Niente regole o censure: a Parigi, Vance vuole imporre all’Europa la via americana all’IA

All’AI Summit di Parigi conclusosi ieri ha partecipato anche il Vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, che ha espresso forti critiche alle regolamentazioni europee sull’intelligenza artificiale, attaccando quindi l’impalcatura normativa dell’AI Act e sostenendo che un eccesso di norme potrebbe soffocare l’innovazione nel settore. Nel suo intervento, Vance ha rigettato anche ogni forma di moderazione dei contenuti social, definendola “censura autoritaria”, ribadendo inoltre l’intenzione degli Stati Uniti di mantenere la leadership globale nell’IA.
È curioso che questo divieto assoluto di moderazione arrivi proprio dall’amministrazione che sta censurando decine di parole relative a tematiche LGBTQ, razzismo, diritti delle donne e inclusione da migliaia di pagine web e ricerche scientifiche.
Un segnale chiaro della divergenza tra approcci normativi è stato il mancato sostegno di Stati Uniti e Regno Unito alla dichiarazione finale del summit, che sottolineava la necessità di un’IA inclusiva, etica e sicura. “Riteniamo che un’eccessiva regolamentazione dell’IA possa uccidere un’industria trasformativa”, ha affermato Vance, criticando apertamente anche il Digital Services Act e le normative sulla privacy (GDPR), considerate un ostacolo burocratico per le aziende più piccole.
Il dibattito sulla regolamentazione dell’IA si sta evolvendo, passando da preoccupazioni per la sicurezza a una competizione geopolitica per la supremazia tecnologica. Vance ha ribadito che l’IA americana deve rimanere libera da qualsiasi forma di controllo ideologico e non può essere strumentalizzata per limitare il libero accesso alle informazioni. Il Vicepresidente ha abbandonato il summit subito dopo il suo intervento, senza ascoltare la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, né il Presidente francese Emmanuel Macron, con cui si è però incontrato successivamente.
Anche la Cina è stata un tema centrale nel discorso di Vance. Pur senza citare direttamente la startup DeepSeek, il Vicepresidente ha lanciato un monito sui rischi di collaborare con Paesi autoritari, facendo riferimento alle precedenti preoccupazioni su tecnologie come il 5G.
Nel suo intervento, successivo a quello di Vance, Macron ha riconosciuto la necessità di ridurre la burocrazia per favorire l’innovazione, ma ha anche insistito sull’importanza di regolamentazioni che garantiscano fiducia nel settore dell’IA, mentre Von der Leyen ha ribadito l’impegno dell’UE a investire in IA e a semplificare le normative.
E che qualcosa stia cambiando anche nell’approccio europeo alla regolamentazione dell’IA lo dimostra anche lo stralcio da parte della Commissione della bozza di una direttiva sulla responsabilità dell’IA (Ai liability) dal programma definitivo di lavoro. La decisione è stata giustificata ufficialmente da Bruxelles proprio con l’intenzione di semplificare le norme e la consapevolezza che, su questa specifica direttiva, non ci sarebbe stato accordo tra i 27 paesi dell’UE.
(Credit foto di apertura: Phil Mistry / Shutterstock.com)