Come e perché nel 2022 l’IoT si trasformerà in servizio
L’Internet of Things è una tecnologia in voga da anni, ma la pandemia e l’ondata improvvisa e massiccia del lavoro a distanza hanno spinto il suo effettivo utilizzo nell’azienda fino all’eccesso. Inoltre, l’IoT sta maturando a vista d’occhio, con molti fornitori che iniziano a vendere applicazioni completamente funzionanti, non solo i componenti necessari alle aziende per crearne di proprie.
La pandemia ha già determinato una forte crescita dei tipi di tecnologie per le quali l’IoT è già nota, incluse la manutenzione predittiva nell’industria e l’automazione nei porti e in altre strutture di trasporto. In quelle aree l’IoT limita la quantità di tempo che i lavoratori trascorrono in loco perché i sistemi monitorati da remoto non devono essere mantenuti di persona sempre e comunque. Alcune funzioni, inclusi alcuni tipi di ispezione e assistenza, possono essere gestite completamente da remoto, riducendo ulteriormente il tempo che i lavoratori devono trascorrere in loco e in stretta vicinanza l’uno all’altro.
App IoT commerciali
Il prossimo grande cambiamento nell’IoT, ha affermato Al Velosa, vicepresidente e analista di Gartner, è lontano dalla connettività di base, in cui i fornitori di hardware vendono semplicemente un modo per trasferire i dati dalle risorse sul campo al cloud, e più vicino ad applicazioni completamente integrate.
“Quello che è emerso davvero nel 2021 e che penso sarà la tendenza dominante sono le applicazioni aziendali molto più chiuse”, ha affermato Velosa. “Abbiamo visto diverse aziende implementare strategie per vietare la vendita della sola piattaforma IoT. Ora vendono l’applicazione, oltre all’IoT”.
Si tratta effettivamente di un passaggio dalla vendita di componenti ai prodotti finiti, un segno della crescente maturità nel mercato dell’IoT. In passato, un’azienda come Sigfox poteva vendere la connettività di rete a un’azienda che disponeva già di endpoint da connettere e di un back-end cloud da utilizzare. Ora GE, Siemens e altri stanno vendendo la loro tecnologia operativa come servizio integrato. Questa non è comunque la fine del mondo per i fornitori indipendenti; significa solo che probabilmente venderanno il loro prodotto o servizio a un altro fornitore più grande, piuttosto che direttamente a un’azienda.
Inoltre, a differenza del passato, oggi le applicazioni integrate vengono vendute e distribuite sempre più su larga scala, ha affermato Michele Pelino, analista di Forrester. “Queste iniziative IoT stanno diventando molto più reali in un senso molto più ampio”.
Problemi di sicurezza
La maggiore attenzione all’IoT si riflette nella spesa, secondo Velosa. Un recente sondaggio Gartner sui responsabili delle decisioni IT sulle tecnologie emergenti ha rilevato che, rispetto allo scorso anno, nel 2022 il finanziamento medio per l’IoT è destinato a salire da circa 400.000 dollari per organizzazione a 600.000 dollari.
La sicurezza rimane una sfida, in gran parte perché l’IoT richiede sicurezza su più livelli: endpoint, rete e cloud. Gli attacchi ai dispositivi sono proseguiti a ritmo sostenuto nel 2021 e non mostrano segni di rallentamento. E poiché la responsabilità di questi diversi tipi di sicurezza ricade su diverse parti interessate (il fornitore della rete è responsabile di una connessione sicura, il fornitore del dispositivo per la sicurezza fisica e un provider cloud per il back-end), c’è in effetti un problema di azione collettiva.
Tali preoccupazioni potrebbero crescere ancora di più nel prossimo futuro, man mano che le implementazioni IoT più diffuse e le implementazioni in ambienti più sensibili prendono forma. Un altro fattore chiave della spesa per l’IoT nell’immediato futuro è la sostenibilità, grazie almeno in parte all’aumento dei requisiti normativi in molti settori.
La tecnologia IoT ha a disposizione diversi modi farlo, dai sistemi di manutenzione degli edifici che assicurano che le luci siano spente nelle stanze non occupate, fino alle installazioni industriali che monitorano il consumo di energia in eccesso o le emissioni tossiche. “IoT riguarda la connessione di questi processi e l’utilizzo delle informazioni in tempo reale assicura che il problema della sostenibilità venga affrontato in tempo reale e con grande efficacia”, conclude Pelino.