Seeweb: l’IA come motore di sviluppo delle aziende italiane
“L’intelligenza artificiale generativa oggi apre una nuova era e può essere davvero un canale di crescita dell’economia, accelerando peraltro quella ricerca scientifica che poi porta valore alle imprese”. Seeweb, per voce del suo Amministratore Delegato Antonio Baldassarra, punta decisamente sull’IA come motore di crescita per l’economia grazie al supporto di imprese, tecnologie e infrastrutture italiane. Un concetto che l’azienda italiana (già impegnata nel fornire infrastrutture per l’IA) ha voluto ribadire anche nel corso della sua partecipazione al ComoLake2023 – Next Generation Innovations, la cosiddetta Cernobbio del Digitale.
Tracciando un bilancio della tre giorni caratterizzata da un confronto serrato tra rappresentanti del governo, delle aziende e delle università, Seeweb ricorda l’importanza dei benefici dell’investire sull’IA e farlo credendo nelle capacità delle risorse tecnologiche e umane del Paese. “Oggi i dibattiti e gli sviluppi tecnologici sono sul tavolo dei Governi, perché infrastrutture, strumenti e scenari sono cruciali per il Paese. Per questo, puntare su sviluppo full stack e tecnologie italiane è fondamentale per supportare la crescita del PIL e per stimolare innovazione e acquisizione del know-how necessario”, continua Baldassarra.
I servizi di GPU Computing sono essenziali per l’Intelligenza Artificiale e per il supercalcolo e Seeweb è il provider che in Italia per primo ha portato tre anni fa servizi di cloud GPU sul mercato, cercando di rendere l’uso di queste soluzioni più accessibile e flessibile, oltre che etico. I vendor di schede grafiche oggi registrano numeri incredibili e l’azienda ha cercato di costruire una proposta più sostenibile economicamente per le imprese, gli enti di ricerca, i data scientist, mescolando potenza computazionale a scalabilità.
“In Italia ci sono risorse e potenziale per creare nuovi modelli di innovazione attraverso l’investimento in sviluppo full stack in ambito IA e ML e la scelta di infrastrutture tecnologiche che hanno qui non solo la loro allocazione geografica, ma anche giuridica: il che, vuol dire maggiore tutela dei progetti innovativi e protezione del codice”, conclude Baldassarra.