Il mercato del lavoro italiano sta registrando un crescente interesse per le competenze legate all’intelligenza artificiale e all’IA generativa (GenIA). Secondo uno studio di Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Microsoft Italia, le offerte di lavoro per figure professionali con competenze in IA generativa sono aumentate del 246% nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, un dato che sottolinea la forte richiesta del mercato.

Gli annunci di lavoro che menzionano l’IA generativa nel titolo sono ancora relativamente pochi, ma stanno crescendo rapidamente. Questo aumento riflette il tentativo delle aziende di attrarre professionisti in grado di governare tecnologie avanzate, anche se tali competenze sono ancora rare nel mercato italiano.

Le città dove si concentra maggiormente la domanda sono Milano e Roma, con aziende di medio-grandi dimensioni operanti nei settori tech e della consulenza. Sebbene l’IA sia ampiamente integrata nelle aziende italiane, l’adozione della GenIA rimane ancora in fase sperimentale, con il 43% delle aziende che utilizza questa tecnologia per progetti pilota e investimenti contenuti (per il 51% inferiori ai 50.000 euro).

Tra i benefici attesi dalle imprese che adottano l’IA generativa, spiccano il risparmio di tempo e risorse (41%) e l’incremento della produttività (30%). Tuttavia, le aziende sono consapevoli delle sfide, come la sicurezza dei dati e delle tecnologie (44%) e la carenza di competenze tecniche e trasversali (32%) necessarie per un utilizzo efficace. Circa il 26% delle aziende ha avviato corsi di formazione specifici per i dipendenti, mentre solo il 18% ha definito una strategia per il reclutamento di talenti in ambito IA generativa, evidenziando la necessità di una maggiore pianificazione delle risorse umane.

genia

Lo studio sottolinea inoltre che l’IA generativa non minaccia nell’immediato la sostituzione di posti di lavoro, ma sta portando a una riconfigurazione dei ruoli e delle competenze. Questo comporta la creazione di nuove professionalità (11 quelle segnalate nello studio), tra cui ruoli tecnici come l’IA Input e Output Specialist, il LLM Developer, il Prompt Engineer e altre figure emergenti che si occupano della gestione dei dati, della sicurezza e della conformità etica e legale. Anche professioni legate alla creazione di contenuti, come analisti e designer, stanno evolvendo, con una crescente attenzione a compiti ad alto valore aggiunto.

Secondo Francesco Baroni, Country Manager Italia di Gi Group Holding, “la crescente domanda di competenze in IA e IA generativa evidenzia l’esigenza per le aziende di investire in formazione, mentre le funzioni HR devono giocare un ruolo cruciale nel supportare l’adozione di queste tecnologie e nell’accompagnare i dipendenti verso un cambiamento efficace.” La gestione del cambiamento è dunque essenziale e le risorse umane devono collaborare con le funzioni ICT e legali per sviluppare le strategie di IA più adeguate.

Anche Vincenzo Esposito, AD di Microsoft Italia, osserva un aumento delle aziende italiane che stanno integrando l’IA nei loro processi, sostenendo che “possedere le competenze giuste in IA generativa è fondamentale per cogliere i benefici di questa tecnologia. Microsoft, tramite il programma AI L.A.B., collabora con Gi Group Holding per offrire risorse e supporto formativo, contribuendo alla crescita delle competenze professionali in GenIA.