Si chiama “Rome Call for AI Ethics” il documento proposto dal Vaticano e firmato da IBM e Microsoft per uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. Il documento è stato presentato la scorsa settimana in occasione del convegno “The good Algorithm?” promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita, a cui hanno partecipato più di 400 persone tra manager, esperti di tecnologia, teologia e filosofia. Tra i grandi nomi ci sono il presidente di Microsoft Brad Smith, il vicepresidente di IBM John Kelly III, il presidente dell’Europarlamento David Sassoli e il direttore generale della Fao Qu Dongyu. A condurre i lavori monsignor Vincenzo Paglia, presidente dell’Accademia per la Vita, istituzione che si occupa delle implicazioni etiche e morali sollevate dalle ultime frontiere della scienza, come la ricerca sulle cellule staminali e l’editing genetico. E, adesso, l’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale (IA) sta portando enormi cambiamenti nelle vite degli esseri umani, e continuerà a farlo. […] Data l’innovativa e complessa natura delle questioni poste dalla trasformazione digitale è fondamentale che tutte le parti interessate lavorino insieme e che siano rappresentate tutte le necessità che emergono dall’AI”, si legge nelle prime righe della Call for AI Ethics.

Microsoft è orgogliosa di firmare la Rome Call for AI Ethics, che rappresenta un importante passo in avanti nella promozione di un dibattito pensato, rispettoso e inclusivo sul rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica”, ha dichiarato Brad Smith, Presidente Microsoft. “L’impegno e il valore apportato da Sua Santità in questo dialogo è per me fonte di ispirazione”.

L’intelligenza artificiale è una tecnologia incredibilmente promettente che può aiutarci a rendere il mondo più smart, più sano e più prospero. A patto che, fin dall’inizio, sia sviluppata secondo interessi e valori umani”, ha sottolineato John Kelly III, Vice Presidente di IBM. “La Call for AI Ethics di Roma ci ricorda che dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’IA e investire significativamente sulle competenze necessarie

Verso una “algor-etica”

La Call for AI prende in considerazione tre aspetti, etica, educazione e diritti, attorno a cui ruotano le riflessioni dell’Accademia per uno sviluppo dell’AI rispettoso di tutti gli esseri umani. E si conclude con l’auspicio della creazione di una “algor-etica”, ovvero di un approccio di “etica by design” che dovrebbe plasmare lo sviluppo di ogni algoritmo.

L’algor-etica viene definita attraverso sei principi fondamentali che dovrebbero ispirare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale: trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy.

L’intento della Call è dar vita a un movimento che si allarghi e coinvolga altri soggetti: istituzioni pubbliche, ONG, industrie e gruppi per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’IA”, ha sottolineato monsignor Paglia. “Da questo punto di vista possiamo dire che la prima firma di questa call non è un punto di arrivo, ma un inizio per un impegno che appare ancora più urgente e importante di quanto fin qui fatto”.

Il panorama della “buona” AI

Il confronto promosso dal Vaticano e culminato nella Call for AI si inserisce in un più ampio scenario di impegno per uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale.

Recentemente l’Unione Europea ha pubblicato un white paper sull’AI e lanciato una consultazione pubblica per coinvolgere i cittadini e tutte le parti interessate nello sviluppo di nuove tecnologie. Nel mese di febbraio anche il Pentagono ha annunciato nuove linee guida per l’impiego dell’intelligenza artificiale.

Ci sono poi gli sforzi congiunti dei grandi gruppi industriali come la Partnership on AI, un’associazione a cui hanno aderito praticamente tutti i big dell’IT, da Apple ad Amazon, Facebook e Google (tutti grandi assenti all’evento del Vaticano), oltre a IBM e Microsoft.