ChatGPT e paywall aggirati: OpenAI elimina l’integrazione con Bing
Una funzione software può diventare così comoda, utile e valida da convincere il suo sviluppatore a eliminarla? Sembra un controsenso, eppure è proprio quanto successo con ChatGPT, la cui capacità di navigare sul web tramite Bing si è rivelata fin troppo efficace per eludere i paywall.
A marzo OpenAI aveva aggiunto a ChatGPT il supporto per il browser di Microsoft Bing con lo scopo di consentire al chatbot di IA generativa di essere aggiornato praticamente in tempo reale. Fino ad allora infatti (e anche adesso) l’algoritmo di IA di ChatGPT era stato addestrato con informazioni risalenti all’autunno del 2021. Se quindi chiedevate a ChatGPT informazioni su un risultato sportivo di qualche giorno prima o su un prodotto tecnologico uscito sul mercato nel 2022 o nel 2023, il chatbot non era in grado di fornire alcuna risposta.
Invece, grazie all’integrazione con Bing, ChatGPT riusciva finalmente a rispondere anche a queste domande. Troppo bello per essere vero? Pare proprio di sì, visto che OpenAI ha deciso di eliminare temporaneamente l’integrazione tra il suo chatbot e il browser di Microsoft.
“Abbiamo appreso che la beta di ChatGPT Browse with Bing (disponibile solo per gli abbonati a ChatGPT Plus) può occasionalmente mostrare contenuti in modi che non desideriamo”, ha scritto OpenAI nei giorni scorsi. “Ad esempio, se un utente chiede espressamente il testo completo di un URL, ChatGPT Browse potrebbe inavvertitamente soddisfare questa richiesta”.
Questo discorso si riferisce al fatto che alcuni utenti, proprio grazie a questa funzione di ChatGPT, hanno trovato un nuovo modo per aggirare i paywall di alcuni siti a pagamento e accedere alle informazioni senza dover sottoscrivere un abbonamento. Questi utenti, ricorrendo ad alcuni “trucchetti”, erano infatti riusciti a bypassare i paywall tramite ChatGPT, chiedendo al chatbot di OpenAI di stampare il testo di un articolo dietro un paywall.
Chiedendo invece a ChatGPT di riassumere un articolo, oggi si ottiene questa risposta: “Mi dispiace per la confusione, ma in quanto IA sviluppata da OpenAI, non ho la capacità di navigare in internet in tempo reale o di accedere a contenuti specifici di un URL. Tuttavia, posso fornire informazioni generali sull’argomento in base ai miei dati di addestramento fino a settembre 2021”.
Va comunque precisato che chiedere a Bing Chat di aggirare un paywall non funziona. In questi casi infatti Bing infatti segnala che l’articolo è “dietro un paywall” e invita l’utente a iscriverti al sito. Google Bard può rifiutarsi di fornire il testo esatto, ma chiedendo ripetutamente il contenuto dell’articolo è possibile ottenerne un riassunto dettagliato.
Tra l’altro, secondo le stime di Similarweb emerse proprio in questi giorni, il traffico mondiale di ChatGPT è diminuito a giugno del 9,7% rispetto a maggio, così come i visitatori unici e il tempo che gli utenti trascorrono sul sito (rispettivamente -5,7% e -8,5%). Un motivo per questo primo calo mensile dal lancio di ChatGPT a novembre 2022 potrebbe essere il fatto che, con la chiusura delle scuole, molti studenti non accedono più al sito di ChatGPT per ragioni di studio, ma potrebbe anche trattarsi di un calo dovuto al venir meno della curiosità nei confronti dei chatbot IA.
Alcuni osservatori però sostengono che dietro a questa flessione ci sia anche il fatto che le stime di Similarweb non tengono conto del traffico generato dall’app di ChatGPT per iOS disponibile da circa un mese e mezzo, che effettivamente potrebbe aver allontanato molti possessori di iPhone dal sito web a favore dell’utilizzo dell’app. Nonostante il calo fatto segnare a giugno, ChatGPT rimane comunque il chatbot IA ancora più utilizzato in assoluto rispetto ai vari Google Bard (l’unico tra l’altro a essere cresciuto a giugno), Bing e Character AI.