Stability AI dice stop all’open source puro: se guadagni dal modello, devi pagare
Stability AI, l'azienda produttrice del modello text-to-image Stable Diffusion, ha cominciato a offrire un servizio di abbonamento che standardizza e modifica le modalità con cui i clienti possono utilizzare i suoi modelli per scopi commerciali.
Collaboratore
Francesco segue il mondo della tecnologia dal 1999, scrivendo per numerose testate online e cartacee. È specializzato soprattutto in tecnologia B2B, hardware e nuovi m... Leggi tutto
Stability AI, l’azienda produttrice del modello di IA generativa text-to-image Stable Diffusion, ha cominciato a offrire un servizio di abbonamento che standardizza e modifica le modalità con cui i clienti possono utilizzare i suoi modelli per scopi commerciali. L’abbonamento ridefinisce il modo in cui l’azienda concede i diritti commerciali agli utenti, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra redditività e apertura.L’iscrizione a Stability AI offre tre livelli:
Uno gratuito per uso personale e di ricerca
Un abbonamento Pro di 20 dollari al mese per creator, sviluppatori e startup con meno di 1 milione di dollari di entrate annuali, 1 milione di dollari di finanziamenti istituzionali e un milione di utenti attivi
Un piano aziendale (Enterprise)
Tutti e tre i piani offrono un accesso anticipato ai nuovi modelli di intelligenza artificiale, ma solo i membri dei due livelli a pagamento possono utilizzarli a livello commerciale. In realtà, Stability AI fa già pagare agli utenti alcuni dei suoi modelli come Stable Audio, il suo modello di AI text-to-audio che, oltre alla limitata versione gratuita, offre anche quella Pro (11,99 dollari al mese) ed Enterprise.
“Man mano che la nostra azienda continua a maturare e a scalare, la Stability AI Membership giocherà un ruolo fondamentale nel finanziare la nostra futura ricerca e lo sviluppo dei modelli principali”, ha scritto l’azienda.
Nei giorni scorsi, il CEO di Stability, Emad Mostaque, ha dichiarato a Venture Beat che la sua azienda si impegna a rilasciare “modelli aperti” e accessibili a tutti, paragonando l’annuncio del servizio in abbonamento al lancio del modello Llama 2 da parte di Meta, che viene definito open source perché è disponibile gratuitamente su diverse piattaforme ma che non soddisfa tutti i requisiti della definizione di open source data dall’Open Source Initiative.
Diversi utenti di Stable Diffusion si sono però detti confusi su ciò che comporta l’uso commerciale, ovvero se si applica solo a chi utilizza i modelli per produrre i propri servizi di IA generativa, o se chiunque utilizzi le immagini generate da Stable Diffusion a fini commerciali dovrà pagare una tariffa. La questione è complicata dal fatto che finora al lavoro generato dall’IA è stata negata la protezione del copyright, rendendo il suo valore meno certo.
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Francesco segue il mondo della tecnologia dal 1999, scrivendo per numerose testate online e cartacee. È specializzato soprattutto in tecnologia B2B, hardware e nuovi m... Leggi tutto
La collaborazione sul posto di lavoro richiede ancora molto impegno. Tenere aggiornati i membri dei team distribuiti sullo stato dei progetti, prendere appunti, condividere le decisioni prese durante le riunioni e tenere il passo con le e-mail da gestire sono tutte attività incidono sul tempo al lavoro. Questo paradosso della collaborazione impedisce a molti di essere più produttivi e di svolgere lavori di maggior valore, come emerge dal nuovo report AI in the Workplacerealizzato da Morning Consult e commissionato da Zoom.
Su questo versante le nuove tecnologie di IA generativa possono aiutare. L’indagine globale, condotta su oltre 11.000 manager e impiegati, ha rivelato infatti risultati interessanti sull’utilizzo dell’IA e sul sentiment di manager e dipendenti, mettendo in luce quali sono le attività a cui viene dedicata la maggior parte del tempo e dimostrando l’impatto dei più recenti strumenti di IA generativa nell’aiutare a risparmiare tempo e a migliorare la collaborazione.
Il rapporto conferma ciò che molti di noi sperimentano quotidianamente, ovvero che la maggior parte delle persone dedica molto tempo al lavoro a mansioni amministrative o ad attività come la condivisione di note o promemoria con i colleghi. Oltre il 70% dei responsabili aziendali ha dichiarato di dedicarsi a queste attività diverse volte durante settimana, rispetto a più della metà dei dipendenti. Inoltre, molti manager hanno dichiarato di dedicare a questo tipo di attività più tempo di quanto vorrebbero.
Il 67% dei manager dichiara di lavorare spesso più di otto ore al giorno e le loro risposte indicano che avrebbero bisogno di più tempo per concentrarsi su altre cose. Alla domanda su cosa farebbero con più tempo a disposizione, la risposta principale dei responsabili aziendali è stata lo sviluppo di processi e flussi di lavoro migliori per il loro team, mentre i dipendenti vorrebbero più tempo per concentrarsi senza interruzioni per completare il proprio lavoro.
Gli intervistati che attualmente utilizzano gli strumenti di intelligenza artificiale sul lavoro affermano di riscontrare un notevole risparmio di tempo, soprattutto i responsabili aziendali rispetto ai dipendenti. Il 74% dei manager afferma infatti di risparmiare una o più ore al giorno, contro il 46% dei dipendenti. Tuttavia, coloro che non utilizzano l’IA al lavoro non si limitano a perdere più tempo, ma non sanno quanto ne potrebbero potenzialmente risparmiare.
I manager i cui team utilizzano l’IA hanno segnalato molti vantaggi, soprattutto per quanto riguarda la collaborazione. Ciò può essere dovuto al fatto che questa tecnologia può essere utilizzata per automatizzare o supportare alcune attività come la condivisione di appunti e le azioni da intraprendere dopo le riunioni, la creazione di contenuti e l’organizzazione delle informazioni.
Tuttavia, permane una tensione tra i benefici che i manager stanno riscontrando e il sentimento generale dei dipendenti nei confronti dell’IA:
L’82% dei responsabili aziendali ha dichiarato di essere entusiasta dell’IA, rispetto al 57% dei dipendenti.
Il 73% dei responsabili aziendali ha dichiarato di utilizzare l’IA almeno qualche volta alla settimana, rispetto ad appena il 32% dei dipendenti.
Il 23% dei dipendenti dichiara di non utilizzare affatto l’IA (al lavoro o per uso personale).
La mancanza di adozione potrebbe spiegare gli svantaggi percepiti dai dipendenti in relazione alla tecnologia, con le tre principali preoccupazioniche includono la perdita del posto di lavoro, la sicurezza dei dati e la precisione. Questo dimostra quanto sia indispensabile che i manager colgano l’opportunità di educare i dipendenti e di fornire loro la giusta formazione per aiutarli a comprendere e ad adottare l’IA.
Gli atteggiamenti verso l’IA variano a livello globale
I Paesi europei e statunitensi hanno mostrato un atteggiamento complessivamente positivo nei confronti dell’IA, con il 57% dei dipendenti europei e il 56% di quelli americani che hanno dichiarato di essere favorevoli alla tecnologia, sebbene sia l’area APAC (73%) quella con le percentuali più alte. In Europa, i dipendenti francesi si sono distinti per il livello di favore più basso (51%), mentre il 37% ha dichiarato di sentirsi in qualche modo o molto sfavorevole all’IA.
I risultati sono simili in termini di entusiasmo per l’IA. In generale, i Paesi dell’APAC hanno mostrato un maggiore entusiasmo. I dipendenti statunitensi hanno mostrato sentimenti più contrastanti, con il 47% che ha dichiarato di essere entusiasta dell’IA, mentre i dipendenti francesi sono stati i meno entusiasti con il 42%.
Barriere all’adozione
Tra coloro che hanno dichiarato di non utilizzare l’IA al lavoro, poco più della metà ha affermato che ciò è dovuto al fatto che l’azienda nel suo complesso non la utilizza. Molti dipendenti potrebbero essere frenati dal fatto che le loro aziende non forniscono strumenti e opportunità per incorporare l’IA nel loro lavoro. Altre ragioni comuni sono state la mancanza di familiarità con l’IA e la non conoscenza del modo in cui potrebbe aiutarli nel loro lavoro, il che indica la necessità di una maggiore formazione per i dipendenti.
Secondo i responsabili aziendali, altri ostacoli all’adozione potrebbero essere legati alle paure dei dipendenti nei confronti dell’IA, soprattutto il timore che possa togliere loro il lavoro (70%) o che non si fidino dell’IA (69%). Ciò evidenzia l’opportunità di affrontare i potenziali timori attraverso la formazione, ma anche la necessità per i responsabili aziendali di fornire un quadro di riferimento che aiuti i dipendenti a utilizzare l’IA in modo efficace per superare queste barriere.
Come per ogni nuova tecnologia, le organizzazioni devono infine valutare attentamente gli strumenti di IA e creare un piano per implementarli in modo efficace. L’adozione affrettata dell’IA senza considerarne i rischi intrinseci o l’impatto sui dipendenti può comportare una scarsa adozione, problemi di sicurezza e di privacy e altri effetti negativi. Allo stesso tempo, le organizzazioni devono evitare di rimandare troppo a lungo, visto che secondo il 71% dei responsabili aziendali intervistati chi non introduce l’IA nei propri team rischia di rimanere indietro.