Internet of Things: ma è davvero boom di device connessi?
Ma questo fantomatico boom della IoT, con tanto di invasione di dispositivi connessi di ogni genere, sta davvero arrivando o se ne parlerà solo tra qualche anno? A questa domanda cerca di rispondere Strategy Analytics con Global IoT: A Billion not Trillion Dollar Opportunity, un nuovo report sulla Internet of Things che ha coinvolto nove settori verticali di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania.
Il sondaggio ha messo in mostra come la maggior parte dei progetti delle aziende intervistate legati alla sfera della IoT sia ancora in una fase di sviluppo e di test. Nel 2025 inoltre Strategy Analytics stima in 500 miliardi di dollari il valore del mercato dei dispositivi connessi, molto meno rispetto a tante oltre stime più ottimistiche che abbiamo visto negli ultimi mesi.
Non per questo il report vuole “condannare” il mercato della Internet of Things come qualcosa di effimero e poco rilevante. Si parla infatti di una crescita notevole che, per esempio, porterà i 120 miliardi di spesa delle aziende in IoT del 2015 ai 300 miliardi del 2025, ovvero il 7,1% della spesa IT complessiva contro il 3,8% del 2015.
Resta il fatto che, ora come ora, parlare di boom della IoT è ancora prematura e impreciso secondo lo studio di Strategy Analytics. Basti pensare che da questo sondaggio risulta come due terzi delle aziende spendano in media meno di 100.000 dollari in dispositivi IoT, mentre a livello globale il 35% delle organizzazioni si è fermata a un centinaio di device connessi.
Oggi, con circa il 50% di market share, sono settori come la trasformazione primaria dei prodotti alimentari, la sicurezza e le utility a guidare il mercato IoT, ma nel 2025 guadagnerà molto terreno anche l’automotive.
Strategy Analytics, che cita IBM, HP, Cisco, SAP, Microsoft, Accenture e Cap Gemini come principali attori del mercato, prevede infine che gran parte del guadagno legato alla IoT non sarà rappresentato tanto dai dispositivi fisici ma dai servizi a essi legati, che nel 2025 varranno 219 miliardi di dollari (il 64% dei ricavi totali).