Da Gartner quattro best practice per gestire i gemelli digitali
Secondo un recente report di Gartner, il 48% delle aziende che stanno implementando l’Internet of Things (IoT) sta già utilizzando o prevede di utilizzare gemelli digitali nel 2018. Un gemello digitale, o “digital twin” è la controparte virtuale di un oggetto reale, che può essere un prodotto, una struttura, un sistema o un processo. Il sondaggio, che ha coinvolto 202 aziende in Cina, Germania, Giappone e Stati Uniti, ha raccolto informazioni sulle best practice per strategie di sviluppo e implementazioni di soluzioni IoT.
La società di ricerca prevede che entro il 2020 almeno il 50% dei produttori con ricavi annui superiori a 5 miliardi di dollari avrà avviato almeno un’iniziativa di gemelli digitali per i propri prodotti o asset.
“C’è un crescente interesse verso i gemelli digitali, che hanno sicuramente un potenziale interessante, ma creare e mantenere gemelli digitali non è per i deboli di cuore”, ha commentato Alexander Hoeppe, direttore di ricerca presso Gartner. “Tuttavia, strutturando ed eseguendo opportunamente iniziative di gemelli digitali, i CIO possono affrontare le sfide che pongono”.
Gartner ha identificato quattro best practice per affrontare le principali problematiche poste dai digital twin.
1- Coinvolgere l’intera supply chain
Gli investimenti in gemelli digitali dovrebbero essere orientati all’intera supply chain, incentivando tutte le parti interessate a gestire prodotti e risorse con un approccio strutturato e olistico. Tra le sfide che i responsabili delle supply chain devono affrontare per migliorare le loro prestazioni ci sono, per esempio, la mancanza di collaborazione inter-funzionale o la mancanza di visibilità lungo tutta la supply chain.
Il valore dei gemelli digitali può essere un prodotto o una struttura flessibile, che consente l’aggiunta e la modifica di più modelli, che possono essere collegati per la collaborazione inter-funzionale. Può anche essere un riferimento comune con contenuti completi a cui tutte le parti interessate possono accedere per comprendere lo stato attuale della controparte fisica.
Nel coinvolgere la supply chain in iniziative di digital twin i CIO dovrebbero integrare un controllo degli accessi basato sulla sensibilità dei contenuti e sul ruolo del fornitore.
2- Definire standard per lo sviluppo e la modifica dei modelli
Le procedure di modellazione best-in-class aumentano la trasparenza su progetti di gemelli digitali, spesso complessi. Scegliere le procedure migliori permette a più utenti di collaborare allo sviluppo e alla modifica di gemelli digitali, riducendo al minimo lo sforzo necessario per abilitare cambiamenti all’interno del gemello digitale, o tra il gemello digitale e contenuti esterni.
Quando le pratiche di modellazione sono standardizzate, per un utente è più semplice capire in che modo un altro utente ha creato un gemello digitale. In questo modo può modificare il gemello digitale in meno tempo e con meno necessità di eliminare e ricreare parti del gemello digitale.
3- Includere dati da più fonti
È difficile anticipare la natura dei modelli di simulazione, i tipi di dati e l’analisi dei dati dei sensori che potrebbero essere necessari per supportare la progettazione, l’introduzione e la durata di servizio delle controparti fisiche dei gemelli digitali.
Se la geometria 3D è sufficiente per comunicare visivamente il gemello digitale e il modo si combinano i diversi componenti, il modello geometrico potrebbe non essere in grado di simulare il comportamento dell’oggetto fisico durante l’uso o il funzionamento. Allo stesso tempo, il modello geometrico potrebbe non essere in grado di analizzare i dati, se non è arricchito con informazioni aggiuntive.
I CIO possono ampliare l’utilità dei gemelli digitali raccomandando che gli architetti IT e i proprietari dei gemelli digitali definiscano un’architettura che consente l’accesso e l’uso dei dati da molte fonti diverse.
4- Garantire l’accesso al modello per tutto il ciclo di vita
I gemelli digitali con lunghi cicli di vita includono edifici, aerei, navi, fabbriche, automezzi e macchinari industriali. I cicli di vita di questi gemelli digitali si estendono ben oltre la durata dei format dei software proprietari che sono stati utilizzati per crearli e memorizzare i dati.
“Ciò significa che i gemelli digitali creati con software di progettazione proprietari potrebbero diventare illeggibili prima di aver terminato la loro durata di servizio”, ha sottolineato Hoeppe.
Inoltre, il gemello digitale evolve e continua ad accumulare dati storici, come modelli geometrici, dati di simulazione e dati IoT. Di conseguenza, il proprietario del digitale gemello rischia il vendor lock-in.
“I CIO possono prolungare la durata di vita dei gemelli digitali con una strategia preventiva, che considera l’evoluzione a lungo termine dei formati dei dati e dell’archiviazione dei dati”, ha concluso Hoeppe.