Le nuove competenze richieste dall’IoT
L’interesse verso l’Internet of Things è alto e le aziende sono desiderose di esplorare il potenziale di prodotti e processi connessi. Ma le tecnologie e le applicazioni dell’IoT variano ampiamente, e il panorama dei vendor è in rapido cambiamento, avverte società di ricerca e consulenza Forrester. Agli ostacoli che quotidianamente affrontano i team IT si aggiunge la domanda di competenze specifiche per l’Internet degli oggetti – tra cui analisi dei dati, sicurezza ed esperienza in rete wireless – che già scarseggiano in molte imprese.
La tecnologia IoT usa nuovi protocolli di rete, hardware e software specializzati, e le implementazioni di successo richiedono competenze in trasformazione del business, data science, sicurezza informatica e automazione industriale.
“I CIO riconoscono che l’IoT permette di migliorare i rapporti con i clienti e di far crescere il business. Tuttavia, si tratta di un meccanismo complesso che coinvolge la strategia di business e quasi ogni ruolo nell’ organizzazione del CIO”, scrive Forrester nel nuovo report Predictions 2017: Security And Skills Will Temper Growth Of IoT.
La sicurezza è particolarmente complessa, data la duplice minaccia che rappresenta l’IoT: da un lato il volume di dispositivi IoT aumenta le possibilità di attacchi verso le aziende, dall’altro gli hacker possono sfruttare le vulnerabilità dei dispositivi connessi per lanciare altri attacchi. “E’ necessario ripensare la sicurezza per i dispositivi connessi all’Internet of Things”, sottolinea Forrester.
Un’altra sfida è rappresentata dalla conoscenza delle reti, in quanto la gamma di tecnologie e protocolli wireless necessari per supportare le distribuzioni IoT si moltiplica e va oltre i familiari Bluetooth, Wi-Fi e connessioni cellulari.
“Gli insiemi densi di connessioni o le lunghe distanze richiedono nuove forme di connessioni wireless, come per esempio LoRaWAN o Sigfox”, dice Forrester. “Nel 2017, i team IT avranno a disposizione più di 20 opzioni di connettività wireless e protocolli per supportare diversi set di dispositivi IoT”.
Mentre le aziende sono alle prese con lo sviluppo delle competenze, i fornitori inizieranno a concentrandosi su certificazioni specifiche per l’IoT. “La scala e la portata dell’IoT sono più ampie e radicalmente diverse da ciò che i CIO hanno affrontato finora”, si legge nel report di Forrester. “La diversità dei componenti tecnologici e la sfida della loro orchestrare per produrre i risultati di business desiderati richiede nuovi ruoli e competenze”.
Forrester prevede che, nei prossimi mesi, i produttori proporranno certificazioni IoT. A titolo di esempio, la società cita le certificazioni Cisco CNE o Microsoft MCSE, che convalidano le competenze di base per la gestione di reti Cisco o infrastrutture Microsoft. “La realizzazione di comunità ricche di professionisti ha aiutato i fornitori a rassicurare i loro clienti che possono facilmente acquisire i talenti di cui hanno bisogno”, dice l’azienda. La stessa tattica potrebbe rafforzare la fiducia dei clienti nei player IoT.
“Nel 2017, i principali fornitori come Cisco, IBM e Microsoft investiranno molto in formazione a basso o nessun costo, mantenendo l’asticella in alto per garantire la qualità delle certificazioni”. Alcuni produttori hanno già avviato programmi di formazione e certificazione per i loro prodotti, come la Watson IoT Academy di IBM e la certificazione ThingWorx di PTC University. Le aziende dovrebbero quindi verificare ciò che stanno facendo i loro fornitori IoT in materia di certificazioni.