La GenAI in azienda si diffonde a macchia d’olio, ma lo “tsunami” sui posti di lavoro ancora non c’è
Le previsioni secondo cui la GenAI avrà un effetto rapido e importante sui posti di lavoro sembrano quantomeno esagerate. Sebbene quasi tre quarti (71%) dei leader tecnologici (CIO, CTO, ecc.) abbiano utilizzato l’IA generativa almeno in parte per i dipendenti, quasi tutti (99%) affermano che non sta ancora sostituendo i posti di lavoro. Al contrario, oltre la metà (51%) utilizza la GenAI come strumento di produttività personale a supporto dei lavori esistenti, per renderli più efficaci.
Tuttavia, con la rapida diffusione della GenAI, sta aumentando anche la necessità di nominare un Chief AI Officer (CAIO): un’organizzazione su venti ne ha già uno e una percentuale simile sta pianificando di nominarne uno. Si prevede quindi che col tempo una organizzazione su dieci avrà un CAIO. Tuttavia, per la maggior parte delle organizzazioni, la strategia di IA è ancora affidata al CIO o al CTO.
Questi alcuni dei risultati di un recente sondaggio di Nash Squared, che ha inoltre rilevato che per supportare i dipendenti e garantire un uso sicuro dell’IA generativa nelle loro organizzazioni, i leader tecnologici hanno rapidamente introdotto policy GenAI, con un numero di persone con una polivy in atto raddoppiato in soli sei mesi. Per molti si è trattato di un “adeguamento” dopo l’introduzione o l’adozione di GenAI. Nonostante la rapida diffusione di queste policy, quattro leader tecnologici su dieci sono ancora preoccupati per l’uso improprio degli strumenti GenAI.
I leader tecnologici percepiscono il potenziale dell’IA, ma oltre la metà (54%) non ha ancora trovato un chiaro business case al di là di uno strumento di produttività personale e quasi un terzo (29%) sta lottando con i vincoli di bilancio.
Altri risultati chiave della Pulse Survey di Nash Squared, che ha coinvolto 322 leader tech a livello globale, sono:
- Gli investimenti in tecnologia rimangono forti: Nei prossimi 12 mesi, quasi la metà dei leader tecnologici (43%) prevede di aumentare il proprio budget tecnologico e un terzo (36%) prevede di aumentare l’organico tecnologico. Per quanto riguarda le organizzazioni (67%) che sono state frenate dall’economia, si prevede una ripresa entro l’inizio del 2025
- Concentrarsi sull’efficienza: La priorità principale dei leader tecnologici è migliorare l’efficienza delle operazioni, in genere attraverso l’automazione, l’intelligenza artificiale e un migliore utilizzo dei dati. Tuttavia, tre su dieci considerano il potenziale di generazione di ricavi della tecnologia come la loro priorità principale. I consigli di amministrazione sono quindi alla ricerca di tecnologie in grado di migliorare sia i ricavi che i profitti
- Sostenibilità e diversità non stanno progredendo: Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la maggior parte dei leader del settore tecnologico (68%) riferisce che i progressi in materia di sostenibilità sono rimasti invariati o sono diminuiti, e una percentuale simile (72%) riferisce lo stesso per quanto riguarda le iniziative sulla diversità. Il rapporto rileva che c’è ancora molto lavoro da fare in entrambe le aree, perché restare fermi significa tornare indietro.