La via dell’IA per raggiungere i 17 obiettivi ONU per lo sviluppo sostenibile
Con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile l’ONU ha definito un programma per promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. Un programma ambizioso, sottoscritto da 193 Paesi membri dell’ONU, che si concretizza in 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDG), raggruppati nelle tre dimensioni economica, sociale ed ambientale.
Tecnologie all’avanguardia e Intelligenza Artificiale (IA) possono fornire un prezioso contributo al raggiungimento degli obiettivi, purché il loro uso sia indirizzato nella direzione giusta, comprendendo gli effetti e i rischi dell’applicazione dell’IA. Un tema a cui AIxIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, ha dedicato il volume “L’Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Sostenibile”. Pubblicato dal CNR e disponibile gratuitamente, il libro analizza gli impatto positivi e negativi che l’IA può avere sugli SDG attraverso analisi, esempi concreti e progetti già avviati.
“Stiamo attraversando una crisi di enorme portata dovuta non solo dalla pandemia, ma anche da un modello di sviluppo ormai superato. Dobbiamo agire per un cambiamento sostanziale, promosso anche dall’Europa, volto a superare il PIL come unico indicatore di crescita, sviluppare un’economia circolare, individuare usi delle tecnologie che evitino effetti distopici e accrescere il benessere”, ha spiegato Piero Poccianti, presidente AIxIA, nel recente evento AI Talk – Sustainability. “Da qui la realizzazione di uno studio sull’Intelligenza Artificiale per lo sviluppo sostenibile. Riteniamo, infatti, che l’IA con il contributo delle piccole e medie aziende possa supportare l’economia e la ripresa, suggerendo nuove strade da percorrere e rafforzando la catena di valore che i distretti industriali hanno già espresso in passato”.
Per raggiungere i 17 obiettivi è necessario un approccio globale, una profonda comprensione del contesto in cui applicare le tecnologie, e un cambio di paradigma da un approccio antropocentrico a un approccio pianeta centrico. “Dobbiamo passare un’economia del cowboy- che viveva in una prateria ricca di risorse, potenzialmente infinite – all’economia dell’astronauta, che vive in una navicella spaziale dove le risorse sono limitate e vanno riutilizzate in modo intelligente”, ha sottolineato Emanuela Girardi, founder di Pop AI e membro del direttivo AIxIA. “Stiamo vivendo un momento di emergenze ambientali, climatiche ed economiche senza precedenti, le tecnologie di AI rappresentano una grande opportunità per affrontare in modo innovativo queste sfide complesse, ridurre le disuguaglianze globali e realizzare uno sviluppo sostenibile”.
Prendendo spunto dal libro, ecco tre applicazioni dell’intelligenza artificiale a supporto degli obiettivi di sviluppo sostenibile:
- nell’ambito dell’obiettivo SDG 2 – “Sconfiggere la fame”, lo sviluppo della smart agricolture
- nell’ambito dell’obiettivo SDG 3 – “Salute e benessere”, lo sviluppo di un assistente virtuale a sostegno della campagna di vaccinazione contro il Covid-1
- nell’ambito dell’obiettivo SDG 7 – “Energia pulita e accessibile”, l’utilizzo di tecnologie IoT per la gestione delle reti di distribuzione dell’energia
Smart agricolture, una via percorribile per combattere la fame nel mondo
Combattere la fame nel mondo significa non solo fornire cibo a chi ne ha bisogno, ma anche migliorare la qualità di quello già disponibile. Secondo il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, è possibile attraverso l’uso “di strumenti digitali e intelligenza artificiale, al fine di prevedere i possibili pericoli per la produzione, assicurare il raccolto e ridurre i rischi legati al clima”, proteggendo la biodiversità per trasformare “le città nelle fattorie di domani” e facendo sì che i governi adottino politiche per rendere più accessibili le diete sane.
In questo senso una delle vie percorribili è la smart agricolture, che prevede l’utilizzo di tecniche digitali per monitorare e ottimizzare i processi di produzione agricola con soluzioni applicabili da tutte le aziende del settore, a prescindere dalle loro dimensioni.
Il Gruppo Engineering sta realizzando piattaforme ecosistemiche che si basano sul principio di aggregare tecnologie, dati e modelli eterogenei che fanno parte di un ecosistema, per esempio un terreno agricolo, abilitando nuovi servizi basati sulla data economy. Tra le prime piattaforme sviluppate c’è Digital Enabler 4 Vines, che offre sistemi di supporto alle decisioni focalizzati su diversi tipi di colture: viticoltura, olivicoltura, frutticultura e cerealicoltura. La piattaforma, a cui possono collaborare diversi soggetti, permette di combinare dati aggregati provenienti da migliaia di aziende agricole in set di dati pertinenti comprendenti dati storici su tempo, condizioni del suolo, intensità di coltivazione per identificare e prevedere in anticipo fonti di problemi specifici, come per esempio malattie delle piante.
Il sistema utilizza i dati meteo rilevati da una stazione o da un insieme di sensori collocati in un terreno agricolo, configura le fasi fenologiche specifiche per ciascuna varietà colturali e usa modelli evolutivi autoadattanti. Gli agricoltori possono sfruttare DE4Vines per ottimizzare tutte le risorse impiegate e la forza lavoro, con un controllo della situazione attuale e futura che consente di compiere azioni consapevoli e mirate.
“In un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato, le piattaforme a ecosistema, con il supporto di AI e Advanced Analytics, permettono di utilizzare a pieno il potere del dato, creando soluzioni componibili e velocemente modulabili sulle esigenze di tutti i mercati”, ha spiegato Lelio Monaco, Direttore Sales Specialist di Engineering D.HUB. “Da anni in Engineering investiamo nella nostra piattaforma a ecosistema Digital Enabler, che acquisisce, normalizza e armonizza, in tempo reale, dati di fonti diverse. Nata per le Smart Cities, oggi permette di realizzare soluzioni verticali per molti settori, come quello della Smart Agriculture, dove uniamo innovazione e tradizione per ottimizzare i processi, salvaguardando la sostenibilità e la qualità del prodotto”.
Promuovere la salute dei cittadini: l’assistente virtuale per il vaccino anti Covid
L’obiettivo 3 dell’ONU riguarda salute e benessere, un tema molto ampio che copre gli aspetti di salute mentale e fisica e coinvolge in qualche modo anche altri obiettivi.
Concentrando l’attenzione sulla salute fisica e sulle ricadute della situazione pandemica, è interessante il progetto di assistente virtuale sviluppato da Readytec e adottato dalla regione Valle d’Aosta, nel quale tecnologie AI e IoT supportano una rete evoluta di medici di base per far evolvere il sistema della sanità sul territorio.
Il Gruppo Readytec Ready Go One (società di Readytec e Go2Tec) ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale su piattaforma tecnologica Algho di QuestIT, che sfrutta un algoritmo proprietario di NLP (Natural Language Processing). Il prodotto è l’assistente virtuale “Dora” che, integrato ad un centralino telefonico, consente di prenotare appuntamenti, per mezzo di chiamate in uscita e in entrata e di un portale web.
Lanciato a febbraio 2021 dall’Azienda Sanitaria USL della Valle D’Aosta, Dora è in grado di fissare 1500 appuntamenti in un’ora, è dotata di auto-apprendimento e garantisce un’esperienza conversazionale amichevole e molto simile a una chiacchierata con un operatore umano. Il sistema supporta l’organizzazione della Azienda USL riducendo la mole di lavoro legata alla campagna vaccinale, agevolando l’accesso alle prenotazioni anche a chi non ha confidenza con la tecnologia.
I principali vantaggi riscontrati in questi primi mesi d’adozione sono l’abbattimento delle “barriere digitali” che impediscono ai cittadini delle classi meno digitalizzate di raggiungere i servizi disponibili e la misurabilità dei risultati, attraverso un sistema di reportistica reso disponibile a chi gestisce il servizio e deve valutarne l’efficacia.
In un prossimo futuro, l’azienda prevede di sfruttare la stessa tecnologia per implementare altri servizi di monitoraggio e di sensibilizzazione rivolti ai cittadini, come per esempio campagne di screening, somministrazione di sondaggi, calibratura e priorità di utilizzo prodotti sanitari, lettura analisi, gestione certificati, prenotazione di visite ed esami diagnostici.
“È necessario trasformare in relazione l’interazione uomo-macchina attraverso le conversazioni aumentate. Le macchine diventeranno il primo punto di contatto per i cittadini così da rendere i servizi pubblici sostenibili e disponibili per tutti in un mondo sempre più connesso, rapido e alla ricerca di efficienza”, ha spiegato Ernesto Di Iorio, Founder e CEO di questIT. “Le macchine si stanno evolvendo verso l’era degli Artificial Human: un’innovazione dei comuni agenti conversazionali, che permettono un’analisi dei comportamenti o delle preferenze manifestate dall’utente e riproducono gli aspetti verbali e non verbali della comunicazione durante la conversazione, riproducendo le espressioni facciali e i gesti tipici dell’umano. Un metodo diverso e più umano di interagire con i cittadini di cui analizzeremo i benefici”.
L’IoT a servizio di un’energia pulita e accessibile
Grande attenzione per il raggiungimento di questo obiettivo è posta sulle “smart grid”, ovvero reti intelligenti capaci di predire i consumi energetici, integrare le previsioni del tempo e gestire la distribuzione dell’energia anche proveniente da fonti rinnovabili, la cui produzione non è costante nel tempo.
Attualmente le smart grid sono controllate da tradizionali sistemi SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition), che applicano logiche elementari di gestione e, nella maggior parte dei casi, non sono connessi a Internet. In questo contesto Exprivia pone l’accento sullo sviluppo di soluzioni che sfruttano intelligenza artificiale, IoT, analisi avanzata dei dati per controllare e prevedere in modo puntuale il comportamento dei singoli asset che compongono la rete di distribuzione dell’energia. I vantaggi attesi sono minimizzare i costi e gli impatti ambientali e massimizzare l’affidabilità, la stabilità e la resilienza della rete elettrica.
Obiettivi raggiungibili con l’implementazione di un Edge gateway IoT-EMS (Energy Management System) che, attraverso i suoi algoritmi avanzati, è in grado di gestire un modello digitale per ogni componente della smart grid e simularne il comportamento in modo affidabile e preciso.
“L’intelligenza artificiale si candida a essere un acceleratore fondamentale di quella transizione sostenibile tanto attesa e che allo stato attuale fatica ancora a decollare”, spiega Exprivia.