Adobe entra nell’era dell’IA generativa con Firefly
Presto, a quanto pare, tutto, dagli asset di un brand ai video aziendali fino alle illustrazioni, sarà creato in modo diverso utilizzando le app creative e aziendali di Adobe e il suo nuovo strumento di IA generativa Firefly, con il quale potrete letteralmente parlare per disegnare, dipingere e fare video.
In occasione dell’Adobe Summit 2023, l’azienda americana ha annunciato anche Adobe Express for Enterprise, un nuovo strumento per creare, condividere e collaborare su contenuti come risorse multimediali, post sui social e altro ancora. Per molti utenti, la serie di annunci più interessante riguarda però il progetto di Adobe in merito all’IA generativa all’interno dei suoi prodotti creativi. A dire il vero l’intelligenza artificiale non è una novità per Adobe visto che già la piattaforma Sensei è alla base di strumenti potenti come i filtri neurali di Photoshop, ma i nuovi tool di Firefly promettono di alzare il tiro… e non di poco.
Questi strumenti basati sull’IA permetteranno ai creativi di parlare per creare immagini, video, illustrazioni, progetti grafici, post per social media e immagini 3D. In futuro, Adobe spera di aggiungere un’intelligenza più contestuale e di consentire alle persone con idee creative di colmare qualsiasi lacuna nelle competenze tecniche o di disegno, fornendo tutta la potenza delle sue app creative in forma visiva. Non è chiaro se Firefly funzionerà più velocemente sui Mac grazie all’inclusione di risorse dedicate al machine learning o on-chip nel Neural Engine di Apple.
“L’IA generativa è la prossima evoluzione della creatività e della produttività guidata dall’IA, permettendo di trasformare la conversazione tra creatore e computer in qualcosa di più naturale, intuitivo e potente” ha dichiarato David Wadhwani, presidente Digital Media Business di Adobe. Per istruire Firefly, Adobe ha sfruttato immagini contenute nel catalogo di foto Stock e non ha utilizzato immagini senza licenza. La notizia chiarisce il motivo per cui Adobe ha fondato la Content Authenticity Initiative quattro anni fa. A sostegno dell’iniziativa, Adobe introdurrà il tag “Do Not Train” che i creativi potranno aggiungere al loro lavoro per evitare che l’intelligenza artificiale lo analizzi.
Verso un’IA etica?
Le preoccupazioni legate all’IA sono tante e Adobe ha avuto il coraggio di discuterne alcune. Ha definito ad esempio un quadro di riferimento per l’etica dell’IA e sta applicando un processo di revisione formale all’interno dei suoi team di progettazione per cercare di garantire che l’IA all’interno dei suoi prodotti rifletta le esigenze dell’azienda e i valori umani.
In un post sul blog dell’azienda vengono descritte alcune delle sfide che ancora riguardano l’IA, in particolare i pregiudizi insiti nei modelli di IA. L’azienda si impegna a testare costantemente i modelli che crea per verificarne “la sicurezza e la parzialità internamente e fornire i risultati al nostro team di ingegneri per risolvere eventuali problemi”.
Adobe ha anche dichiarato il suo impegno a sviluppare l’IA generativa creativa in modo “responsabile”: “La nostra missione è dare ai creatori ogni vantaggio, non solo dal punto di vista creativo, ma anche pratico. Con l’evoluzione di Firefly, continueremo a lavorare a stretto contatto con la comunità dei creativi per costruire una tecnologia che supporti e migliori il processo creativo”. Adobe integrerà Firefly direttamente nei suoi strumenti e servizi leader del settore, in modo che gli utenti possano includerlo nei flussi di lavoro esistenti.
Regolamentare l’intelligenza artificiale
Dal momento che l’IA generativa sembra esplodere a una velocità superiore a quella con cui è proliferato internet stesso, l’avvertimento di Adobe, secondo cui tutte le parti interessate dovrebbero collaborare per sviluppare queste tecnologie in modo responsabile, andrebbe preso seriamente in considerazione. “Con la sua continua evoluzione, l’IA generativa porterà nuove sfide ed è imperativo che l’industria, il governo e la comunità lavorino insieme per risolverle. Condividendo le migliori pratiche e aderendo agli standard per sviluppare l’IA generativa in modo responsabile, possiamo sbloccare le possibilità illimitate che essa offre e costruire uno spazio digitale più affidabile”.
È interessante anche il fatto che l’ingresso di Adobe nel settore dell’IA generativa avvenga proprio oggi. Dato che Adobe e Apple collaborano da tempo sulla realtà aumentata nell’ambito di Project Aero, è possibile che Apple stia sviluppando in segreto le proprie implementazioni di queste nuove ed entusiasmanti (ma anche “inquietanti”) tecnologie da qualche tempo? Nell’attesa di scoprirlo (molto probabilmente alla WWDC 2023), Adobe sta testando Firefly. Se siete interessati a scoprire cosa può fare, potete iscrivervi alla beta.