IBM creerà sull’area Expo un centro di ricerca “cognitive” sulla Sanità
Matteo Renzi, in visita a Boston, ha firmato oggi un memorandum con la CEO di IBM Ginni Rometty per la creazione di un centro di ricerca e sviluppo di tecnologie cognitive applicate all’healthcare. Il Centro di Eccellenza europeo di Watson Health, che prevede un investimento di 150 milioni di dollari da parte di IBM nei prossimi anni, farà parte dello Human Tecnopole che sorgerà sull’ex area di Expo 2015 di Rho.
Nel dare l’annuncio, l’amministratore delegato di IBM Italia Enrico Cereda si dice “orgoglioso per questo risultato che riguarda il futuro del nostro Paese ed entusiasta di poter mettere la migliore tecnologia cognitive attuale al servizio di uno dei sistemi sanitari pubblici migliori al mondo”.
Il progetto prevede infatti di applicare la tecnologia di cognitive computing di IBM Watson per ricerche in campo healthcare, sia sul fronte scientifico e clinico, sia su quello della gestione dell’apparato.
Le soluzioni saranno rese disponibili a un ecosistema di partner e clienti sia del settore pubblico, sia di quello privato, e verteranno principalmente su quattro filoni:
- Prevenzione e miglioramento del benessere dei pazienti (per esempio, attraverso la creazione di un call-center “Pronto Salute” che fornirà informazioni specifiche grazie alle tecnologie cognitive di Watson).
- Sviluppo di modelli assistenziali e fascicolo sanitario del cittadino
- Ricerca scientifica, principalmente nei campi genomico, oncologico e delle malattie degenerative
- Sviluppo del sistema sanitario nazionale e ottimizzazione dei costi
La piattaforma dei servizi sarà resa disponibile da un’installazione Watson in cloud attraverso il data center IBM/Softlayer inaugurato lo scorso giugno (per la realizzazione del quale IBM Corporation aveva già investito 50 milioni di dollari in Italia a suo tempo).
Ancora non sono chiari i tempi di realizzazione, in parte perché vincolati allo sviluppo del Tecnopole stesso sull’area di Expo, e in parte perché i dettagli realizzativi saranno definiti nei prossimi tre mesi, entro i quali sarà firmato il protocollo d’intesa finale tra il Governo e IBM (Renzi ha invitato la Rometty in Italia per la firma). Di sicuro, entrambe le parti hanno interesse a che il tutto sia realizzato nel più breve tempo possibile. IBM per poter sfruttare al meglio il vantaggio competitivo che le offre la tecnologia Watson, e Renzi perché ha bisogno di dimostrare efficienza e risultati concreti.
All’interno del protocollo d’intesa saranno definiti anche gli impatti occupazionali del progetto. Cereda non si è sbilanciato, ma stima che i posti di lavoro nel nuovo polo possano essere dello stesso ordine di grandezza del polo di ricerca cognitive healthcare IBM di Boston, che sarà inaugurato a breve e arriverà nei prossimi mesi a impiegare circa 700 persone (di cui, presumibilmente, almeno una parte proveniente da altre sedi IBM) per servire il mercato USA. Il polo di Rho sarà l’equivalente per il mercato europeo.
Del polo di ricerca potranno ovviamente avvantaggiarsi tutti i partner IBM, ma l’obiettivo è ben più ampio. L’obiettivo è quello di creare un ecosistema in cui possano convergere gli interessi e gli obiettivi anche di quelle entità che non sono clienti o partner IBM.