Ieri, nel corso dell’evento AI Summit di Parigi, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato un piano di 50 miliardi di euro attraverso il fondo pubblico InvestAI per sostenere le ambizioni europee in materia di intelligenza artificiale. 20 dei 50 miliardi di euro sono in realtà già destinati a finanziare la costruzione di quattro gigafabbriche di IA in tutto il blocco dei 27 paesi, che si aggiungono alle sette AI Factories di questo tipo, di cui una in Italia, annunciate lo scorso dicembre.

Questi fondiandranno ad aggiungersi all’iniziativa European AI Champions guidata dal venture capitalist General Catalyst, che finora ha raccolto 150 miliardi di euro di investimenti privati da aziende come Airbus, ASML, Siemens, Infineon, Philips, Mistral e Volkswagen. 

“In questo modo miriamo a mobilitare un totale di 200 miliardi di euro per investimenti in IA in Europa”, ha dichiarato von der Leyen. Il finanziamento dell’UE, che si concentrerà sulle tecnologie industriali e mission-critical legate all’IA, è tuttavia inferiore (e non di poco) ai 500 miliardi di dollari di investimenti del settore privato statunitense annunciati il mese scorso dal presidente Donald Trump per le infrastrutture di IA.

Von der Leyen ha anche delineato tre principi distintivi su cui si baserà la strategia europea per l’IA.

  1. Adozione dell’IA in settori complessi, sfruttando i dati e il know-how industriale europeo
  2. Approccio cooperativo che punta a unire talenti da diversi paesi e settori, in linea con la tradizione di ricerca collaborativa dell’UE come dimostrato dal programma Horizon Europe
  3. Centralità dell’open source, visto come un fattore chiave per la rapida diffusione dell’IA per favorire un ecosistema di start-up e l’aumento del numero di unicorni nel settore

L’Europa si distingue anche per la sua attenzione alla sicurezza dell’IA attraverso l’AI Act, un quadro normativo unico che garantisce un utilizzo etico e sicuro della tecnologia. Sul fronte delle infrastrutture, Von der Leyen ha ricordato che l’Europa possiede alcuni dei supercomputer pubblici più veloci al mondo, ora messi a disposizione di start-up e scienziati per lo sviluppo dell’IA. Già 12 AI Factories sono state create con un investimento di 10 miliardi di euro e queste rappresentano il più grande programma pubblico al mondo per l’IA.

Con la realizzazione delle future AI Gigafactories (infrastrutture avanzate di calcolo e dati pensate per addestrare modelli IA su larga scala), si punta a replicare il successo del CERN di Ginevra, fornendo cioè risorse computazionali all’avanguardia e creando un ambiente di collaborazione tra ricercatori, aziende e investitori. Questo approccio mira a posizionare l’Europa come un hub di innovazione nell’IA, promuovendo una tecnologia sicura, aperta e collaborativa e con un impatto positivo per l’intera società.

(Foto di apertura: miss.cabul / Shutterstock.com)