Quando con l’intelligenza artificiale vale il diritto d’autore?
Fino a che punto una graphic novel ideata, progettata e sviluppata da una persona, ma realizzata con contributo dell’intelligenza artificiale, può essere considerata frutto dell’ingegno e quindi protetta dal diritto d’autore? La risposta l’ha fornita l’Ufficio per il Copyright degli Stati Uniti: è corretto attribuire il copyright per le parti del libro scritte e gestite dall’autore, ma le immagini create utilizzando un sistema di intelligenza artificiale non devono essere protette dal copyright.
L’Ufficio per il Copyright è giunto a questo risultato analizzando la graphic novel “Zarya of the Dawn” realizzata da Kristina Kashtanova avvalendosi del sistema di intelligenza artificiale Midjourney.
La decisione è una delle prime prese da un tribunale o da un’agenzia statunitense sulla portata della protezione del diritto d’autore per le opere create con l’intelligenza artificiale e giunge in un momento in cui si sta assistendo alla rapida crescita di interesse nei confronti dei software di intelligenza artificiale generativa come Midjourney, Dall-E e ChatGPT.
Galeotto fu il social media
Kristina Kashtanova aveva presentato lo scorso 15 settembre 2022 la richiesta per ottenere il copyright per la sua graphic novel “Zarya of the Dawn” e l’aveva ottenuto in breve tempo. Tuttavia, nei giorni successivi alla registrazione dell’opera, l’Ufficio per il Copyright è venuto a conoscenza di dichiarazioni sui social media in cui la Kashtanova avrebbe affermato di aver creato il fumetto utilizzando l’intelligenza artificiale Midjourney, cosa che non era stata esplicitamente dichiarata nella lettera di presentazione della graphic novel. Questo ha indotto l’Ufficio a considerare la richiesta errata o, quanto meno, sostanzialmente incompleta.
Così, il 28 ottobre 2022, ha comunicato all’autrice l’intenzione di cancellare la registrazione, a meno che non avesse fornito per informazioni aggiuntive che dimostrassero perché la registrazione non dovesse essere cancellata. Il 21 novembre 2022, è arrivata la risposta dell’avvocato della Kashtanova in cui si dice tra l’altro che “tutte le immagini dell’opera sono state progettate da Kashtanova. La struttura visiva di ogni immagine, la selezione delle pose e dei punti di vista e la giustapposizione dei vari elementi visivi all’interno di ogni immagine sono stati scelti consapevolmente. Queste selezioni creative sono simili a quelle di un fotografo che sceglie un soggetto, un momento della giornata, l’angolazione e l’inquadratura di un’immagine. Sotto questo aspetto, il processo di Kashtanova nell’utilizzo dello strumento Midjourney per creare le immagini dell’opera è stato essenzialmente simile al processo artistico dei fotografi. Anche il più elementare processo di selezione di un fotografo è stato ritenuto sufficiente per rendere un’immagine tutelabile dal diritto d’autore. Lo stesso ragionamento e lo stesso risultato dovrebbero applicarsi alle immagini dell’opera di Kashtanova”.
Una decisione incontrovertibile
Le motivazioni addotte non hanno però fatto cambiare idea all’Ufficio per il Copyright che, rispondendo alla lettera dell’avvocato di Kristina Kashtanova, ha sentenziato:
“Concludiamo che la signora Kashtanova sia l’autrice del testo dell’opera, nonché della selezione, del coordinamento e della disposizione degli elementi scritti e visivi dell’opera. Tale paternità è protetta dal diritto d’autore. Tuttavia, le immagini dell’opera generate dalla tecnologia Midjourney non sono il prodotto di una paternità umana. Poiché l’attuale registrazione dell’opera non esclude il contenuto generato da Midjourney, intendiamo annullare il certificato originale rilasciato alla signora Kashtanova e rilasciarne uno nuovo che copra solo il materiale espressivo da lei creato”.
In pratica, l’Ufficio per il diritto d’autore ha dichiarato che avrebbe concesso la protezione del copyright, ma solo per il testo del libro e per il modo in cui Kashtanova ha selezionato e disposto gli elementi. Questo perché, anziché essere uno strumento che può essere controllato e guidato, Midjourney genera immagini autonomamente in modo imprevedibile. A riguardo, ricordiamo che Midjourney è un sistema basato su AI che crea immagini sulla base di messaggi testuali inseriti dagli utenti. L’autrice ha scritto il testo di “Zarya of the Dawn” e Midjourney ha creato le immagini del libro sulla base dei suggerimenti avuti.
Un primo passo
Kristina Kashtanova ha comunque definito un’ottima notizia il fatto che l’Ufficio abbia concesso la protezione del diritto d’autore per la storia del romanzo e per il modo in cui sono state disposte le immagini, un aspetto che, secondo la Kashtanova, può riguardare molteplici creazioni delle persone della comunità artistica dell’AI.
Kashtanova ha detto anche di stare valutando come poter efficacemente portare avanti l’argomentazione secondo cui le immagini stesse sono una diretta espressione della creatività e quindi sono soggette a copyright.