di un’intelligenza artificiale per il bene”.
“La Cina è disposta a migliorare la comunicazione e gli scambi con la comunità internazionale sulla governance della sicurezza dell’IA, a promuovere l’istituzione di un meccanismo internazionale con partecipazione universale e a formare un quadro di governance e standard che godano di un ampio consenso”, ha dichiarato Wang durante un regolare briefing in risposta a una domanda sui commenti di Musk.
Considerando però che per le autorità cinesi IA responsabile significa di fatto “IA censurabile”, viene da chiedersi se Musk voglia davvero aiutare la Cina a realizzare questo tipo di intelligenza artificiale.