I nascenti ecosistemi ad alta intensità di informazione sono miniere di dati su cui le aziende stanno lavorando per creare valore, aumentare l’efficienza, realizzare nuovi prodotti e servizi digitali. Per far questo, stanno emergendo con sempre maggiore chiarezza ruoli e tecnologie necessarie per creare una cultura aziendale centrata sul dato e sulla base di reti euristiche che nel corso del tempo, grazie al cognitive computing, apprendono dal comportamento umano, sviluppando nuovi processi e modelli di comportamento a partire dalla concreta esperienza manageriale di un’impresa.

Negli ultimi anni IDC ha evidenziato il significativo contributo che tali tecnologie stanno esercitando nel service management, ma in generale potrebbero rivelarsi un potente catalizzatore per l’introduzione di logiche self-service nei più disparati comparti aziendali, ben oltre le sole esigenze di automazione dell’IT, realizzando compiutamente il proprio reale potenziale nella gestione del core business.

cognitive computing

Proprio secondo le ultime previsioni di IDC, entro il 2018 il 75% delle aziende e degli sviluppatori software includerà funzionalità cognitive e di intelligenza artificiale in almeno un’applicazione aziendale, comprendendo tra queste tutti i tool di business analytics. E ancora, entro il 2019, il 40% delle iniziative aziendali di digital transformation sarà supportato proprio da capacità di cognitive computing e IA.

IDC evidenzia così non solo la crescita delle tecnologie cognitive sul mercato (+55% all’anno da qui al 2020 in termini di spesa), ma anche la loro diffusione in termini di utilizzo in seno alle stesse aziende. Queste funzionalità non saranno limitate ai data scientist e ai nuovi modelli analitici, ma saranno a disposizione di tutti gli utenti e di molte applicazioni aziendali, dalla customer experience alla supply chain, dalla collaboration alle risorse umane e via dicendo.

Calcolando i trend R&D dell’industria del software, IDC si aspetta che questa nuova intelligenza fornita dalle tecnologie cognitive sarà disponibile a tutte quelle aziende che abbiano pianificato di aggiornare le proprie applicazioni enterprise nel corso dei prossimi tre anni. Infine, sostiene IDC, alle aziende sarà anche dato accesso a un numero sempre maggiore di piattaforme di cognitive computing sulle quali sviluppare le proprie applicazioni custom.