Il report Gen AI at Work: Shaping the Future of Organizations del Capgemini Research Institute evidenzia il potenziale trasformativo dell’IA generativa (GenAI) nel management, con implicazioni significative per le carriere, le strutture organizzative e i processi decisionali. Secondo lo studio, questa tecnologia potrebbe apportare benefici tangibili soprattutto nelle prime fasi dei percorsi professionali, supportando ruoli entry-level e favorendone l’evoluzione verso posizioni manageriali di primo livello.

Nei prossimi tre anni, si prevede un incremento della percentuale di manager nei team, passando dal 44% al 53%, e una creazione di nuovi profili professionali come data curator e specialisti di etica dell’IA. Tuttavia, il tasso di adozione dell’IA generativa rimane basso e gran parte dei dipendenti manca delle competenze necessarie per sfruttarne appieno le potenzialità.

Il report sottolinea che, nei prossimi 12 mesi, gli strumenti di GenAI potrebbero migliorare significativamente la produttività dei lavoratori junior, con un risparmio di tempo medio stimato del 18%. Sul fronte manageriale, la tecnologia promette di ridurre il carico amministrativo, consentendo ai leader di concentrarsi su attività strategiche. Attualmente, i manager dedicano oltre un terzo del loro tempo a compiti amministrativi, ma la capacità della GenAI di automatizzare tali attività potrebbe liberare risorse per la pianificazione e il problem-solving.

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Nei prossimi tre anni, il 78% dei leader si aspetta che la GenAI migliori le loro capacità decisionali e più della metà prevede un’evoluzione delle posizioni manageriali verso una maggiore specializzazione. Nonostante ciò, l’uso quotidiano della GenAI rimane limitato, con solo il 15% dei leader e manager che la utilizza regolarmente, segnalando un significativo divario tra potenziale e applicazione effettiva.

L’IA generativa sta anche influenzando le strutture organizzative, favorendo una collaborazione più sinergica tra esseri umani e IA. Attualmente, il 46% dei team utilizza questa tecnologia come strumento di supporto, ma un terzo la considera un “membro del team”, in grado di completare compiti predefiniti. Nei prossimi 12 mesi, si prevede un aumento dei team che utilizzeranno l’IA in ruoli più attivi, come supervisore o gestore di priorità, passando dall’1% al 13%. Tuttavia, il giudizio umano rimarrà fondamentale anche in un contesto sempre più dominato dall’IA.

La formazione emerge come un elemento cruciale per il futuro della GenAI nel mondo del lavoro. Solo il 16% dei dipendenti ritiene però di ricevere il supporto necessario per sviluppare competenze legate alla GenAI e meno della metà dichiara di avere conoscenze in aree chiave come il prompt engineering o la gestione dei rischi sistemici dell’IA. Questo gap evidenzia la necessità per le organizzazioni di investire in programmi di formazione e sviluppo, garantendo che i dipendenti siano pronti a collaborare efficacemente con la tecnologia.