Nel settore finanziario, la spinta verso la IA non va d’accordo con la sicurezza dei dati

L’accelerazione dell’IA sta mettendo sotto pressione le infrastrutture dati tradizionali, costringendo le aziende del settore bancario, dei servizi finanziari e assicurativo (BFSI) a confrontarsi con un delicato equilibrio tra sicurezza, qualità e sostenibilità. È quanto emerge dal report State of Data Infrastructure 2024 di Hitachi Vantara, che ha raccolto le opinioni di 231 leader IT e aziendali a livello globale.
Secondo l’indagine, sebbene il 36% degli intervistati riconosca l’importanza cruciale della qualità dei dati per il successo dell’IA, la priorità assoluta dei leader del settore BFSI resta la sicurezza. Il 48% degli intervistati la indica infatti come la maggiore preoccupazione nell’adozione dell’intelligenza artificiale, a scapito però delle prestazioni dell’IA e del ritorno degli investimenti a lungo termine.
Questo squilibrio comporta conseguenze concrete: i dati sono disponibili solo un quarto del tempo in cui sarebbero necessari, con un impatto negativo diretto sull’accuratezza dei modelli di intelligenza artificiale, che raggiungono un tasso di precisione medio del solo 21%.
Un altro dato allarmante riguarda la paura di violazioni di sicurezza legate direttamente all’IA. Il 36% teme che un errore interno dell’IA possa causare un data breach, mentre il 32% è preoccupato per possibili attacchi AI-enabled e il 38% indica il ransomware come una delle principali minacce. Il quadro che ne emerge è quello di un’industria in piena transizione tecnologica, ma ancora in cerca di solide fondamenta per sostenere un’adozione efficace e sicura dell’IA.
Mark Katz, CTO of Financial Services di Hitachi Vantara, ha sottolineato come la fiducia sia centrale nel business finanziario. L’interazione tra sicurezza e accuratezza rappresenta quindi una sfida critica. “Un chatbot che rilascia per errore informazioni sensibili può compromettere la reputazione di un’azienda, ma anche una decisione presa su un dato errato può aprire scenari complessi in termini di responsabilità legale”, ha dichiarato Katz.
Nonostante i rischi, l’adozione dell’IA nei servizi finanziari è in forte crescita, anche se il 71% degli intervistati ammette di testarla direttamente in ambienti di produzione live, mentre solo il 4% utilizza ambienti sandbox controllati. Questo approccio espone le organizzazioni a maggiori rischi, compromettendo al contempo la possibilità di trarre il massimo valore dall’IA.
Secondo Alenka Grealish di Celent, le istituzioni finanziarie devono adottare un approccio più strategico, bilanciando innovazione e rapidità con responsabilità, sicurezza e sostenibilità. Solo le aziende che sapranno costruire una solida infrastruttura AI-ready saranno in grado di sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale in modo sicuro e sostenibile.
Il report di Hitachi Vantara fornisce infine una serie di raccomandazioni per aiutare le organizzazioni BFSI a prepararsi per un futuro dominato dall’IA:
- Sperimentazione responsabile: il 42% dei leader BFSI sta sviluppando competenze tramite test progressivi. L’utilizzo di ambienti sicuri può ridurre i rischi e migliorare i risultati
- Sostenibilità integrata: dal data storage a basso consumo energetico a software ottimizzati, la sostenibilità deve essere un principio guida fin dalle prime fasi della progettazione infrastrutturale
- Sistemi semplificati e unificati: semplificare la gestione degli ambienti ibridi, automatizzare la sicurezza e unificare le piattaforme dati può accelerare l’addestramento IA e migliorare la reattività.
- Resilienza e difesa dei dati con l’IA: dotarsi di meccanismi di rollback, storage immutabile e crittografato, e usare l’IA per la prevenzione e la risposta agli attacchi è fondamentale per ridurre i rischi legati a minacce sempre più sofisticate