Prima la campagna da 100 milioni di dollari lanciata assieme a Goldman Sachs ed Ericsson per finanziare l’operatore Mirantis all’interno dell’ecosistema OpenStack, il progetto aperto di Infrastructure-as-a-Service, e ora i droni. Gli investimenti di Intel al di fuori di quello che è da sempre il suo core-business (processori e chip) si arricchiscono con un nuovo “beneficiario” specializzato proprio nei velivoli senza pilota.

Il colosso americano ha infatti versato 60 milioni di dollari nelle casse dell’azienda di Shanghai Yuneec International, conosciuta anche all’esterno del mercato asiatico proprio per i suoi droni innovativi. A dire il vero non è la prima volta che Intel investe in questo settore in grande ascensa, avendo già compiuto in precedenza simili operazioni a favore delle aziende americane PrecisionHawk e AirWare specializzate sempre in droni.

Questa recente mossa di Intel a favore di Yuneec International, che dovrebbe portare alla realizzazione di nuovi e innovativi Uav (unmanned aerial vehicle), si spiega con il tentativo di diversificare il più possibile le aree d’azione e di aprirsi a settori di mercato anche molto lontani dall’informatica.

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Dopotutto Intel sta dimostrando, trimestre dopo trimestre, di soffrire di una congiuntura piuttosto negativa per quanto riguarda il suo core business. Secondo gli ultimi dati infatti nel secondo trimestre del 2015 la divisione dei processori per PC ha fatto segnare un fatturato di 7,5 miliardi, in calo del 25% rispetto allo stesso periodo scorso anno.

Non che quello dei droni sia un mercato tale da assicurare chissà quali introiti (almeno al momento), ma è pur sempre un investimento potenzialmente fruttuoso e non è un caso che anche un altro colosso tecnologico non proprio in forma smagliante come Sony sia salito su questa barca.

Con il drone AS-DTO1-E, realizzato in collaborazione con la start up giapponese ZMP all’interno della joint venture Aerosense, Sony si appresta infatti a debuttare in questo mercato con l’obiettivo di creare una flotta di droni commerciali e scientifici. E, se mai dovesse partire il programma di Amazon per la consegna di pacchi proprio con i droni, potrebbero aprirsi prospettive davvero notevoli per i produttori di questi piccoli robot volanti.