Entrano in sperimentazione i primi farmaci inventati dalle IA

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Secondo il CEO di Google DeepMind, entro la fine dell’anno potrebbero iniziare i primi trial clinici di farmaci progettati con l’aiuto dell'IA.

Secondo il CEO di Google DeepMind, Demis Hassabis, entro la fine dell’anno potrebbero iniziare i primi trial clinici di farmaci progettati con l’aiuto dell’IA. Durante il World Economic Forum di Davos, Hassabis ha dichiarato che Isomorphic Labs, spin-off di DeepMind focalizzato sulla scoperta di farmaci, sta lavorando dal 2021 per accelerare lo sviluppo di nuovi medicinali utilizzando il machine learning.

Hassabis ha descritto un futuro in cui l’IA potrebbe personalizzare i farmaci in base al metabolismo individuale, ottimizzandoli persino in una sola notte. Hassabis e il suo collega John Jumper hanno ottenuto lo scorso anno il Premio Nobel per la chimica il loro lavoro su AlphaFold, un sistema che prevede le strutture proteiche attraverso il deep learning.

Considerando che lo sviluppo di un nuovo farmaco richiede in media 12-15 anni e un costo di circa 2,6 miliardi di dollari, il settore farmaceutico mostra un forte interesse per l’IA, che potrebbe ridurre tempi e costi migliorando i tassi di successo. Hassabis sottolinea però le difficoltà legate alla disponibilità di dati di alta qualità, limitata da regolamenti sulla privacy, politiche di condivisione e costi di acquisizione.

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Per superare queste sfide, Isomorphic Labs utilizza dati sintetici e collabora con organizzazioni di ricerca clinica per colmare le lacune dei dati pubblici, ma i dati sintetici devono essere utilizzati con attenzione per evitare errori sistematici nei modelli di machine learning.

Nonostante i progressi, Hassabis afferma che l’IA non sostituirà presto gli scienziati. Sebbene possa risolvere congetture complesse, questa tecnologia infatti non è ancora in grado di formulare nuove ipotesi o teorie, attività che richiedono capacità creative umane. Tuttavia, Hassabis prevede importanti avanzamenti nel corso dell’anno, specialmente nella risoluzione di problemi matematici complessi.

Anche Nvidia sta esplorando l’utilizzo del machine learning nella scoperta di farmaci. Il colosso tech, che ha recentemente reso open source la famiglia di framework BioNeMo per lo sviluppo di farmaci e la progettazione molecolare, ha collaborato con importanti aziende farmaceutiche come la danese Novo Nordisk, per implementare sistemi di ricerca avanzati tra cui il supercomputer Gefion in Danimarca, dedicato alle scienze biologiche e allo sviluppo di trattamenti innovativi.

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Trump annuncia che una joint venture tra Oracle, OpenAI e Softbank investirà 500 mld nella IA

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La joint venture Stargate annunciata da Donald Trump dovrebbe generare oltre 100.000 posti di lavoro negli Stati Uniti e coinvolge OpenAI, SoftBank e Oracle. Il grande assente? Elon Musk.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un investimento privato fino a 500 miliardi di dollari per finanziare l’infrastruttura dell’IA. La joint venture, denominata Stargate, dovrebbe generare oltre 100.000 posti di lavoro negli Stati Uniti e coinvolge OpenAI, SoftBank e Oracle, con un impegno iniziale di 100 miliardi di dollari già disponibili e i restanti 400 previsti nei prossimi quattro anni.

All’annuncio presso la Casa Bianca, insieme a Trump (che ha promesso facilitazioni per il progetto tramiti appositi ordini esecutivi emergenziali), erano presenti il CEO di SoftBank Masayoshi Son, il CEO di OpenAI Sam Altman e il presidente e CTO di Oracle Larry Ellison. La prima serie di data center per applicazioni di IA avanzate (parte del progetto) è già in costruzione in Texas e prevede la realizzazione di 20 strutture, ciascuna di oltre 46.000 metri quadrati. 

Un’assenza degna di nota nella cornice dell’annuncio, vista anche la vicinanza a Trump, è stata quella di Elon Musk, che la sera successiva all’annuncio ha dichiarato che Stargate è una “farsa finanziaria”, scrivendo su X che secondo lui i 100 miliardi di dollari iniziali per il progetto non ci sono e che SoftBank ha garantito ben meno di 10 miliardi (c’è chi parla già dei primi screzi tra Musk e Trump).

Cifre diverse da quelle riportate sempre ieri da The Information, secondo cui sia OpenAI, sia SoftBank metteranno sul piatto 19 miliardi di dollari ciascuna (nessuna delle due società ha però commentato la notizia).

A parte queste cifre e le frecciatine social tra Musk e Altman, il settore tech ha reagito positivamente all’annuncio, con le azioni di Oracle che sono aumentate del 7% e quelle di Nvidia (che fornirà le sue GPU), SoftBank, Arm Holdings e Dell che hanno registrato rialzi simili.

La partecipazione di OpenAI a Stargate ha spinto Microsoft a modificare alcuni termini chiave degli accordi con l’azienda IA di Sam Altman, secondo i quali Microsoft aveva il diritto esclusivo di costruire nuove infrastrutture di calcolo per OpenAI.

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Secondo una fonte attendibile citata da Reuters, Stargate è una joint venture strutturata come una nuova entità in cui OpenAI ha una partecipazione azionaria, diritti di governance e controllo operativo. Avrà un consiglio di amministrazione separato, nominato dai membri fondatori, e un proprio CEO. La joint venture avrà anche altri investitori, tra cui l’azienda degli Emirati Arabi Uniti MGX.

Microsoft, che insieme a Nvidia e Arm sarà un partner tecnologico di Stargate ma non un finanziatore, manterrà comunque il diritto esclusivo di offrire le API di OpenAI e il diritto di prelazione sugli accordi per il cloud con OpenAI fino al 2030.

Per quanto riguarda il ruolo di Oracle nella joint-venture, Trump ha elogiato Ellison definendolo un “uomo straordinario” e, sebbene la società abbia una capitalizzazione di mercato di 480 miliardi di dollari e lo scorso anno il valore delle sue azioni sia aumentato del 58%, è molto più piccola rispetto ai leader del settore cloud come Amazon, Microsoft e Google, che valgono tra 2,4 e 3,2 trilioni di dollari ciascuna.

Nel mercato cloud, Oracle detiene inoltre solo il 3% contro il 32% di Amazon, il 23% di Microsoft e il 12% di Google e, come sottolinea The Information, ciò rende sorprendente il suo ruolo di rilievo nel progetto Stargate anche se restano dubbi sull’entità dell’investimento di Oracle, dato che i dettagli finanziari della joint-venture non sono ancora chiari.

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