Perplexity acquisisce Carbon per usare la ricerca AI sui tuoi documenti aziendali (e raccoglie 500Mln)

Perplexity Carbon
Perplexity ha annunciato di aver acquisito Carbon. Lo scopo? Consentire agli utenti di collegare applicazioni come Notion, Slack e Google Docs direttamente a Perplexity.

L’azienda di IA Perplexity, che quest’anno si è espansa in modo significativo tra il piano Enterprise Pro e nuove funzionalità come Spaces, ha annunciato di aver acquisito Carbon, azienda specializzata nel RAG, tecnologia che consente ai modelli linguistici di grandi dimensioni di accedere a informazioni da database esterni prima di generare una risposta.

Presto integreremo i connettori di dati di Carbon nel nostro stack tecnologico, consentendo agli utenti di collegare applicazioni come Notion, Slack e Google Docs direttamente a Perplexity”, si legge nel comunicato dell’azienda, che proprio a inizio dicembre ha chiuso un round di finanziamento da 500 milioni di dollari arrivando così a una valutazione di 9 miliardi di dollari.

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“Crediamo che la connettività dei dati sia una parte fondamentale dei flussi di lavoro quotidiani di ognuno e Carbon renderà più facile per il motore di risposta di Perplexity essere informato da diverse fonti di informazioni, sia che i dati risiedano in database interni, in cloud storage o in archivi di documenti”.

Invece di costringere gli utenti a cercare tra diverse pagine web, app e messaggi per trovare la risposta che cercano, Perplexity punta a riunire le informazioni più importanti tra le varie fonti come parte della risposta, con Carbon che semplificherà proprio il processo di connessione delle fonti di dati più importanti per gli utenti di Perplexity.

Da notare che questa è la seconda acquisizione di Perplexity dopo quella del 2023 di Spellwise, il cui CEO è stato assunto per sviluppare l’applicazione mobile di Perplexity.

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Uso consapevole dei sistemi IA: ecco la carta dei principi dell’Ordine degli Avvocati di Milano

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Il progetto Horos è la prima iniziativa del genere in ambito forense: ha anche obiettivi di alfabetizzazione degli avvocati e osservatorio continuo sulle soluzioni IA per la giustizia.

L’Ordine degli Avvocati di Milano ha lanciato il progetto HOROS, la prima Carta dei Principi in Italia per un utilizzo consapevole dei sistemi di IA in ambito forense. HOROS, che riflette l’obiettivo di definire limiti chiari e responsabili nell’adozione dell’IA nel settore giuridico, comprende anche un’iniziativa di alfabetizzazione rivolta agli avvocati e la creazione di un osservatorio permanente per monitorare e analizzare le soluzioni di IA applicate alla giustizia.

“La nostra epoca è attraversata da trasformazioni profonde legate all’intelligenza artificiale” ha dichiarato Antonino La Lumia, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano. “Come giuristi, abbiamo una doppia responsabilità: favorire l’innovazione e garantire che questa non comprometta i valori umani e i principi etici della professione. Non possiamo limitarci a essere spettatori passivi. Dobbiamo anticipare le implicazioni giuridiche e sociali delle nuove tecnologie, ponendo sempre al centro la dignità umana e la tutela dei diritti fondamentali.”

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Il progetto HOROS risponde alla necessità di prevenire rischi derivanti da un uso indiscriminato dell’IA. La Carta dei Principi si propone di stabilire criteri etici e operativi per assicurare che le tecnologie rispettino la centralità della decisione umana e i principi di riservatezza legale.

Giuseppe Vaciago, Coordinatore del Tavolo Intelligenza Artificiale e Giustizia, ha sottolineato l’importanza di mantenere gli avvocati attivamente coinvolti nella revisione dei risultati generati dai sistemi di IA, per garantire il rispetto della privacy e l’affidabilità delle decisioni. “La nostra sfida è assicurare che l’intelligenza artificiale non riduca il ruolo dell’uomo a una semplice formalità”, ha aggiunto Vaciago. “È fondamentale sviluppare strumenti che promuovano trasparenza e controllo umano sul processo decisionale delle macchine.”

HOROS si propone come modello per altre realtà legali in Italia, promuovendo una giustizia tecnologicamente avanzata ma saldamente ancorata ai valori umani. L’iniziativa intende infatti creare un punto di riferimento per avvocati e operatori del diritto a livello nazionale, contribuendo a un cambiamento culturale che valorizzi la supervisione umana come elemento imprescindibile in un contesto giuridico sempre più tecnologico.

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