ChatGPT a pagamento: un sondaggio di OpenAI per determinare il prezzo
“Quanto ti arrabbieresti se non potessi più usare ChatGPT? Quanto saresti disposto a pagare per avere una versione professionale, con meno limitazioni e maggiori performance?”
Queste sono alcune delle domande che il presidente e co-fondatore di OpenAI Greg Brockman ha rivolto al pubblico con un Tweet contenente un link a un modulo Google con un sondaggio volto a determinare un prezzo per il servizio dell’assistente virtuale più “intelligente” attualmente disponibile al pubblico.
Il Tweet di Brockman afferma di stare lavorando a una versione professionale di ChatGPT, con limiti di utilizzo più alti e prestazioni più alte, e che gli interessati possono iscriversi a una lista d’attesa creata attraverso un modulo Google.
Working on a professional version of ChatGPT; will offer higher limits & faster performance. If interested, please join our waitlist here: https://t.co/Eh87OViRie
— Greg Brockman (@gdb) January 11, 2023
ChatGPT: caratteristiche della versione professionale
La versione pro di ChatGPT non è ancora disponibile, e non è detto che lo sarà, ma rispetto alla attuale versione sarà sempre disponibile per gli abbonati (nessun errore di temporanea indisponibilità), offrirà risposte più veloci e permetterà di ricevere quotidianamente molti più messaggi (almeno il doppio dell’attuale limite).
Negli ultimi giorni il servizio ha mostrato molto spesso dei messaggi di errore in cui comunica – attraverso poesie e filastrocche generate automaticamente – di aver raggiunto la sua capacità massima e non poter accettare nuove richieste, anche da parte di utenti già registrati. È anche possibile lasciare il proprio indirizzo email per ricevere un avviso quando il servizio tornerà a essere disponibile.
Un sondaggio per determinare il prezzo di Chat GPT
Il modulo Google creato da OpenAI non si limita a raccogliere gli indirizzi degli interessati, ma rivolge loro diverse domande volte a determinare l’effettivo interesse per una versione commerciale e il prezzo che gli utenti professionali sarebbero disposti a pagare.
Tra le altre domande poste da OpenAI nel modulo troviamo:
- Per quale scopo utilizzi Chat GPT? (Personale, professionale, entrambi)
- Qual è il suo utilizzo a cui dai più valore?
- Qual è il prezzo che considereresti troppo alto per continuare a usare ChatGPT?
- Quale prezzo sarebbe così basso da farti sembrare che non si tratta di un servizio di qualità?
- Quanto ti arrabbieresti se non potessi più usare ChatGPT?
Sono domande che spesso si utilizzano per determinare il prezzo di un prodotto all’interno di focus group ristretti, ma è raro che vengano rivolte a un pubblico generico di milioni di utenti. Più interessante invece l’ultima, che fa leva sul senso di perdita come attivatore della necessità di acquisto.
Noi abbiamo provato a chiedere a ChatGPT stesso quale dovrebbe essere il suo prezzo. La risposta va in una direzione molto diversa da quelle che sembrano le reali intenzioni di OpenAI, cioè quelle di creare un servizio per un pubblico ampio di professionisti: da qualche migliaio di dollari al mese a centinaia di migliaia per una licenza annuale:
ChatGPT: nuova versione migliorata
Il 9 gennaio OpenAI ha anche rilasciato una nuova versione di Chat GPT, con miglioramenti che secondo l’azienda permetteranno di avere migliori risultati su un più ampio range di argomenti e con una maggiore accuratezza fattuale.
È ora possibile anche interrompere l’elaborazione di una richiesta se questa sta prendendo troppo tempo o sta producendo una risposta troppo lunga.