ChatGPT ora naviga anche sul web per dare risposte aggiornate
D'ora in poi ChatGPT potrà basarsi anche sulle informazioni accessibili sul web successive al 30 settembre 2021, cosa non possibile fino a oggi. E all’orizzonte spunta persino un dispositivo IA con la firma di Jony Ive.
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Francesco segue il mondo della tecnologia dal 1999, scrivendo per numerose testate online e cartacee. È specializzato soprattutto in tecnologia B2B, hardware e nuovi m... Leggi tutto
Periodo di grandi novità in casa OpenAI e, ovviamente, ci riferiamo alla continua evoluzione di ChatGPT. Proprio pochi giorni fa riportavamo l’annuncio delle nuove funzionalità vocali e “visive” del chatbot IA più famoso al mondo e oggi, a seguito dell’ennesimo annuncio di OpenAI, ecco un’altra importante novità.
D’ora in poi il chatbot di OpenAI potrà basarsi anche sulle informazioni accessibili sul web successive al 30 settembre 2021, cosa non possibile fino a oggi; non a caso questo era uno dei principali limiti di ChatGPT, che invece ora potrà effettuare ricerche, leggere e citare i tasti dalle pagine web attuali. Ciò è possibile grazie al fatto che per le operazioni di navigazione e raccolta dei dati verrà utilizzato Bing, il motore di ricerca di Microsoft.
Al momento questa novità riguarda solo gli abbonati ai piani a pagamento Plus o Enterprise, ma OpenAI ha già promesso che la funzionalità verrà estesa prossimamente a tutti. “Ora ChatGPT può navigare su Internet per fornirvi informazioni aggiornate e autorevoli, complete di collegamenti diretti alle fonti. Non è più limitato ai dati precedenti a settembre 2021″, ha scritto OpenAI in un post su X.
Da notare che già in precedenza OpenAI aveva testato una funzione che permetteva agli utenti di accedere alle ultime informazioni attraverso Bing all’interno della sua offerta premium ChatGPT Plus. In seguito però l’aveva disattivata per il timore che potesse consentire agli utenti di aggirare i paywall di diversi siti e giornali online.
Inoltre, secondo quanto riportato dal Financial Times, OpenAI è in trattative avanzate con l’ex designer di Apple Jony Ive e con Masayoshi Son di SoftBank per realizzare l’“iPhone dell’intelligenza artificiale”, grazie a un finanziamento di oltre 1 miliardo di dollari da parte del conglomerato giapponese.
A quanto pare, le trattative sono “serie”, ma al momento non è stato raggiunto alcun accordo e potrebbero passare diversi mesi prima che venga annunciato formalmente qualcosa di concreto. Son, Sam Altman (CEO di OpenAI) e Ive avrebbero discusso della creazione di un’azienda che attinga ai talenti e alle tecnologie dei tre gruppi.
Prima ancora del Financial Times era stato il sito web di tecnologia The Information a riportare la notizia secondo cui Ive e Altman erano in trattative per lo sviluppo di un nuovo dispositivo hardware di intelligenza artificiale e anche Son era coinvolto in alcuni aspetti della trattativa.
L’interessamento di SoftBank non deve tra l’altro stupire, considerando che il gruppo nipponico ha già cercato di concludere affari nel settore dell’intelligenza artificiale, compreso un potenziale (e ingente) investimento proprio in OpenAI.
SAP lancia Joule: l’IA generativa che lavora con i dati dell’azienda
Disponibile da novembre, Joule sarà l'assistente di IA generativa integrato in tutto il portafoglio SAP, e permetterà di interrogare i dati aziendali e ottenere risposte descrittive utilizzando solo il linguaggio naturale
Editor del network DigitalWorld ItaliaGiornalista professionista con una formazione tecnico-scientifica, dal 1995 ha lavorato per alcune delle più importanti testate di informatic... Leggi tutto
Walldorf, Germania – SAP ha annunciato Joule, un assistente di IA generativa e in linguaggio naturale che sarà integrato in tutto il portafoglio di soluzioni cloud enterprise di SAP, dall’HR al finance, alla supply chain, all’approvvigionamento e alla customer experience, nonché nella SAP Business Technology Platform.
Secondo le dichiarazioni dell’azienda, gli utenti aziendali potranno fare semplici domande o inquadrare un problema da risolvere in un linguaggio chiaro e ricevere da Joule risposte intelligenti ricavate dalla ricchezza di dati aziendali, testi, immagini e insight provenienti da tutto il portafoglio SAP e da fonti di terze parti, conservando il contesto e il significato dei dati, provenienti da un robusto system of records, cioè dati organizzati e strutturati di cui si conosce a fondo la semantica.
Se per esempio si chiede di comprendere meglio le performance di vendita, Joule è in grado di identificare le regioni con prestazioni inferiori, collegarsi ad altri set di dati che possono rivelare un eventuale problema della supply chain e collegarsi automaticamente al sistema della supply chain per offrire potenziali correzioni che l’azienda potrà poi valutare.
In ambito HR, Joule potrà aiutare a scrivere descrizioni del lavoro imparziali e generare domande pertinenti per i colloqui. Il tutto, garantendo la privacy e la governance dei dati aziendali.
“Joule si basa sulla posizione unica di SAP nel rapporto tra impresa e tecnologia e si basa sull’approccio rilevante, affidabile e responsabile nei confronti dell’AI per il Business. Joule saprà cosa intendi, non solo quello che dici”, ha dichiarato il CEO di SAP SE Christian Klein.
Un’opera collaborativa
La strategia globale di SAP per costruire un ecosistema di Business AI per il futuro include investimenti diretti, come quelli annunciati a luglio con Aleph Alpha, Anthropic e Cohere, nonché partnership di terze parti tra cui quelle con Microsoft, Google Cloud e IBM annunciate a maggio. Sapphire Ventures, società globale di venture capital per il software, è sostenuta da SAP e dedica oltre 1 miliardo di dollari per finanziare le startup che sviluppano tecnologia enterprise supportata dall’AI.
Anche se la soluzione utilizza tecnologie di diversi partner, SAP assicura che i dati aziendali dei suoi clienti non saranno usati per migliorare i foundation models, ha confermato Thomas Saueressig del CdA di SAP. Ogni prompt fatto alla business technology platform potrà accedere ai dati del cliente, oltre che ai dati del founding model, e ci saranno dei “guardrail” per la protezione dei dati.
“Dopo l’hype inziale intorno all’IA generativa, ora comincia il lavoro per garantire un ritorno misurabile sugli investimenti” ha dichiarato Phil Carter, Group Vice President, Worldwide Thought Leadership Research, IDC. “SAP è consapevole che questa tecnologia diventerà finalmente parte del tessuto della vita quotidiana e delle imprese e si sta prendendo il tempo necessario per costruire un copilot aziendale che si concentri sulla generazione di risposte basate su scenari reali per mettere in atto le protezioni necessarie volte a garantire che sia anche responsabile”.
Dopo l’hype inziale intorno all’IA generativa, ora comincia il lavoro per garantire un ritorno misurabile sugli investimenti
La AI generativa al SAP Future of Businesses Summit
Sebbene Joule sia stato annunciato solo alla fine dell’evento, il tema della IA generativa è emerso varie volte durante il Future of Business Summit, tenutosi lunedì e martedì presso il quartier generale di SAP a Walldorf. Secondo Sven Denecken, SVP & Chief Marketing and Solutions Officer per Industries & Customer Experience la profonda conoscenza che SAP ha delle diverse industrie le permetterà di costruire modelli di IA fortemente allineati su dati significativi e pertinenti. “Non c’è molto valore nel mettere una tecnologia on-top. Devi conoscere le industrie sottostanti. SAP conosce i dati generati dai diversi settotri industriali e non corre il rischio di mischiare mele con pere”.
Chip Kleinheksel, Global SAP Chief Technology di Deloitte ammette che la IA generativa ha aumentato di molto l’appetito dei clienti verso le soluzioni di Intelligenza artificiale, ma è necessario adottare un approccio orientato ai risultati, e non cercare di implementare una soluzione tecnologica in fretta e furia.
Della stessa idea è Jonas Andrulis, fondatore e CEO di Aleph Alpha, partner di SAP nella ricerca e implementazione di soluzioni IA: “Alcune aziende ci chiedono cosa possono fare con la tecnologia attuale, ma vista la velocità con cui questa evolve, non è l’approccio più corretto. Bisognerebbe chiedersi: considerando l’evoluzione della la tecnologia da qui a tre anni, cosa dovrei fare per intraprendere una trasformazione che mi porti lì nella migliore condizione?”, ha affermato.
Disponibilità di SAP Joule
Joule sarà disponibile con SAP SuccessFactors e SAP Start a novembre di quest’anno e con SAP S/4HANA Cloud, public edition, all’inizio del prossimo anno. Seguiranno SAP Customer Experience e le soluzioni SAP Ariba insieme a SAP Business Technology Platform, con altri aggiornamenti nel portafoglio SAP che saranno annunciati a SAP SuccessConnect dal 2 al 4 ottobre, SAP SpendConnect Live dal 9 all’11 ottobre, SAP Customer Experience Live il 25 ottobre e SAP TechEd il 2 e 3 novembre.
Alcune funzionalità generali saranno aggiunte direttamente alle applicazioni attuali, mentre use case più specifici avranno un modello di prezzo – non ancora annunciato – basato sull’effettivo valore fornito al cliente, ha dichiarato Julia White, Executive Board Member e Chief Marketing & Solutions Officer.