Microsoft 365 Copilot cambierà tutto (e forse salverà le piccole imprese)
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Il mio primo collegamento internet quando avevo poco più di vent’anni. La prima ricerca su AltaVista e la sua promessa di farmi trovare ogni informazione disponibile quando ne avevo venticinque. Poco dopo, il primo – scomodissimo – collegamento a internet via cellulare. Usare il mio portatile in ogni stanza della casa grazie al Wi-Fi. Sentire di avere davvero internet in tasca grazie all’iPhone.
Su due piedi, questi sono i principali momenti della mia vita in cui ho avuto un’epifania tecnologica e provato il brivido di vedere il mondo cambiare davanti ai miei occhi, sotto le mie dita.
Sarà che sto invecchiando e le passioni un po’ si spengono, ma è da molto tempo che non provo sensazioni simili. Certo, negli ultimi mesi sono rimasto come tutti conquistato e meravigliato dalla potenza di GPT3 e Chat GPT, ma si intuiva che il frutto non era ancora del tutto maturo.
Quella sensazione di assistere a qualcosa che sta per cambiare tutto nel mondo della tecnologia, dall’oggi al domani, l’ho ritrovata venerdì sera, quando ho guardato il video della presentazione di Microsoft 365 Copilot, dove viene mostrata l’integrazione di GPT4 – la nuova versione del motore che sta sotto a ChatGPT – con la prossima generazione delle applicazioni Office.
Chiunque abbia a che fare con un pc dovrebbe guardare il video della presentazione di Microsoft 365 Copilot, se vuole avere una minima idea di dove sta andando il mondo
Chiunque abbia a che fare con un computer dovrebbe prendersi subito mezz’ora di tempo per guardare il video, se vuole avere una minima idea di dove sta andando il mondo, e non solo quello IT. Chi non lo avesse ancora fatto, può trovare un riassunto delle sue caratteristiche in questo articolo. Qui sotto il video di cui parlo.
Per tutti quanti, ecco le novità che più mi hanno fatto sobbalzare sulla sedia, e alcune delle loro conseguenze.
AI generativa: da consulente a impiegato
Copilot non si limita a dare risposte o fare operazioni sui testi, ma agisce per tradurre le nostre richieste in linguaggio naturale in comandi per eseguire operazioni, anche molto avanzate, con le applicazioni di Office. Non è più solo un consulente a cui far ricorso per avere informazioni o proposte: è un impiegato (di basso livello) fatto e finito.
Certo, come tutti gli attuali modelli linguistici Copilot commette errori, anche clamorosi, che devono essere intercettati e corretti grazie alla supervisione umana. Microsoft ha appositamente inserito dei punti di controllo per richiedere conferma delle operazioni a ogni passaggio.
Un impiegato che sia in grado di specificare il tipo di documento che gli serve e verificarne la validità può vedere moltiplicata la propria produttività. Per gli stagisti e gli impiegati che si limitano a eseguire istruzioni in modo acritico, potrebbero arrivare tempi difficili.
Una IA che lavora su dati privati
Copilot può accedere a tutte le informazioni aziendali e utilizzarle nelle sue elaborazioni: le email, le trascrizioni delle riunioni Teams, i nostri documenti e quelli condivisi dai colleghi, i fogli Excel, i dati del CRM… Non serve più soltanto per informazioni di pubblico dominio, ma anche quelle interne e persino quelle personali.
Avere la possibilità di effettuare analisi su dati interni e automatizzare i processi, semplicemente chiedendo a una IA di farlo usando il linguaggio naturale può rappresentare una vera rivoluzione per le piccole imprese italiane, che sono il vero buco nero della produttività del nostro Paese per via del basso livello di informatizzazione e della mancanza al proprio interno di competenze digitali e legate all’analisi dei dati.
Opportunità e criticità per le aziende
L’altra cosa sorprendente è la velocità con cui tutto questo sta accadendo. GPT3 è stato rilasciato nel 2020, ma ChatGPT – la versione adattata ai dialoghi che rende possibile un’interazione naturale con l’uomo – è dei primi di dicembre del 2022. Tre mesi dopo abbiamo GPT4, Bing Chat per lavorare sui dati del web aggiornati al minuto e Copilot per dare istruzioni a tutta una suite di applicazioni Office ed enterprise.
Chi non reagirà velocemente a queste innovazioni, cogliendone i vantaggi per la produttività aziendale, rimarrà indietro. Chi correrà troppo e senza riflettere su alcuni punti chiave, potrebbe però inciampare e farsi male.
Qualche imprenditore o manager potrebbe chiedersi se ha ancora senso continuare a pagare un assistente umano, per poi scoprire che un senso ce l’aveva; qualcun altro può percepire l’utilizzo di questi strumenti da parte dei propri dipendenti come un pericolo, se non un aiuto indebito, e vietarne l’utilizzo tout court.
La strada giusta è quella di un’adozione consapevole, che può essere fatta solo attraverso la comprensione delle possibilità e dei limiti di questo strumento, e l’adozione di policy adeguate alla situazione specifica dell’azienda.
Particolare attenzione andrà posta nel consentire l’accesso ai dati aziendali. Microsoft ha spiegato di aver progettato Graph, un livello di gestione e controllo tra i dati aziendali e il modello IA basato su API Rest, ma il suo funzionamento andrà studiato e messo alla prova in concreto.
Il rischio è che alcune informazioni riservate possano trapelare internamente o anche esternamente all’azienda, se non si fanno le cose per bene. Già si parla di attacchi informatici che cercano di sfruttare le interfacce testuali dei modelli linguistici, ben più difficili da proteggere rispetto alla casella di un form tradizionale, che si può “sanificare” per proteggerla da attacchi SQL injection e similari.
Quello che nessuna impresa può fare, e in particolare quelle più piccole, è ignorare che l’informatica aziendale sta per cambiare radicalmente e con implicazioni enormi sulla produttività.