La startup AI Databricks ora vale 62 miliardi grazie a un finanziamento record
Databricks ha raggiunto una valutazione impressionante di 62 miliardi di dollari grazie a un nuovo round di finanziamento da 10 miliardi, uno dei più grandi nella storia del venture capital che, ancora una volta, evidenzia l’enorme interesse per le aziende private specializzate in intelligenza artificiale.
Il round, guidato da Thrive Capital, ha coinvolto investitori di élite come Andreessen Horowitz, DST Global, GIC e Insight Partners, insieme a nuovi partecipanti come ICONIQ Growth e Wellington Management. Parte dei fondi sarà destinata a liquidare azioni detenute dai dipendenti, mentre il resto verrà utilizzato per attrarre talenti in ambito IA, sviluppare nuovi prodotti e possibili acquisizioni.
Databricks prevede di generare un flusso di cassa positivo nel trimestre che termina il 31 gennaio e di raggiungere un fatturato annuale di 3,8 miliardi di dollari nell’anno fiscale successivo. Ali Ghodsi, CEO e co-fondatore, ha attribuito questo successo alla gestione oculata dei costi, inclusi il rallentamento delle assunzioni e l’outsourcing di alcune attività.
La crescita esponenziale di Databricks riflette la crescente esigenza di aziende che semplificano l’integrazione dell’IA. Con 10.000 clienti, tra cui Block, Comcast, Rivian e Shell, la piattaforma di Databricks permette infatti alle aziende di analizzare enormi quantità di dati in modo efficace.
Databricks compete inoltre con Snowflake (che ha una capitalizzazione di mercato di circa 57 miliardi di dollari) e, secondo Thrive Capital, è destinata a diventare una delle piattaforme tecnologiche iconiche del futuro, grazie anche (come sottolinea George Mathew di Insight Partners) alla sua capacità di gestire dati non strutturati, fattore fondamentale per la trasformazione digitale delle organizzazioni moderne.